Mercoledì, 31 Dicembre 2025

"USA coast to coast" di Mauro Buffa

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11/04/2021 13:07 - 11/04/2021 13:09 #51990 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa

Guido: In certi momenti mi è sembrato quasi di essere lì con Buffa. Questo stile di scrittura semplice, sobrio, non ricercato, lo trovo molto efficace per un libro di letteratura di viaggio. Pochi fronzoli stilistici e tanta concretezza.

Buffa crea un mix perfetto tra ciò che vede (e che anche noi potremmo vedere se visitassimo i luoghi che ha visitato) e l'esperienza di viaggio che vive in prima persona. Non annoia mai.


Completamente d'accordo. Veramente uno stile gradevole e adatto al genere. Ci aggiungo anche la brevità dei capitoli che sicuramente facilita la continuità di lettura.

Io ho terminato il viaggio in treno fino a New Orleans e mi accingo a visitarla con Buffa.

Interessante lo scambio sulla politica con il manager della Kellogg's. Mi ha fatto tornare in mente il senso pragmatico degli americani. Tutto, se si vuole, può essere semplificato; Make it simple, simple is better, dicono loro. Inoltre sono sempre alla ricerca del modo di sfruttare, monetizzare, far emergere il lato pratico di ogni situazione/opportunità/conoscenza. Far luccicare ogni cosa, come dice bene @Guido...

Ricordo come, in tema di politica italiana, in diversi si divertivano non poco a rievocare le gesta di Berlusconi.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 11/04/2021 13:09 da Mattia P..

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11/04/2021 14:21 #51993 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa

Mattia P. ha scritto: @Margarethe mi dai modo di elencare altre ragioni per la mia infatuazione americana. Come non menzionare la musica americana?! Il Jazz che nasce proprio a New Orleans, il rock, il country: tutta musica che adoro.

A tal proposito ho invidiato non poco i nostri viaggiatori che per soli 22 dollari hanno potuto visitare la Rock and Roll Hall of Fame and Museum!


Su questo non posso che concordare :)

Mattia P. ha scritto: Sono rimasto tristemente colpito dalla realtà delle riserve dei nativi americani.

Mi è piaciuta la storia di Annie, anche solo per il fatto che un ideale (giusto o sbagliato che sia) possa portare a mettersi in moto, a mettersi in viaggio, per andare incontro all'altro. Poi in un viaggio, qualche cosa succede sempre.


Anch'io. Ho apprezzato l'indole di Annie di voler fare del bene, però non riesco a giudicare senza pregiudizio questo controsenso di voler continuare ad evangelizzare delle culture che sono state rovinate anche dall'evangelizzazione stessa! Troverei più adatta un'azione di aiuto nel riappropriarsi della loro cultura, come il volontario di una storia in "Sensi di viaggio". Ecco, non posso giustificare un volontariato che porta del male, e purtroppo ce ne sono (alla fine i missionari si sacrificavano per il "bene"). Non basta essere buoni, ma anche consapevoli.

Mattia P. ha scritto: dal livello di obesità e dalla tendenza degli americani ad accompagnarsi ai piu svariati beveroni


Questo è proprio un classico, il mio compagno mi raccontava che nella filiale americana dell'azienda dove lavorava avevano i distributori gratuiti di coca cola per il personale, avevano i bicchieroni e facevano continui refill durante il lavoro :unsure:

Guido riconosco i fattori che hai detto attirano le persone verso gli USA. Solo non ne sono mai stata affascinata. Probabilmente è relativo a quello che ci raccontano le persone vicino alle quali cresciamo: tra insegnanti, genitori e musica ho scoperto presto le insidie del "sogno americano". Ora cerco di crearmi una visione più bilanciata :P

Paulo la tua ricerca delle origini è molto interessante. Anch'io so di avere parenti negli USA che hanno aiutato molto mia nonna e la sua famiglia, mandavano pacchi con calze di nylon e vestiti per loro rovinati e qui considerati un lusso. Addirittura era arrivata una proposta di matrimonio per mia nonna che però ha rifiutato ed è rimasta qui, chissà dove sarei potuta essere :laugh:

Guidocx84 ha scritto: In certi momenti mi è sembrato quasi di essere lì con Buffa. Questo stile di scrittura semplice, sobrio, non ricercato, lo trovo molto efficace per un libro di letteratura di viaggio. Pochi fronzoli stilistici e tanta concretezza.

