Martedì, 04 Novembre 2025

"Il colibrì" di Sandro Veronesi

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06/02/2021 18:54 #50635 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi
Ho letto il colibrì quest'estate e ne avevo anche parlato sul forum con scarso successo. Qualcuno poi aveva anche avuto da dire che Veronesi era una persona poco raccomandabile perché in un'intervista aveva detto che i romanzi sono scritti e letti dai borghesi. Anatema!
Ho trovato questo romanzo veramente bello di una bellezza delicata. Il protagonista è un uomo che ha tante cose da raccontare e sulle quali riflettere. Un personaggio moderno, che ci appartiene. Non mi dilungo oltre.
Mi fa piacere che anche voi lo stiate leggendo.
Mi hanno dato in omaggio "Caos calmo" che non ho avuto ancora l'occasione di leggere.
Ho letto che qualcuna di voi ha in mente di leggerlo.
Quando iniziate mi unirò a voi. Fate un cenno.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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07/02/2021 02:34 #50658 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi

Nautilus ha scritto: Provo sempre tanta angoscia quando le relazioni si rivelano diverse da quello che appaiono. L'idea di scoprire lati oscuri di persone che credi conoscere benissimo mi spaventa.
Eppure, a volte, sembra che l'essere umano non possa fare a meno di mentire, per apparire migliore, per rendere felice qualcuno, per non avere scocciature (mi torna alla mente L'avversario di Carrere).
Perchè non si ha il coraggio di mostrarsi per quello che si è? Tanto si sa che prima o poi la bugia viene scoperta e a quel punto secondo me la caduta è peggiore di quella a cui si va incontro di fronte ad una brutta verità.
Lei gli aveva sempre mentito, è vero, e questo è male, è malissimo, perchè la menzogna è un cancro e si propaga, e si radica, e si confonde con la sostanza stessa che corrompe...


Sono d'accordo con te Francesca, per questo all'inizio dicevo che temo i libri come questi che parlano dei disagi degli adulti, mi sembrano assurdi questi comportamenti! Eppure non sono così rari, non so perché. Forse manca l'atto di riflettere su se stessi, di incontrarsi prima di tutto con se stessi, alla fine Marina racconta bugie in primis a se stessa.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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07/02/2021 10:02 #50661 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi
Non ho ben capito a che punto siate arrivate, ma sto cercando di raggiungervi :)

Ho letto dell'arredamento e dei libri Urania, ma non ancora del matrimonio con Marina: più o meno, sto a pag. 50

Detto questo: vittima certamente di pregiudizi, non riesco a scrollarmi di dosso la fastidiosa e irritante sensazione d'una mancanza di spontaneità e originalità, che si riflette sia nella forma, sia sul contenuto, e che paradossalmente mi pare tanto più evidente quanto più l'autore si sforza d'essere spontaneo e originale.

Ma per il momento è solo una sensazione (che mi ricorda quella provata con Coe e Murakami), e magari qualcosa cambierà. In caso contrario, proverò a spiegarmi meglio e a dare la parvenza d'un ragionamento a quanto detto ;) . Proseguo.
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07/02/2021 13:40 - 07/02/2021 13:44 #50666 da Federico
Risposta da Federico al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi

Margarethe ha scritto: Forse manca l'atto di riflettere su se stessi, di incontrarsi prima di tutto con se stessi, alla fine Marina racconta bugie in primis a se stessa.


Bel pensiero. Essere completamente onesti con se stessi è forse impossibile, di sicuro bisogna avere sempre un’apertura mentale e un’umiltà straordinarie per mettersi continuamente in discussione.
Più si va avanti con l’età e credo che più sia difficile fare quest’operazione di self-discovery (non mi viene in mente una migliore espressione italiana).
Credo che sia per questo motivo che la letteratura e il cinema sono costellati di quelle crisi esistenziali che a seguito di alcuni avvenimenti esplodono come se venute dal nulla. Ma la radice è proprio l’ignorare se stessi, il mettere la testa sotto la sabbia, raccontarsi bugie per andare avanti senza davvero affrontare i problemi
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07/02/2021 16:00 #50673 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi

Novel67 ha scritto: Non ho ben capito a che punto siate arrivate, ma sto cercando di raggiungervi :)


Benvenuto, Io ormai sono al 90% !

