In attesa dell'arrivo di Anna Karenina (impossibile da trovare in libreria) e di La linea verticale ho deciso di iniziare questo libro che mi hanno regalato ormai tre anni fa. Il regalo viene da una persona di cui mi fido molto per quanto riguarda i consigli libreschi, abbiamo condiviso tante letture e abbiamo gusti abbastanza simili. Mi è stato presentato come un libro bellissimo. Sinceramente ne so poco, non ho letto recensioni e non ne ho sentito parlare così tanto come è accaduto per altri libri. So solo che ha vinto nel 2018 il Premio Campiello e numerosi altri premi.
Ho letto le prime sessanta pagine e mi sembra che il libro scorra molto bene, lo stile è asciutto (fin troppo per me) e al momento non è successo granché. La seconda guerra mondiale fa da sfondo, per questo può essere definito un romanzo storico, però al momento di storico c'è ben poco, la narrazione è molto concentrata su Rosa, una delle assaggiatrici di Hitler, e sulla sua voglia di essere accettata dalla altre assaggiatrici.
Pier e Elis avete letto il libro e non vi è piaciuto, è stata una delusione. Se vi va lasciate un commento qui sulle vostre impressioni, mentre continuo la lettura.

Io l'ho letto qualche anno fa e mi è  piaciuto, il personaggio di Rosa secondo me è  stato reso con garbo e realismo, forse il romanzo è  carente se si ricerca una ricchezza in termini di contesto storico-politico dell'epoca in cui è  ambientato, ma io mi sono sentita trasportata emotivamente...ho sofferto con Rosa, mi sono indignata con lei, l'ho odiata e l'ho amata... mi sono commossa e mi sono sentita impotente  dinanzi alle vicissitudini che l'hanno vista coinvolta in un spirale di emozioni e sentimenti contrastanti...
....e questo a me è  bastato per farmi apprezzare il romanzo...

Francesca qualche anno fa io l' ho letto e mi è piaciuto, non si tratta di un capolavoro,ma di una storia vera rivelata da una superstite in tardissima eta'.Sulla questione delle assaggiatrici del cibo di Hitler, in TV ho visto reportage che parlavano proprio di questo.E' un aspetto interessante che si aggiunge per capire quel drammatico periodo storico.Anche a mio marito e genero il libro non è piaciuto, secondo me non sono riusciti ad apprezzare fino in fondo ciò che albergava nel più intimo di quelle anime di donne.
O semplicemente ognuno di noi, per le letture come per ogni altra cosa,ha i propri gusti e ci mancherebbe imporli!

Inviato dal mio CPH2021 utilizzando Tapatalk

Grazie Vanna e Marialuisa i vostri commenti mi fanno veramente piacere e mi rincuorano.
Non so perché, ma per questo libro non è scattata l'attrazione quando l'ho ricevuto (tanto che sono diversi anni che è nella mia libreria), vuoi per l'ambientazione storica, quella della seconda guerra mondiale che non amo per nulla (libri e film sul nazismo mi creano una certa difficoltà, una grande indignazione e se posso li evito).
Il commento di Marialuisa, così partecipato emotivamente, mi fa ben sperare e quello di Vanna, la cui saggezza, preparazione e cultura, ormai note qui nel club, mi invogliano a leggere con curiosità questo romanzo.
So che è stato ispirato da una storia vera, o meglio la Postorino aveva letto un articolo di giornale che parlava dell'ultima assaggiatrice ancora in vita che ha tentato di contattare, ma quando è riuscita a raggiungerla era già morta. Da quel che so quindi l'autrice ha deciso di cambiare il nome della protagonista inventandolo, così come ha inventato l'intera storia prendendo semplicemente spunto dalla vicenda delle assaggiatrici. L'impressione che ho è che sia un libro intimistico, come se l'autrice avesse provato ad immedesimarsi in quelle donne più che a ricostruire una vicenda storica.