Buffa crea un mix perfetto tra ciò che vede (e che anche noi potremmo vedere se visitassimo i luoghi che ha visitato) e l'esperienza di viaggio che vive in prima persona. Non annoia mai.


Totalmente d'accordo!

Proseguo nel capitolo Mountain e cambiano i cappelli a favore di quelli da cowboy :)
Attenzione: Spoiler!


Proprio l'altro giorno leggevo un'inchiesta sull'emigrazione dal Sud America agli USA. A volte però pur informandosi sembra tutto così lontano... Dopo essere stata in Bolivia e aver passato i controlli contro il narcotraffico e di migración, mi vengono ancora più brividi a leggere di queste cose. Come europea e cittadina di una città di confine non mi ero mai veramente resa conto di quanto possa essere difficile entrare ed uscire da un paese :unsure:

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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15/04/2021 18:56 #52268 da vanna
Risposta da vanna al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Sono arrivata virtualmente alla fine del viaggio in pullman insieme a Buffa ed al suo accompagnatore fotografo....
Concordo con chi ha apprezzato lo stile semplice e la narrazione essenziale del viaggio che riescono a coinvolgere il lettore tanto da aver l'impressione di vedere ed essere in quei luoghi.
La lettura mi ha ricordato tante abitudini americane che nel lontano mio viaggio mi sembrarono strane: la quantità enorme di ghiaccio nei bicchieri con le bevande , la macchina del ghiaccio negli alberghi per rifornirsene al bisogno, io non ne ho preso neppure un cubetto ,l' aria condizionata nei locali compresi hotel talmente bassa da usare tutte le volte una giacca per attutire l' escursione termica fra l'esterno e l'interno, ma nonostante questa precauzione sono tornata a casa in luglio con una bronchite piuttosto seria.Il caffè small lo si beveva in tre e spesso avanzava, ho avuto l' impressione che tutto fosse enorme: gli spazi, i grattacieli, le porte,gli ascensori ...ma anche piccole cose come il caffè che nella versione large è qualcosa di esagerato compatibile con un ambiente diverso dal nostro .Al ritorno in Italia tutto mi sembrava lillipuziano ed un po' retrò.Mentre mia figlia rimase subito affascinata da quel mondo e modo di vivere io molto meno.Se ti sposti fuori dalle grandi città conosci realtà diverse come quelle descritte nel libro dove il tenore di vita è spesso più basso anche se gli spazi per quel che ho visto rimangono infiniti.
Molto evidente il divario fra ricchi e poveri ed il nostro welfaire gli americani se lo sognano: l' istruzione te la devi pagare visto che le scuole pubbliche sono pericolose, la sanità a carico del cittadino salvo qualche miglioria con Obama .....
Altro aspetto inquietante è stato aggirarsi in tarda serata ,praticamente al buio, nei pressi di strutture in cui risiedono le maggiori istituzioni politiche e non trovare neppure una guardia a presidiare, questo prima dell' 11 settembre del 2001ora credo sia cambiato qualcosa da quell'evento!
Il libro mi è piaciuto ed anche l'autore mi ha catturato con un viaggio in pullman che ti permette di vedere paesaggi diversi e soprattutto di conoscere una "umanità varia" ma vera ed anche sostare nelle varie città per poco tempo e pensare di acquistare subito il biglietto per la tappa successiva come se la prima impressione ricevuta basti e avanzi.In effetti a volte capita di trascorrere poco tempo per vedere un posto ma per tante coincidenze riesci a imprimere nella tua mente una immagine completa ed indelebile.
Per la route66 e la California apprezzabili i riferimenti a" Furore "di Steinbeck uno dei miei libri preferiti
Interessante un viaggio da est ad ovest degli Usa in pullman ma credo stancante e scomodo .

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16/04/2021 11:35 #52303 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Vanna che interessante riassunto, alle non-abitudini strane aggiungo quella di non girare mai a piedi, addirittura l'autore, che lo fa, rischia di essere scambiato per un ladro di auto :pinch:

Vanna ha scritto: Interessante un viaggio da est ad ovest degli Usa in pullman ma credo stancante e scomodo .