Novel67 ha scritto: Detto questo: vittima certamente di pregiudizi, non riesco a scrollarmi di dosso la fastidiosa e irritante sensazione d'una mancanza di spontaneità e originalità, che si riflette sia nella forma, sia sul contenuto, e che paradossalmente mi pare tanto più evidente quanto più l'autore si sforza d'essere spontaneo e originale.


Capisco. Lo stile che usa mi fa pensare a un discorso diretto, come se ascoltassi qualcuno che mi racconta cos'è accaduto, e lo trasponessi sulla carta così com'è. Questo mi cattura molto nella lettura, però quando si tratta di testi di e-mail, ad esempio, mi trovo a pensare che sia improbabile che uno scriva un'e-mail in quel modo. Lo trovo quindi poco realistico ma non poco spontaneo, anzi mi sono fermata a riflettere e ho pensato che in un certo senso è pure coraggioso scrivere così, perché non è una bella prosa, eppure ha l'effetto di coinvolgere, e penso ci voglia coraggio a sacrificare una bella prosa per coinvolgere il lettore.

Federico ha scritto: Bel pensiero. Essere completamente onesti con se stessi è forse impossibile, di sicuro bisogna avere sempre un’apertura mentale e un’umiltà straordinarie per mettersi continuamente in discussione.


Penso che ci siano due livelli di disonestà con se stessi: il primo è quello di una persona che cerca di essere onesta con se stessa ma non ci riesce al 100% perché è ingannata dai suoi stessi sentimenti e non ha gli strumenti giusti per capirsi veramente. Il secondo è di una persona che si inganna consapevolmente perché non si vuole accettare oppure che non fa nemmeno il tentativo di comprendersi e vive così come viene.
Il primo livello può capitare a tutti ed è accettabile, i personaggi del libro invece sono al secondo livello! Sembra che si lascino vivere e che non vogliano affrontare il rapporto con se stessi e con gli altri. Per me è impensabile perché mi sono sempre analizzata, forse fin troppo, e preferisco arrivare verso la fine della mia vita scoprendo che non mi ero compresa al 100%, piuttosto che arrivarci con la sensazione di aver sempre evitato di pensare e affrontare i problemi.

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07/02/2021 16:58 - 07/02/2021 17:01 #50679 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi
Verso la fine del libro ci sono delle riflessioni sul comportamento del colibrì, che si agita per restare fermo nonostante tutto, per non cambiare e restare attaccato a quello che ha, che però poi subisce delle spallate dalla vita che lo spingono più in là, lui soffre ma resiste. Tutto questo è contrapposto con la vita di altri
Attenzione: Spoiler!
che invece cambiano continuamente e freneticamente.
Secondo me manca lo step intermedio, ovvero essere resilienti come il colibrì ma adattandosi alla vita e cambiando con essa, senza però un bisogno sfrenato di continui cambiamenti per stare bene con se stessi. Saper tenere duro e lottare per quel che c'è di buono, pur cambiando altro senza esserne tristi.
Sinceramente no ho capito cosa vuole comunicare l'autore, ma magari lo capirò alla fine!

