La "Trilogia della città di K." è stato in origine pubblicato in tre distinti volumi. Il primo "Il grande quaderno", il secondo "La prova", il terzo "La terza menzogna".
Il grande quaderno.
Il primo capitolo:
L’arrivo da Nonna.
Arriviamo dalla Grande Città. Abbiamo viaggiato tutta la notte. Nostra Madre ha gli occhi arrossati. Porta una grossa scatola di cartone, e noi due una piccola valigia a testa con i nostri vestiti, più il grosso dizionario di nostro Padre, che ci passiamo quando abbiamo le braccia stanche.
Camminiamo a lungo. La casa di Nonna è lontana dalla stazione, all’altro capo della Piccola Città. Qui non ci sono tram, né autobus, né macchine. Circolano solo alcuni camion militari.
I passanti sono pochi, la città è silenziosa. Si può udire il rumore dei nostri passi; camminiamo senza parlare, nostra Madre tra noi due.
Davanti alla porta del giardino di Nonna nostra Madre dice:
- Aspettatemi qui.
Aspettiamo un po’, poi entriamo in giardino, giriamo intorno alla casa, ci accovacciamo sotto una finestra da cui giungono delle voci. La voce di nostra Madre:
- Non c’è più niente da mangiare in casa nostra, niente pane, carne, verdura, latte. Niente. Non posso più sfamarli.
Un’altra voce dice:
- E allora ti sei ricordata di me. Per dieci anni non ti eri mai ricordata. Non sei venuta, non hai scritto.
Nostra Madre dice:
- Sapete bene perché. A mio padre volevo bene, io.
L’altra voce dice:
- Sì, e adesso ti ricordi che hai anche una madre. Arrivi qua e mi chiedi di aiutarti.
Nostra Madre dice:
- Non domando niente per me. Vorrei solamente che i miei bambini sopravvivessero a questa guerra. La Grande Città è bombardata giorno e notte, e non c’è più da mangiare. I bambini sfollano in campagna, da parenti o estranei, dove capita.
L’altra voce dice:
- Allora non avevi che da mandarli da qualche estraneo, dove capitava.
Nostra Madre dice:
-Sono i vostri nipotini.
- I miei nipotini? Non li conosco nemmeno. Quanti sono?
- Due. Due bambini. Gemelli.
L’altra voce chiede:
- E degli altri cosa ne hai fatto?
Nostra Madre chiede:
- Quali altri?
- Le cagne mollano lì quattro o cinque piccoli per volta. Se ne tengono uno o due, gli altri li annegano.
L’altra voce ride molto forte. Nostra Madre non dice niente e l’altra voce chiede:
- Hanno un padre almeno? Non sei sposata, che io sappia. Non sono stata invitata al tuo matrimonio.
- Sono sposata. Il Padre è al fronte. Non ho sue notizie da sei mesi.
- Allora puoi farci una croce sopra.
L’altra voce ride ancora, nostra Madre piange. Ritorniamo davanti alla porta del giardino.
Nostra Madre esce dalla casa con una vecchia.
Nostra Madre ci dice:
- Ecco vostra Nonna. Resterete con lei per un po’, fino alla fine della guerra.
Nostra Nonna dice:
- La guerra può durare ancora molto. Ma li farò lavorare, stai tranquilla. Il cibo non è gratis nemmeno qui.
Nostra Madre dice:
- Vi manderò dei soldi. Nelle valigie ci sono i loro vestiti. E nello scatolone lenzuola e coperte. Siate buoni, piccoli miei. Vi scriverò.
Ci bacia e se ne va piangendo.
Nonna ride molto forte e ci dice:
- Lenzuola, coperte! Camicie bianche e scarpe di vernice! Vi insegnerò io a vivere!
Facciamo la lingua a nostra Nonna. Lei ride ancora più forte battendosi sulle cosce.
Partenza fulminante. Si parla di "Grande Città" di "Madre", "Padre", "Nonna", "Piccola Città". Nessun luogo ha un nome e nessun protagonista è chiamato col proprio nome. La voce narrante si capisce subito essere duplice "Arriviamo dalla France Città". E si manterrà tale per tutta la prima parte del libro denominata "Il grande quaderno". Sono due fratelli gemelli che raccontano la loro storia come se fossero un'unica voce narrante. I capitoli, quasi sempre molto brevi di questa prima parte non sono numerati ma hanno un titolo che richiama l'argomento principale: "L'arrivo da Nonna", "La casa di Nonna", "Nonna", "I lavori", ecc. ecc.