Oltretutto costoso! Non so come sia viaggiando in aereo, ma alla fine tra 100 $ a notte mediamente per dormire a volte anche in delle bettole, e 70 $ mediamente per ogni tratto di strada da circa 6 ore, viene fuori una vacanza costosetta. nonostante di basso livello.. Probabilmente comparata ai loro stipendi non è tanto..

Io ho terminato la parte Mountain



Il posto che mi è piaciuto di più di questa tappa è stato Flagstaff, inoltre ho apprezzato le descrizioni degli ambienti naturali: la Petrified Forest, i territori navajo e apache, l'Humphrey's Peak, la Spirit Mountain nel deserto del Mojave.
Inoltre non posso negare che ho avuto soddisfazione a constatare il non apprezzamento di Las Vegas da parte dell'autore, l'ha descritta proprio come me la immaginavo.

Sono ansiosa di arrivare al Pacifico :)

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19/04/2021 09:09 - 19/04/2021 09:10 #52456 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Sono arrivata anch'io all'Oceano! Ho apprezzato di più i luoghi visitati in questa tappa, non mi dispiacerebbe visitare Los Angeles e San Francisco   In questa tappa ho notato in particolare 3 stranezze:
  • Il rock cristiano: ne avevate mai sentito parlare? Rock suonato da gruppi dichiaratamente cristiani, tra i cui sottogeneri ci sono anche il christian metal e il christian punk. Non so cosa pensare, mi sembra un fenomeno bizzarro 
  • La chiesa Our Lady of The Angeles, con il parcheggio sotterraneo e l'aria condizionata.. Sembra invogliare davvero poco alla preghiera..
  • Il gelato all'aglio 

Questo capitolo è anche più emotivo, come tutti i finali di viaggio. Il libro mi è piaciuto molto e mi dispiace che sia finito, leggerò volentieri in futuro qualcos'altro di questo autore, ne ho provato anche simpatia, sia per lui sia per l'amico fotografo, anche se non sono sembrati due viaggiatori molto affezionati   Non posso che aver provato piacere per la tappa finale,
Attenzione: Spoiler!

E mentre già pensavo che il viaggio si stava volgendo al termine ecco che l'autore incappa in una statua di Simón Bolívar, che mi ha già proiettata nel prossimo viaggio insieme 




 

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Ultima Modifica 19/04/2021 09:10 da Margarethe.

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20/04/2021 19:13 #52506 da Erszebet
Risposta da Erszebet al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Ho iniziato il libro con notevole ritardo ma la lettura piacevole e scorrevole mi ha portato già a 2/3.
Adoro i mezzi di trasporto usati dall'autore.
Quando ho fatto il giro della Turchia in pullman mi ero portata alcuni libri (strano!!!) per passare il tempo nei vari spostamenti da un luogo ad un altro (abbiamo macinato chilometri). E' andata a finire che ho passato ore col naso appiccicato al finestrino ad ammirare il paesaggio che mi scorreva a fianco senza leggere nemmeno un rigo.
Per quanto riguarda gli USA, devo ammettere che, fino a qualche anno fa, non erano tra i primi luoghi che avrei preso in considerazione per un viaggio. Trattandosi di società occidentale la ritenevo, con tutte le distinzioni del caso, troppo simile alla nostra, per cui rivolgevo le mie vacanze a paesi diversi dal mio conosciuto.
Adesso un viaggetto in America lo farei ed il coast to coast in corriera o a bordo di una Buick sarebbe meraviglioso.
Quanto al libro, essendo curiosa del genere umano, mi è piaciuta molto la continua interazione dell'autore con le persone ed è stato molto interessante leggere come l'autore ha avvertito il cambiamento nel dialogo e della disponibilità allo stesso in base al luogo ed alla città in cui esso avveniva.
L'unica cosa di cui ho avvertito la mancanza sono le emozioni. Penso ad esempio all'uragano, chi si è mai trovato nell'occhio del ciclone? Mi aspettavo un racconto più carico di dettagli ed anche di sensazioni che, però, non ho trovato nello scritto.
Adesso risalgo in corriera e mi lascio alle spalle El Paso.
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21/04/2021 19:15 - 21/04/2021 19:17 #52535 da Paulo
Risposta da Paulo al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Ma è possibile scrivere su questo topic se non ho mai letto il libro?
Lo faccio, e parlo di New York. Premesso che ci sono andato con l' idea fissa di Ellis Island, quindi 5 giorni e 4 notti a lower Manhatthan, in un buco a due fermate da Battery Park. Ne facevo una questione personale, volevo cercare di rivivere coi miei occhi ciò che avevano passato i miei avi una volta arrivati in quel contesto, provenienti da uno sperduto e minuscolo paesino di contadini dall' altra parte dell' oceano.
Quindi se mi chiedono qual' è la mia cosa preferita da fare nella Grande Mela, dico senza dubbio il museo dell' immigrazione. E' stato troppo emozionante e istruttivo. Visita di solito abbinata a Statua della Libertà, e da cui si può godere di una bella vista sulla skyline di Manhattan. I grattaceli sembrano sorgere direttamente dall' acqua.

