Martedì, 04 Novembre 2025

Giugno 2016 - Cecità

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06/09/2016 07:28 #26061 da Francis
Risposta da Francis al topic Giugno 2016 - Cecità
mi capita la strana sensazione di non saper giudicare se il libro mi sia piaciuto oppure no... :unsure:
per molti aspetti mi ha conquistato: la prosa era scorrevolissima, con i discorsi diretti trattati in quel modo, con i personaggi tanto ben delineati, con gli ambienti quasi fossero dipinti per laprecisione dei dettagli...
il tema, quello vero, quello nascosto tra le righe, mi ha fatto riflettere molto: la cattiveria dell'uomo, l'idea di sopraffare gli altri, quell'assurdo confort a cui ci ha portato la tecnologia e la comodità della vita di oggi di cui non sapremmo ormai più fare a meno...
però poi mi ritrovo sul finale con tante considerazioni che mi hanno lasciato un po' stranito... innanzitutto la domanda irrisolta: perché? :unsure:
cioè, per tutto il libro ci chiediamo cosa caspita sia successo, da dove venga questa cecità... alla fine non ne abbiamo risposte... dunque devo pensare che non sia un elemento importante ai fini della narrazione.. ok, ma se l'autore mi scrive in prima persona, citandomi detti e proverbi, istruendomi sul suo punto di vista etico e morale e poi mette così tanto in secondo piano l'elemento narrativo del romanzo, vuol dire che sta facendo del puro moralismo.. e a me non va giù...
poi sul finire del libro sono rimasto molto deluso dall'espediente usato per parlare della cecità, quella psicologica, del mondo religioso, un aspetto che è stato meglio affrontato narrando delle riunioni dei ciechi nelle piazze piuttosto che nell'assurda, quanto inutile e manieristica, scena delle statue e dei dipinti della chiesa... :angry: non se ne sentiva affatto il bisogno e non avendo sviluppato la cosa è rimasta lì, inutile...
dunque mi chiedo, più che valutarlo, lo consiglierei? allora, se lo considero un libro che possa istruire, non lo è: al massimo questo libro ci può dare uno schiaffo in faccia per farci riaprire un secondo gli occhi sulla realtà del mondo; è semplicemente il punto di vista di questo scrittore che ti dice: "Guarda quanto facciamo schifo". Ok, ma quindi? non credo lo consiglierei... :unsure:
in ultimo, ma il personaggio della moglie del medico? perché è l'unica che non diventa cieca? cioè, ho capito che la trama non è importantissima, ma almeno capire perché c'è un'unica donna a cui resta la vista... semplicemente perché sarebbe stata l'unica a reggere il peso di quanto è successo agli altri?
ecco perché la scena della chiesa mi è risultata tanto stonata: l'autore fa un paragone tra la moglie del medico e santa Lucia, con gli occhi sul vassoio... come se fossero diventati tutti ciechi quando qualcuno avesse fatto scempio di quelle statue e quei dipinti, tralasciando però gli occhi sul vassoio della tipica immagine della santa siracusana.. ma che c'entra? è un po' poco per essere la base narrativa di tutto il libro... :unsure:

scusate, ho scritto troppo e di getto, ma non so come altro valutare questo libro... :unsure:

...in medio stat virtus...

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06/09/2016 22:22 #26079 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Giugno 2016 - Cecità
Franci il libro è una metafora della cecità dell'uomo in generale!

Non hai visto che è ambientata in un'epoca infedinita?
Non hai visto che i protagonisti non hanno nomi?

Cosa importano le epoche e i nomi. TUTTI SIAMO CIECHI, adesso come in passato e come probabilmente anche in futuro.

La cecità rappresentata da Saramago quindi non è una epidemia bensì un modo di essere dell'umanità.

Saramago non si erge a moralista ne tanto meno ricorre a dei manierismi. Lui ha un approccio etico questo si. Ci vuole dare uno scossone e ci riesce benissimo (a parer mio) con questo libro.

La moglie del medico è l'unica a non essere diventata cieca. Perché? Probabilmente perché Saramago non pensa che l'umanità sia tutta quanta al buio. Qualcuno che vede la luce c'è...

Io fossi in te lo rileggerei! :laugh: :laugh: :laugh:

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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07/09/2016 06:10 #26080 da Francis
Risposta da Francis al topic Giugno 2016 - Cecità
sarà che io sono poco metafisico Pier e troppo pragmatico e le parole che leggo le pondero bene tutte...
se l'autore di un libro mi parla in prima persona del suo punto di vista etico, dal mio punto di vista fa il moralista.. forse diamo un significato diverso a questa parola noi due... :laugh:
il senso del libro l'ho chiaro ed era molto semplice: il mondo è cieco, ma qualcuno che vede la luce c'è.. ottimo riassunto di tutto il romanzo.. non ho bisogno di rileggerlo.

ps: avevo dimenticato di annotare quanto mi abbia colpito il personaggio della vecchina al piano terra del palazzo della ragazza con gli occhiali scuri... Stia tranquilla, non morirà di fame la figlia di mia madre, dice ad un certo punto, come a voler sottolineare la saggezza degli anziani..
ecco, io a questo personaggio non avrei dato un finale tanto triste perché con quell'affermazione tanto importante si era caricato di speranza.. :angry:

comunque lo ripeto: mi sarebbe dispiaciuto meno se non ci fosse stato quel capitolo sulle statue e i dipinti.. è stato lì che ho sentito il maggior peso nella lettura.. :sick:

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07/09/2016 06:51 #26084 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Giugno 2016 - Cecità
Franci non diamo un significato diverso, carichiamo le parole di una responsabilità diversa. :)

Tu usi il termine "moralista" nella sua accezione negativa. Io ti ho risposto dicendo che questo aspetto non è da considerarsi negativo perché Saramago cerca su di un piano "etico" (non religioso, non superstizioso, non irrazionale) di denunciare la cecità del genere umano.