Mi è piaciuta molto la parte in cui parla dei giovani schierati dalla parte della verità, contrapposti ai vecchi che hanno sostenuto la libertà:

"[...] essendo la libertà ormai stata trasformata in un concetto ostile, digrignante e imperdonabilmente plurale - le libertà, le infinite libertà in cui quella parola sarà stata smembrata, come la zebra viene smembrata dal branco di iene che la divorano, libertà di scegliere sempre ciò che si preferisce, libertà di ricusare ogni autorità che cerchi d'impedirlo, libertà di non sottomettersi alle leggi sgradite, di non rispettare i valori fondativi, la tradizione, le istituzioni, il patto sociale, gli accordi presi in passato, libertà di non arrendersi davanti all'evidenza, libertà di insorgere contro la cultura, contro l'arte e contro la scienza, libertà di curare secondo protocolli non riconosciuti dalla comunità o, credere invece alle notizie false e libertà di produrne, anche, libertà di produrre emissioni dannose, rifiuti tossici, residui radioattivi, libertà di gettare in mare materiali non biodegradabili, di inquinare le falde acquifere e i fondali marini, libertà per le donne di essere maschiliste, per gli uomini di essere sessisti, libertà di sparare addosso a chi entra in casa tua, libertà di respingere i profughi e rimandarli nei lager, libertà di lasciare affogare i naufraghi, di odiare le religioni che non siano la propria, i modi di mangiare e di vestirsi che non siano i propri, libertà di disprezzare i vegetariani e i vegani, libertà di cacciare gli elefanti, le balene, i rinoceronti, le giraffe, i lupi, gli istrici, i mufloni, libertà di essere crudeli, scorretti, egoisti, ignoranti, omofobi, antisemiti, islamofobi, razzisti, negazionisti, fascisti, nazisti, libertà di pronunciare le parole "negro", "subnormale", "zingaro", "paralitico", "mongoloide", "culattone", di gridarle, addirittura, libertà di perseguire solo e soltanto il proprio volere e il proprio interesse, di sbagliare sapendo di sbagliare e di combattere fino alla morte contro chi vorrà eliminare l'errore poiché della libertà esso, l'errore, non la Costituzione, sarà considerato il garante."

Trovo questo paragrafo molto potente e attuale e potrebbe dare vita a moltissime riflessioni. Quello che ho sentito io leggendolo è stato un po' ciò che sento che mi divide dalla generazione dei miei genitori (anni '50 e '60), che vedendomi così ligia alla verità, anche a costo di giustificare chi è sempre stato considerato "cattivo", vedendomi ligia a certe regole e leggi, interessata alle tradizioni, mi ritengono un po' bacchettona :laugh: mentre io in loro vedo poca responsabilità per quello che lasciano sul pianeta e troppa volontà di schierarsi da una parte, dalla parte della libertà, invece che dalla parte della verità nonostante tutti i problemi che può portare. (questo potrebbe essere anche legato alla verità su se stessi di cui sopra?)
E parla di ambiente, di fake news (quanti adulti di quella generazione vedo cascarci!!), di responsabilità civile, di rispetto per la cultura e le tradizioni di tutti, di immigrazione, della volontà di essere liberi di coltivare idee che nulla hanno a che fare con la libertà (!! :S )

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Ultima Modifica 07/02/2021 17:01 da Margarethe.
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07/02/2021 18:00 #50683 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi
Che bello @Novel67 che ti sei unito a noi. Io sono arrivata a p. 179, ho ancora un po' da leggere.

Novel 67 ha scritto: vittima certamente di pregiudizi, non riesco a scrollarmi di dosso la fastidiosa e irritante sensazione d'una mancanza di spontaneità e originalità, che si riflette sia nella forma, sia sul contenuto, e che paradossalmente mi pare tanto più evidente quanto più l'autore si sforza d'essere spontaneo e originale.

Capisco quello che vuoi dire, in alcuni momenti anche a me è sembrato un po' troppo costruito, anche nella scelta di alcune parole piuttosto che altre. Faccio un esempio... usare il termineo cicisbeo non mi sembra così spontaneo.
Sinceramente a me la figura del cicisbeo è rimasta parecchio impressa (non chiedetemi perchè, non lo so neanche io), ma non è una parola che uso frequentemente, anzi forse non l'ho mai usata nel linguaggio corrente. Mi ha colpito che Veronesi l'abbia usata per definire i corteggiatori della moglie. A me comunque il suo stile piace.

Federico ha scritto: Essere completamente onesti con se stessi è forse impossibile, di sicuro bisogna avere sempre un’apertura mentale e un’umiltà straordinarie per mettersi continuamente in discussione.