Mi sono piaciute molto Central Park e il Greenwich Village. Entrambi hanno rappresentato una pausa dallo squallidume dei grattacieli e del cemento. Nonostante la pioggerellina fine, a Central Park mi sono ritemprato in mezzo agli alberi e ai laghetti, e mi sono divertito a cercare i punti di maggior interesse come Strawberry Fields, la statua di Alice nel Paese delle Meraviglie e quella di Balto (amo molto i cani).
Il Greenwich Village è il posto dove pernotterei se dovessi ritornarci. L' architettura è tipicamente americana, ma i bassi edifici di mattoni con le caratteristiche scale antincendio e i una miriade di negozietti e ristoranti uno diverso dall' altro mi hanno in qualche modo fatto sentire a casa, sentivo profumo di Europa.
Mi sono piaciuti molto il Museo di Storia Naturale, che visito in ogni città dove ve ne sia uno e il Moma. Entrambi valgono il prezzo della visita. Che tra l' altro nel primo era a offerta, ma 15 dollari li ho spesi volentieri.

Per il resto non saprei. Non fraintendetemi, è una città da visitare almeno una volta, magari anche due. Ma non ci vivrei, non mi meraviglio che gli psicologi facciano affari d' oro. Il ritmo non è solo frenetico, ma lo definirei isterico. Guardando i film pensavo che i colpi di clacson e le sirene fossero effetti sonori aggiunti, ma purtroppo è la realtà. Non si può contare fino a cinque senza sentire ambulanze, vigili del fuoco, polizia e quant' altro. Le entrate della metropolitana (mi spostavo solo con quella) sono colonizzate da senza tetto, sono lerce e maleodoranti. Tra gli scleri a cui ho assistito un tizio che all' arrivo di un treno gli ha lanciato contro una bicicletta e poi è scappato.

Le grandi avenue, quelle coi grattacieli, ti fanno sentire precipitato all' inferno, con questi immondi mostri di cemento e acciaio si fa quasi fatica a vedere il cielo. Ho fatto una capatina a Brooklyn, per fotografare bene il ponte è necessario. Mi sono sorpreso, pensavo fosse più lungo e invece per me che sono abituato a camminare è sembrato uno scherzo attraversarlo un paio di volte.

Times Square diventa interessante dalle parti di Broadway, ma la piazza in sè ha il sapore del finto e del volgare, come del resto tutta la pubblicità che ti martella gli occhi. Non riuscivo a fare a meno di pensare alle scene iniziali di Blade Runner.
Ma l' episodio che più mi ha colpito è stato il vedere una bellissima ragazza dalle parti del One World Trade Center, che seduta in terra con un aspetto affranto aveva un cartello con su scritto "Cerco un pò di calore umano". Passando oltre, ricordo come se fosse ieri che ho pensato "Se cerchi calore umano sei nel posto sbagliato".

Tornando a Los Angeles col volo interno mi sono sentito sollevato, come potrei sentirmi sollevato nel trovare una fonte d' acqua in una giornata canicolare. Il che è tutto dire...
 
Ultima Modifica 21/04/2021 19:17 da Paulo.

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21/04/2021 21:45 #52538 da rand
Risposta da rand al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Il club del lonely planet 
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22/04/2021 21:01 #52549 da Paulo
Risposta da Paulo al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa

Il club del lonely planet 
 
Beh, due cose ci aiutano a imparare e migliorare nel corso della nostra vita. Una è leggere, l' altra è viaggiare. Viaggiare leggendo? Il massimo che si possa desiderare

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22/04/2021 22:55 #52555 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "USA coast to coast" di Mauro Buffa
Pronta a partire anche se in ritardo..non mi arrendo 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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