Il libro può piacere o meno mi piaceva solo rispondere a una tua obiezione. :P

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28/07/2017 14:53 #31927 da Vito03
Risposta da Vito03 al topic Giugno 2016 - Cecità
Premetto che si tratta del primo libro di Saramago che leggo.
Quest'autore mi ha totalmente affascinato. Originale la sua scelta di non utilizzare le convenzionali virgolette per presagire l'inizio di un dialogo ma, al posto di esse utilizzare la virgola, che, ammetto, a volte confonde.
E' un libro abbastanza scorrevole che si lascia leggere in un paio di giorni e che fa' appassionare.
Inoltre mi trovo in disaccordo con chi afferma che si tratta di un libro "crudo", ma invece è semplicemente "reale" perché ci mostra com'è fatto realmente l'animo umano.


"La pazzia è relativa, chi stabilisce la normalità?".
Charles Bukowski
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11/04/2023 13:44 #63200 da silviArki
Risposta da silviArki al topic Giugno 2016 - Cecità
Ho finito di leggere questo libro, che era nella mia readlist da moltissimo tempo, da un paio di giorni ce mi sono serviti per ragionarci sopra e leggere i commenti precedenti in modo tale da non apportare considerazione già fatte. Innanzitutto la mancanza di stacco nei dialoghi ha lasciato anche me basita all’inizio perché non sapevo che questa fosse una caratteristica stilistica di Saramago ed in alcuni punti ho dovuto rileggere per chiarire chi diceva cosa. Io mi sono rappresentata mentalmente i personaggi come fossero su un grande palcoscenico e stessero recitando una parte…un po’ un’allegoria della vita, questo mi ha aiutata nella lettura e nell’individuazione dei personaggi.Secondo me, nessuno ha un nome perché essendo accumunati dalla cecità sono tutti uguali, non vi sono distinzioni tra loro e potendosi riconoscere solo attraverso la voce che senso avrebbe conoscere il nome altrui? Durante la lettura di questo libro sono stata operata d’urgenza per un distacco di retina e per alcune ore ho provato “sulla mia pelle” la cecità (anche se ad un occhio solo) improvvisa. È una sensazione terribile, la paura di non vederci più ha il sopravvento e solo allora capisci veramente quante sono le cose che si danno per scontate.La morale del libro è chiara sin dall’inizio della chiusura in manicomio: l’uomo è crudele senza appello, è lui il vero animale presente sulla terra. Questo è il mio pensiero e non concordo con il finale del libro perché ritornare “alla vita attraverso il ritorno della vista, come hanno scritto molti, fa pensare che tutti siano cambiati nel loro animo ma alla fine sono la ragazza con gli occhiali scuri secondo me lo ha fatto.L’oculista che si infila nel letto della ragazza sapendo che la mogli lo può vedere è veramente migliore di quelli internati nell’altro padiglione e che pretendono un pagamento per il cibo ?!Sicuramente un libro da leggere e rileggere dopo anni per carpirne sempre nuovi aspetti, un libro che fa pensare alla nostra condizione di essere umani egoisti……come il Covid ci ha insegnato l’umanità non cambierà mai !!!

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)
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05/05/2023 21:01 #63419 da Vanessa
Risposta da Vanessa al topic Giugno 2016 - Cecità
Che bello vedere questo post proprio adesso che ho appena finito di leggere Cecità! Anche per me idem, era un libro che avevo comprato da tempo e aspettavo di leggere. Devo dire che mi ha abbastanza stupito, perchè non me lo aspettavo così forte e cruento come tipo di scrittura. 
Mi è piaciuto, l'ho trovato molto significativo, per me il messaggio principale è quello che nelle situazioni di disagio si vede la vera essenza di un uomo, ci sono quelli che perdono la propria umanità, che si trasformano facilmente in bestie, quelli che sono uomini, sono onesti, sono brave persone SOLO quando tutta va bene. E poi ci sono le persone che mantengono la propria umanità sempre, a prescindere dal contesto. Sicuramente questo libro con la pandemia è diventato molto attuale, ma io credo che in generale si possa proprio estendere il suo significato non solo alla pandemia, ma anche a alla vita di tutti i giorni, comunque piena di difficoltà. 
Ciechi, senza nome, i personaggi ridotti al nulla riescono comunque a prevaricare gli altri, a distruggersi invece che aiutarsi. E lo scenario veramente crudo che descrive Saramago, nei dettagli, arriva molto bene al lettore. Davvero potente e attuale!

"Non può essere ch’io abbia tanta felicità, dopo tanto dolore. È un sogno; un sogno di quelli che ho fatto spesso, di notte, immaginandomi di stringerla ancora una volta sul mio cuore, come faccio ora; credendo di baciarla e sentendo che mi amava e che non mi avrebbe lasciato mai."
Jane Eyre

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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