Sabato, 06 Settembre 2025

Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera

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18/11/2016 06:52 #27839 da Valeria2416
Risposta da Valeria2416 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera

Leggo i vostri commenti e provo a pensare in modo diverso da come ho percepito leggendo il libro alla figura del fantasma ma proprio non riesco ad immaginarlo come vittima. Forse se l'autore avesse approfondito meglio il suo passato, magari la sua infanzia e adolescenza, avrei potuto entrare un pò più in empatia con lui, capire le sue scelte, ma allo stato attuale non ci riesco. Il ricatto ed estorsione di soldi ai direttori, gli incidenti, anche mortali, per far capire chi comanda, il comportamento con Christine soprattutto i suoi ricatti psicologici non me lo fanno apparire come una vittima, anzi.

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Esatto! Oh, allora non sono io ad essere cinica :laugh: Anzi, le informazioni sulla sua vita passata secondo me accentuano proprio come lui sia sia scelto la vita di odio e violenza che ha condotto.

Io invece l'ho interpretato in maniera diversa... ricordo che nel libro si fa riferimento anche alla famiglia, al fatto che già da bambino a causa del suo aspetto era stato abbandonato anche dalla madre. Secondo me se si viene rifiutati da piccoli e non si conosce l'amore neanche dalla persona che per prima dovrebbe dartelo questo può condizionare tutto il modo di essere di quella persona. Non giustifico di certo le scelte sbagliate che rimangono sue ovviamente.... però non mi sorprende perché ha conosciuto solo quel modo di comportarsi. Anche nei confronti di Christine, sicuro che nn l'avrebbe mai accettato, proprio come le altre persone, l'unico modo che conosce per tenerla legata è il ricatto e l'inganno.... poi mi ha fatto riflettere anche la frase del persiano nell'ultima parte del racconto "sarebbe stato un uomo migliore se avesse avuto un altro aspetto", mi ha fatto riflettere sul fatto che alcuni mostri contribuiamo noi a crearli...
Per quanto riguarda invece il romanzo e il problema che i personaggi sono poco caratterizzati e le vicende personali non sono approfondite a me non ha dato fastidio, la storia sembra un racconto di cronaca, raccontata da diversi punti di vista e si limita a esporre i fatti così come sono senza dilungarsi e questo non mi è dispiaciuto :)

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18/11/2016 09:17 #27841 da kers
Risposta da kers al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Nemmeno io vedo il fantasma come vittima, però il meccanismo che sta sotto i suoi comportamenti mi pare molto umano. Per fare un esempio molto stupido, durante la mia carriera scolastica mi è capitato più volte di sentire, da persone diverse, discorsi del tipo «mi piacerebbe diventare insegnante per vendicarmi». Ovviamente non ha senso, perché vorresti vendicarti dei tuoi insegnanti e invece ti vendicheresti sui tuoi alunni che non c'entrano niente, ed Erik nel romanzo fa esattamente la stessa cosa. Ha sofferto, ma invece di farla pagare a chi gli ha inflitto dolore si sfoga su chiunque gli capiti a tiro. Del resto i comportamenti degli esseri umani raramente hanno un senso logico.
Comunque, come ho detto, io non lo vedo come vittima né posso giustificare le sue azioni, però la sua scelta finale la leggo come un atto di pentimento e di riscatto.
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18/11/2016 09:41 #27842 da Kira990
Risposta da Kira990 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera

Comunque, come ho detto, io non lo vedo come vittima né posso giustificare le sue azioni, però la sua scelta finale la leggo come un atto di pentimento e di riscatto.


Non saprei, per la sua scelta finale. E' stato un cambiamento così improvviso,
Attenzione: Spoiler!
. Ha vissuto nell'egoismo e nell'odio fino a pochi secondi prima, non riesco a capire questo cambiamento improvviso. Cosa ha scatenato questo cambiamento? Come è arrivato a decidere di mettere la felicità di Christine avanti alla sua? Sicuramente Christine stessa agendo da "moglie viva" (mi sembra avesse definito così la sua condizione) ha influito, visto che Erik non ha mai ricevuto affetto, ma è stato un cambio di rotta troppo improvviso. Dico che probabilmente mancano dei passaggi chiari all'autore ma che non sono stati inseriti, oppure che non ho colto...

Non si mette la vita nei libri, la si trova - Alan Bennett (la sovrana lettrice)

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18/11/2016 09:55 #27843 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Kira concordo in pieno, quel cambiamento così improvviso non torna neanche a me


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"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .
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18/11/2016 12:05 #27848 da giusipp
Risposta da giusipp al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Questo romanzo lo sto rileggendo con piacere perché mi piace molto :)

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18/11/2016 14:59 #27849 da Chiarascara
Risposta da Chiarascara al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Finito. Effettivamente SOLO alla fine i miei dubbi si sono rischiarati un po' per quanto riguarda la storia di Erik.
Le mie idee verso il protagonista sono alquanto discordanti: non lo vedo come un "cattivo", ma neanche come la vittima della società, o meglio, potrebbe anche essere stato inteso così dallo scrittore, ma Leroux non lo descrive approfoditamente e nel lettore non credo rimanga impressa questa imamgine.
Anch'io concordo con la maggior parte di voi: le descrizioni dei vari personaggi sono troppo superficiali; forse questo è un po' il bello e il brutto di uno scritto giornalistico, particolare e unico nel suo genere ma un po' poco approfondito.
Non lo so, non lo so... Non riesco a vederci odio in Erik, anche perché piano piano (soprattutto alla fine) scopriamo che tutte le "tragedie" avvenute nel romanzo non sono state opera sua; alla fine gli erano state attribuite colpe ingiustamente... questo forse è stato fatto per "ammorbidire" il cuore del lettore, svelando alla fin fine un uomo pazzo (sì bibba, decisamente fuori!!!) ma non cattivo, semplicemente tanto innamorato.