Ho cambiato categoria al topic perché ambientato dopo il 1900, quindi per la nostra classificazione è un romanzo contemporaneo 

ha scritto:

Ho cambiato categoria al topic perché ambientato dopo il 1900, quindi per la nostra classificazione è un romanzo contemporaneo 

Vero Guido avevo dimenticato. Grazie

L'ho letto esattamente un anno fa quindi non ricordo granché (oltre ad avere la memoria di un pesciolino rosso, comunque questo per me è indice di non aver apprezzato particolarmente la lettura), quel che ricordo è che mi piacque molto la parte iniziale e la parte centrale in cui ci si concentra di più sul ruolo delle assaggiatrici. Ad averlo reso carente invece, secondo me, è stata la parte finale: la ricordo lenta, confusa, ma soprattutto mi ha dato l'impressione che l'attenzione si fosse spostata su un altro aspetto della storia, al di fuori delle assaggiatrici, e questo non l'ho gradito, forse perché mi aspettavo si parlasse principalmente di loro come ruolo e contesto storico e invece alla fine mi è parso più un romanzo incentrato sulla vita della protagonista.

Il libro mi sta piacendo molto, forse perché non avevo nessuna aspettativa, anzi pensavo proprio che non mi piacesse vista l'ambientazione e il periodo storico. Sono nel pieno della seconda parte e la storia si fa interessante con l'arrivo di Albert.
La prima parte mi ha sbloccato un ricordo, doloroso ma anche tenero perché mi ha ricordato la mia nonna paterna.

Ho terminato la lettura di questo breve romanzo che non mi ha deluso. La storia di Rosa mi ha preso molto e mi ha mostrato un'altra faccia del periodo storico del nazismo e della seconda guerra mondiale. Spesso dimentichiamo che non tutti i tedeschi hanno scelto Hitler, molti l'hanno subito.
Devo ammettere che non sapevo dell'esistenza delle assaggiatrici anche se non mi era sconosciuto il fatto che Hitler fosse ossessionato dall'idea di essere avvelenato.
Ad una prima lettura il libro può sembrare incentrato solo sulla storia della protagonista, della sua vita personale, in realtà riflettendoci meglio parla anche molto della guerra e di come questa stravolge la quotidianità della gente comune.
Rosa vive a Berlino, ha un impiego, ha sposato il suo capo. La guerra spariglia le carte: l'adorato professore di Rosa, ebreo viene portato via, la madre muore sotto un bombardamento, il marito dopo solo un anno di matrimonio decide di arruolarsi, la sua casa è rasa al suolo. La guerra è molto presente in questo libro e si insinua nella vita di Rosa che a poco a poco non vive più, ma semplicemente sopravvive. Il finale è amaro. Ci sono esperienze traumatiche dalle quali è difficile riprendersi. A causa della guerra Rosa è diventata inaccessibile.

ha scritto:

In attesa dell'arrivo di Anna Karenina (impossibile da trovare in libreria) e di La linea verticale ho deciso di iniziare questo libro che mi hanno regalato ormai tre anni fa. Il regalo viene da una persona di cui mi fido molto per quanto riguarda i consigli libreschi, abbiamo condiviso tante letture e abbiamo gusti abbastanza simili. Mi è stato presentato come un libro bellissimo. Sinceramente ne so poco, non ho letto recensioni e non ne ho sentito parlare così tanto come è accaduto per altri libri. So solo che ha vinto nel 2018 il Premio Campiello e numerosi altri premi.
Ho letto le prime sessanta pagine e mi sembra che il libro scorra molto bene, lo stile è asciutto (fin troppo per me) e al momento non è successo granché. La seconda guerra mondiale fa da sfondo, per questo può essere definito un romanzo storico, però al momento di storico c'è ben poco, la narrazione è molto concentrata su Rosa, una delle assaggiatrici di Hitler, e sulla sua voglia di essere accettata dalla altre assaggiatrici.
Pier e Elis avete letto il libro e non vi è piaciuto, è stata una delusione. Se vi va lasciate un commento qui sulle vostre impressioni, mentre continuo la lettura.
 

Si è vero che il libro non mi era piaciuto ma non fino al punto di abbandonarlo. L'ho letto credo poco dopo la sua uscita e il battage pubblicitario era stato notevole. In questi casi si creano delle aspettative. E' passato troppo tempo dalla lettura per dirti qualcosa di specifico mi ricordo solo che quando ne discussi con gli amici insieme a i quali lo abbiamo letto il giudizio prevalente era stato di delusione, cioè di un romanzo un po' inodore e insapore.