Ho iniziato anch'io questo libro con un certo anticipo per cercare di finirlo entro il mese di Agosto. E per facilitarmi e moemorizzare meglio personaggi e fatti ho visto uno di film (credo l'ultimo) tratto da questo romanzo, per quanto per la verità il film si discosta come al solito dal libro.
La mole del romanzo dipende dal fatto che essenso stato pubblicato all'epoca a puntate, ed ogni puntata dovendo essere composta di un certo numero di pagine, la foliazione è aumentata a dismisura. E per noi lettori "moderni" questo è un handicap abituati come siamo a narrazioni molto più serrate e descrizioni meno diluite (con le dovute eccezioni).
Sono a circa il 53% e per la verità mi sono un po' impantanato, non è però colpa/responsabilità del libro bensì della mia attuale situazione personale che poco mi invoglia alla lettura
tout court.
L'edizione che ho deciso di leggere è quella de "La biblioteca dell'Espresso" tradotta da Laura Melosi che ho preferito a quella classica della Rizzoli ad opera di B. Tasso.
Eccovi un piccolo saggio della diversità delle due traduzioni.
Traduzione Laura MelosiIl giorno dopo, il capitano Crawley delle Guardie giunse a cavallo dalla caserma di Knightsbridge. Il suo destriero nero rimase a scalpitare sulla paglia davanti alla porta della malata, mentre lui chiedeva premurosamente notizie dell’amabile zietta. Sembrava che ci fossero seri motivi di preoccupazione. Trovò la cameriera della signorina Crawley (la donna dall’aria scontenta) stranamente imbronciata e avvilita; trovò la signorina Briggs, la dame de compagnie, a piangere da sola in salotto. Si era precipitata lì, appena saputo dell’indisposizione della sua adorata amica. Voleva correre al suo capezzale, quel capezzale che lei, la Briggs, aveva così spesso confortato nei momenti di sofferenza. Le era stato vietato di entrare nelle stanze della signorina Crawley. C’era un’estranea a somministrarle i farmaci, un’estranea che veniva dalla campagna, una certa odiosa signorina… le lacrime le soffocarono le parole, e la dame de compagnie dovette nascondere dietro al fazzoletto il suo vecchio naso rosso e l’estremo avvilimento che la tormentava.
Rawdon Crawley mandò la femme de chambre imbronciata ad annunciare il suo arrivo; e la nuova dama di compagnia della signorina Crawley uscì dalla camera della malata, trotterellò giù per le scale, porse la mano al capitano che le andava incontro desideroso di salutarla, lanciò un’occhiata piena di disprezzo all’esterrefatta signorina Briggs e invitò il giovane ufficiale a uscire dal salotto per seguirla in sala da pranzo, una sala desolata adesso, ma che un tempo aveva ospitato tanti deliziosi banchetti.
Traduzione Tasso B.Il giorno dopo, il capitano delle Guardie Rawdon Crawley giunse a cavallo dalla caserma di Knightsbridge, e mentre il suo bel destriero nero calpestava la paglia davanti alla porta della zia inferma, egli s'informava solerte circa lo stato di salute della sua amabile congiunta. In effetti, c'erano seri motivi per allarmarsi. Il capitano constatò che la cameriera personale di Miss Crawley, la donna che sedeva in carrozza con lei, era più irritata del consueto, mentre Miss Briggs, la dame de compagnie, sedeva sola e in lacrime in salotto. Non appena aveva saputo della malattia che affliggeva la sua diletta amica, si era affrettata a raggiungerne la casa, ma le avevano tassativamente vietato di avvicinarla. Avrebbe voluto volare al suo capezzale: là ove lei, la Briggs, tante volte aveva vegliato la cara inferma. Ed ecco che, al suo posto, le somministrava i medicamenti un'estranea, un'odiosa campagnola della quale ignorava perfino il nome. Lacrime copiose soffocarono le parole della dame de compagnie, che insieme all'affetto conculcato seppellì nel fazzoletto il suo vecchio naso paonazzo.
Rawdon Crawley incaricò la imbronciata femme de chambre di recarsi ad annunciare la sua visita, dopo di che la nuova assistente di Miss Crawley ridiscese in gran fretta dalla camera da letto della malata, posò la sua piccola mano in quella di lui che le era corso incontro con passo ansioso, lanciò uno sguardo carico di disprezzo alla sventurata Miss Briggs e, facendo cenno al giovane ufficiale di uscire dal salotto, gli fece strada al pianterreno della sala da pranzo, ora deserta, ove in passato erano state servite tante cene prelibate.
La traduzione della Melosi ha una scorrevolezza molto superiore e permette di capire bene verso chi il narratore dirigie di volta in volta i suoi ironici strali.
Premesso tutto questo...mi fermo, e le altre considerazioni sulla trama del libro le farò prossimamente su questi schermi.