Ho iniziato la lettura di questo libro il primo giorno di Luglio e non riuscivo a vederci l'entusiasmo di cui tutti parlavate quindi, come mi capita spesso, ho chiuso il libro, l'ho lasciato un po' a se stesso e ho preso in mano altro.
Dopo un po' di tempo, a metà mese circa l'ho ripreso in mano, ho letto i primi quattro capitoli e di nuovo non riuscivo a nutrirmi dello stesso entusiasmo di cui alcuni di voi si sono nutriti pagina dopo pagina. L'ho lasciato quindi al capitolo quattro, ho preso altro e ho lasciato arenare la lettura per la seconda volta.
Ieri non sapevo cosa leggere e così ho letto dal capito cinque fino alla fine del libro. Non sono riuscita a trovare ancora l'entusiasmo ma ho trovato una storia che mi ha catturata. Una storia per lo più dolorosa. In mezzo a tutti i libri vissuti di questa madre e di questo figlio non ho letto sempre meraviglia.
Mi sono riconosciuta in alcuni episodi di Christian, ad esempio quando svuota le bottiglie di alcol della madre e le riempie di acqua. Mia madre non si è mai ubriacata in vita sua ma si drogava di Xanax e di Valium e di tranquillanti e io facevo mille volte al giorno progetti del tipo: vado, prendo la boccetta la svuoto e la riempio d'acqua, così lei è convinta di prendere le gocce e invece sarà solo acqua ma starà bene ugualmente". Mai fatto però. Non ne avevo il coraggio, quindi grazie Christian per aver avuto il coraggio di "ingannare" la tua mamma.
A me i libri non li ha mai consigliati nessuno. Casa mia è popolata da un centinaio di libri solo da qualche anno e li tratto nel modo migliore possibile perché mi piace tenere le cose a cui tengo in modo impeccabile e questo vale per le cose come vale per le persone. Sono solo libri miei, sì è vero, ma a volte vedo mia madre vagare fra gli scaffali, prendere il libro, leggerlo e lasciarlo ogni volta inevitabilmente a metà, ma è una cosa che mi rende felice ugualmente. Una volta eravamo tristi entrambe e lei mi ha detto "Almeno tu hai i libri" da qual momento ho capito quanto in profondità i libri siano entrati nella mia vita e nella mia persona, al punto di associare me, il mio nome, a loro. Ed è stato questo particolare che mi ha trascinata fino alla fine del libro in una sola giornata, senza pause, senza prendere il respiro.
Sapevo che stavo leggendo parole e frasi scritte da una persona che come me ha il suo nome associato ai libri.
Ho avuto voglia di piangere quando Eva ha esultato con la bandiera della sua nazione sulle spalle la vittoria nel mondo del lavoro di Christian, però non l'ho fatto.
Sono rimasta sconvolta piacevolmente quando ho scoperto che Christian ha lavorato a Ziggy, lo guardavo sempre e con tantissimo entusiasmo!
Non c'è molto altro da dire, ho letto la storia di una famiglia reale: non perfetta, non equilibrata, non plastica. Ed è questa la cosa che ho apprezzato di più. I litigi, le parolacce gridate da madre a figlio e viceversa... I libri come questi non sono giudicabili. Non posso dire è un libro meraviglioso e nemmeno che è un pessimo libro. Giudicherei le persone, la loro vita e la loro storia e non ci riuscirei mai! Però posso dire che è un libro che ricorderò per parecchio tempo.
A Christian vorrei chiedere se qualche volta adesso a Dio ci pensa. E se riesce a riconoscere se stesso o sua madre in uno dei personaggi dei libri che ha letto.
E se ha un e-reader! 
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