Mattia P. ha scritto: @Margarethe mi dai modo di elencare altre ragioni per la mia infatuazione americana. Come non menzionare la musica americana?! Il Jazz che nasce proprio a New Orleans, il rock, il country: tutta musica che adoro.
A tal proposito ho invidiato non poco i nostri viaggiatori che per soli 22 dollari hanno potuto visitare la Rock and Roll Hall of Fame and Museum!
Su questo non posso che concordare
Mattia P. ha scritto: Sono rimasto tristemente colpito dalla realtà delle riserve dei nativi americani.
Mi è piaciuta la storia di Annie, anche solo per il fatto che un ideale (giusto o sbagliato che sia) possa portare a mettersi in moto, a mettersi in viaggio, per andare incontro all'altro. Poi in un viaggio, qualche cosa succede sempre.
Anch'io. Ho apprezzato l'indole di Annie di voler fare del bene, però non riesco a giudicare senza pregiudizio questo controsenso di voler continuare ad evangelizzare delle culture che sono state rovinate anche dall'evangelizzazione stessa! Troverei più adatta un'azione di aiuto nel riappropriarsi della loro cultura, come il volontario di una storia in "Sensi di viaggio". Ecco, non posso giustificare un volontariato che porta del male, e purtroppo ce ne sono (alla fine i missionari si sacrificavano per il "bene"). Non basta essere buoni, ma anche consapevoli.
Mattia P. ha scritto: dal livello di obesità e dalla tendenza degli americani ad accompagnarsi ai piu svariati beveroni
Questo è proprio un classico, il mio compagno mi raccontava che nella filiale americana dell'azienda dove lavorava avevano i distributori gratuiti di coca cola per il personale, avevano i bicchieroni e facevano continui refill durante il lavoro
Guido riconosco i fattori che hai detto attirano le persone verso gli USA. Solo non ne sono mai stata affascinata. Probabilmente è relativo a quello che ci raccontano le persone vicino alle quali cresciamo: tra insegnanti, genitori e musica ho scoperto presto le insidie del "sogno americano". Ora cerco di crearmi una visione più bilanciata
Paulo la tua ricerca delle origini è molto interessante. Anch'io so di avere parenti negli USA che hanno aiutato molto mia nonna e la sua famiglia, mandavano pacchi con calze di nylon e vestiti per loro rovinati e qui considerati un lusso. Addirittura era arrivata una proposta di matrimonio per mia nonna che però ha rifiutato ed è rimasta qui, chissà dove sarei potuta essere
Guidocx84 ha scritto: In certi momenti mi è sembrato quasi di essere lì con Buffa. Questo stile di scrittura semplice, sobrio, non ricercato, lo trovo molto efficace per un libro di letteratura di viaggio. Pochi fronzoli stilistici e tanta concretezza.
Buffa crea un mix perfetto tra ciò che vede (e che anche noi potremmo vedere se visitassimo i luoghi che ha visitato) e l'esperienza di viaggio che vive in prima persona. Non annoia mai.
Totalmente d'accordo!
Proseguo nel capitolo
Mountain e cambiano i cappelli a favore di quelli da cowboy
Proprio l'altro giorno leggevo un'inchiesta sull'emigrazione dal Sud America agli USA. A volte però pur informandosi sembra tutto così lontano... Dopo essere stata in Bolivia e aver passato i controlli contro il narcotraffico e di migración, mi vengono ancora più brividi a leggere di queste cose. Come europea e cittadina di una città di confine non mi ero mai veramente resa conto di quanto possa essere difficile entrare ed uscire da un paese