Anche la velocità degli eventi del romanzo mi ha lasciato un po' di stucco. All'inizio il libro scorre che è un piacere (perlomeno per me) poi invece si blocca, soprattutto dalla discesa del Persiano e del ragazzo sotto il teatro. Ecco lì mi sono persa... insieme al mio interesse. Il climax e lo scioglimento invece decisamente troppo veloci! Io sarei stata di più sulle descrizioni in generale, sui luoghi in cui ha vissuto, i personaggi importanti per la sua vita... Forse magari senza aspettare proprio la fine per rivelare tutte queste informazioni.

Insomma, voto generale: 6 (alza molto la media l'idea della storia, alla quale darei un bel 10).

Sono comunque molto contenta di averlo letto! :)

Grazie a chi ha scelto questo libro del mese!
Ringraziano per il messaggio: Novel67

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18/11/2016 15:13 #27851 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera

... ho notato che alcuni di voi hanno interpretato la figura del fantasma come la vittima, colui che a causa del suo aspetto fisico ha dovuto subire il disprezzo del prossimo e che è quindi da compatire. Io in realtà non sarei riuscita a dare spontaneamente quest'interpretazione, per il semplice fatto che è stato lui alla fine a scegliersi la vita che voleva; la vita gli sarà apparsa più difficile rispetto agli altri, avrà dovuto subire il dolore del disprezzo della madre, ma questo non giustifica il diventare un assassino per divertimento.


Io credo che a seconda dei punti di vista e delle circostanze si potrebbe legittimamente far passare Erik sia per vittima, sia per carnefice. E questo forse è uno dei (non moltissimi) pregi di questo libro: l’aver creato - nonostante le poche informazioni al riguardo - un "mostro" che non è semplicemente e chiaramente etichettabile come buono o cattivo.

A differenza di Christine, Raoul e dei Direttori del Teatro, che a stento riescono ad elevarsi oltre il ruolo di macchietta, Erik è certamente personaggio più complesso: folle nel suo delirio di onnipotenza, ma umano nella sua fragilità. Per questo il suo comportamento appare talvolta altalenante, illogico e contraddittorio. Ma altrettanto illogica e contraddittoria è probabilmente la nostra pretesa di classificarlo in maniera netta e definitiva. D’altronde, la frase che compare nelle pagine conclusive ("sarebbe stato un uomo migliore se avesse avuto un altro aspetto") denota già tutta la debolezza del ragionamento, che anche quando vorrebbe scavare in profondità bada comunque più alla forma che alla sostanza.

Di conseguenza, anche la scelta finale di posporre la propria felicità a quella altrui non l'ho trovata così sorprendente. La trasformazione da "delinquente" a santo di Jean Valjean ne I Miserabili non vi è parsa forse altrettanto "improvvisa"?

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18/11/2016 15:22 #27852 da Kira990
Risposta da Kira990 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera


Di conseguenza, anche la scelta finale di posporre la propria felicità a quella altrui non l'ho trovata così sorprendente. La trasformazione da "delinquente" a santo di Jean Valjean ne I Miserabili non vi è parsa forse altrettanto "improvvisa"?


Ho pensato anche io ad un confronto tra Erik e Jean Valjean, ma in quest'ultimo Hugo mi ha ampiamente spiegato la sua storia e la sua crescita. Ho potuto leggere e capire come il comportamento e la figura del Vescovo abbiano trasformato Jean da cattivo a buono e come ciò che accade poi nella sua vita lo abbia trasformato ulteriormente.
Invece con Erik questo pezzo mi manca

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18/11/2016 21:41 #27860 da kers
Risposta da kers al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Ma a voi risulta che per le azioni delle persone ci sia sempre un perché? Voglio dire: un perché logico e razionale? Perché a me pare tutto il contrario, a dire il vero.

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18/11/2016 21:56 #27861 da Kira990
Risposta da Kira990 al topic Novembre 2016 - Il fantasma dell'opera
Ogni azione è seguito di una decisione. Poi questa decisione può essere logica e razionale o impulsiva a seguito di una emozione o anche totalmente irrazionale.
Quello che dicevo io era semplicemente che mi trovo in una pagina che Erik fa di tutto per avere Christine per sé e la pagina dopo dove l'ha liberata dalla sua promessa. Mi manca la parte in mezzo :unsure: ... poi può benissimo essere che io non abbia colto qualcosa perché, ahimè devo ammettere, che l'ultima parte l'ho letta ma senza prestare l'attenzione che avevo all'inizio del libro

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