Nell'edizione Feltrinelli de Il meraviglioso mago di Oz, l'autore viene presentato così: "L.Frank Baum (1856-1919) è uno scrittore americano a cui si deve il romanzo più famoso di letteratura per l'infanzia [..]". Questa frase mi ha lasciato perplessa, mi sembra decisamente troppo assoluta! Trovo sempre difficile definire "il romanzo più famoso" di un certo ambito, però magari un conto è dire "il romanzo più famoso dell'800" oppure "il romanzo più famoso italiano", un conto è per un vero e proprio genere narrativo. La letteratura per l'infanzia, come già mostra la ridotta scelta del nostro percorso di lettura, è varissima, con esponenti di paesi diversi, di periodi storici diversi, con elementi culturali diversissimi, con messaggi e morali diversissime. Mi sembra alquanto impossibile e anche inutile voler cercare di di definire "il più famoso". No?
Comunque, riporto l'introduzione che Baum fa al suo libro, dal momento che è una considerazione generale sulla letteratura per l'infanzia:
"Il folclore, le leggende, i miti e le favole hanno sempre accompagnato l'infanzia dei bambini di tutte le epoche, perchè ogni ragazzino normale nutre un amore sano e istintivo per le storie di fantasia, pieni di eventi incredibili e palesemente irreali. Le fate alate dei fratelli grimm e di Andersen hanno procurato ai cuori dei bambini molta più felicità di qualsiasi altra creazione umana.
Tuttavia, dopo aver svolto la loro funzione per generazioni, le favole di una volta possono ormai essere classificate come "storiche" nelle biblioteche dei bambini; è giunto infatti il momento dei più moderni "racconti fantastici", dove non trovano più posto gli stereotipi del genio, del nano e della fata, come anche tutti gli episodi sanguinari e raccapriccianti escogitati dagli autori per attribuire ad ogni storia una morale che si basi sulla paura. L'educazione moderna prevede l'insegnamento morale; quindi il bambino di oggi, nei racconti fantastici che legge, cerca solo ed esclusivamente divertimento e svago e fa volentieri a meno di tutti quegli episodi spaventosi.
A partire da questo presupposto, la storia del Meraviglioso mago di Oz è stata scritta soltanto per divertire i bambini dei nostri giorni. Aspira a essere una favola dei tempi moderni, che mantiene intatte la meraviglia e la gioia e lascia fuori l'angoscia e gli incubi."
Baum lo ha scritto nel 1900. Sicuramente a quell'epoca era ancora forte la tradizione fiabesca di Grimm, Perrault, Andersen, fiabe popolari e folkloristiche, e in effetti Il meraviglioso mago di Oz presenta tutto un altro approccio ed è secondo quest'ottica più innovativo di quel che credevo. Tuttavia, non so se son d'accordo sulla sua critica e il suo bisogno di cambiare paradigma. Alla fine la morale mi sembra ci sia anche in Oz ("nessun posto è bello come casa propria", se sei determinato raggiungi i tuoi obiettivi, è importante avere cuore, cervello, coraggio; bene vs male, ecc), semplicemente forse si concentra su altri aspetti rispetto alle fiabe precedenti. Concordo che possa non essere necessario l'elemento sanguinario, ma l'aspetto spaventoso non lo trovo così sbagliato, spesso è metafora degli spaventosi aspetti della realtà ed è un modo per avvicinare i bambini a confrontarsi con determinati sentimenti. È stato poi poco lungimirante nel pensare che geni, fate e nani non trovino più posto nella letteratura per ragazzi, vedesse i milioni fatti da Rownling, Pullman, Tolkien, solo per citare i più famosi
. E voi che ne pensate?