Forse completamente onesti con se stessi non si riesce ad esserlo, ma crearsi un mondo parallelo rispetto alla realtà è un'altra cosa. Sono parecchio sensibile a questo discorso, forse perchè non amo le sorprese e quando scopro che una persona è completamente diversa da quella che appare la cosa mi sconcerta.
Mi capita certe volte di imbarcarmi in dei moralisti che poi scopro comportarsi in maniera opposta a quello che dicono. Perchè questo desiderio di ostentare virtù che non si hanno? Ognuno è libero di comportarsi come vuole, ma bisogna essere coerenti, mostrarsi per quello che si è, o quantomeno non mostrarsi per quello che non si è.

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07/02/2021 19:33 #50686 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi
Un capitolo che al momento ho molto amato è Miraijin (scritto in caratteri giapponesi).
Qui mi sembra che l'autore riveli al lettore chi è veramente Marco e la sua convinzione di essere onnipotente, perchè Marco è presuntuoso non ditemi di no. Ogni sua parola e gesto traborda la sua mania di protagonismo
Attenzione: Spoiler!

Aveva tenuto insieme, Marco, un piccolo fragile mondo che senza di lui si sarebbe dissolto in un soffio, e questo gli aveva dato una forza e una fierezza che in passato non aveva mai conosciuto
Emozionante il rapporto tra Marco e la figlia, sicuramente un filino morboso e insano come dice lui, ma comunque bello, così bello da sembrare irreale. Anche nel rapporto con la figlia Marco si carica sulle spalle il peso di tutto e anche qui lui si sente il deus ex machina.
Da lì a pochi anni il destino avrebbe dato un'unica drastica risposta a tutte queste domande, ma in quel momento era Marco Carrera che doveva rispondere all'aspettativa di sua figlia e non poteva essere una risposta incerta.
In questo capitolo mi è piaciuta molto anche la storia di Osamu Tezuka, che ho scoperto essere l'inventore della Pricipessa Zaffiro, uno dei miei cartoni preferiti da bambina :woohoo:

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07/02/2021 19:50 #50690 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi

Nautilus ha scritto: Qui mi sembra che l'autore riveli al lettore chi è veramente Marco e la sua convinzione di essere onnipotente, perchè Marco è presuntuoso non ditemi di no. Ogni sua parola e gesto traborda la sua mania di protagonismo


Sì hai ragione, io in alcuni punti mi dimenticavo che fosse una terza persona a parlare e mi pareva fosse Marco, secondo me l'autore si identifica in lui o comunque è dalla sua parte. Non ho capito se l'ha fatto apposta o è una svista.

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07/02/2021 20:04 #50693 da nautilus
Risposta da nautilus al topic "Il colibrì" di Sandro Veronesi

Margarethe ha scritto: Sì hai ragione, io in alcuni punti mi dimenticavo che fosse una terza persona a parlare e mi pareva fosse Marco, secondo me l'autore si identifica in lui o comunque è dalla sua parte. Non ho capito se l'ha fatto apposta o è una svista.

Secondo me Veronesi si identifica molto in Marco Carrera, tra l'altro, sempre attingendo dalla nota in fondo al libro, nel romanzo ci sono molti annedoti autobiografici.
Non ho gli strumenti per dire che Marco è Veronesi, però avendo sentito la sua intervista in occasione del Premio Strega io ci vedo molto dell'autore nel protagonista del romanzo, a tal punto che nel mio immaginario Marco Carrera ha la faccia di Veronesi. Il linguaggio di Marco Carrera è il linguaggio di Veronesi. Sembra che stia dicendo una cosa ovvia, visto che l'autore è Veronesi, ma a volte non funziona così. I protagonisti dei romanzi spesso non sono riconducibili se non per piccoli aspetti agli autori. In questo caso invece mi sembra che anche l'aspetto socio-culturale di Marco Carrera sia molto vicino a quello di Veronesi.

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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