Martedì, 04 Novembre 2025

Novembre 2017 - Fissando il sole

Di più
06/11/2017 12:59 #33042 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Chi ha paura della morte ha anche paura della vita. Irvin Yalom ci propone "come superare il terrore della morte". Credo che un terrore del genere possa essere superato solo attraverso una psicoterapia.
Ho l'impressione che questo saggio possa correre il rischio di diventare un "manuale per....."
D'altra parte gli americani in genere hanno un bruttissimo rapporto con la morte, pensiamo la famoso film "il caro estinto", molto surreale ma che la dice lunga sull'argomento. Personalmente non ho paura della morte. Mi è sempre sembrato un fatto naturale, ad un certo punto impari che la vita finisce, può finire, finirà anche la tua come quella delle persone che ti sono state vicino. Guido Gozzano, nella sua poesia "Alle soglie" dice sprezzante: "ma alla morte, l'altrui ricordo che importa". Gozzano parla al suo cuore, monello e giocondo, parla appunto alle soglie della sua morte che avverrà prematuramente per via della tubercolosi. Questa poesia l'ho studiata sui banchi di scuola della prima media. Poesia triste ma che fa riflettere fin da giovani.
I primi capitoli : La ferita mortale. La miglior cura contro la ferita mortale è cercare di vivere bene, trovare la nostra vita vivibile. Non è vero che viviamo con la "onnipresente paura della morte" impazziremmo.
Fare, essere presenti, occuparsi, amare la natura, non essere troppo egoisti, sono tutte azioni che tengono lontana la paura della morte.
Io sono arrivata fino al capitolo 3 compreso, poi mi sono messa a leggere altro.
Per leggere un saggio bisogna essere molto motivati, Ho letto molti saggi, per motivi professionali e non, li ho sempre finiti, ho sempre preso appunti, ne ho fatto dei riassunti.
Francamente non credo che completerò la lettura, non riesco sentirmi curiosa, le cose finora scritte da Yalom, con uno stile molto didattico, mi annoiano. Le storie di pazienti ricche 80 enni che non vogliono disfarsi delle loro belle cose accumulate nella loro comoda vita, la dice lunga sul fatto che Alice (così è chiamata questa paziente) non vuole prepararsi ad affrontare la morte e ha bisogno di continuare ad andare dallo psicoterapeuta, dopo 30 anni di cura. Mi rendo conto di essere ipercritica, mi scuso anche, mi riservo di continuare a leggere il saggio e magari di annotarmi e sottolinearmi le parti che mi sono sembrate più interessanti.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
06/11/2017 17:32 - 06/11/2017 17:33 #33043 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
O.K. sono andata anch'io a leggere in fondo al libro le domande che ci potremmo porre capitolo dopo capitolo, una guida per un gruppo di lettura quale siamo noi. Mi chiedo però chi ha redatto queste domande e con quale titolo.
Visto però che sei tu quella che ha proposto questa cosa rispondo a te: nessun problema a pormi quelle domande e nessun problema a rispondere. Mi sembra un po' il metodo usato in autoterapia di gruppo di una volta. Si usa ancora? Ripeto se questo dovesse servire a qualcuno, cioè se sapere ciò che pensiamo possa essere utile va bene io ci sto. Facciamolo! come procedere? Capitolo per capitolo? Se rispondiamo tutti sinceramente sarà anche una rivelazione sebbene parziale della nostra personalità. Ce la sentiamo?

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
Ultima Modifica 06/11/2017 17:33 da Graziella.

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • pierbusa
  • Avatar di pierbusa
  • Offline
  • Saggio
  • Saggio
  • Mi piacciono i libbri!
Di più
06/11/2017 20:25 #33045 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Novembre 2017 - Fissando il sole

Francis ha scritto:
Io concordo più con Novel che con Pier, perché non penso che questo libro sia peggiore in relazione agli altri dello stesso autore. Però non si può non dire che la quinta di copertina lo sa vendere bene, ma lo illustra come fosse altro da quello che è in realtà, cioè un ottimo saggio scritto da un terapeuta che per tutta la vita ha affrontato la questione della paura di morire e che l'ha ricondotta a causa di ogni male della vita umana. Dunque nemmeno troppo diverso da quello che faceva Freud con la sessualità. :S


Franci gli altri libri che ho letto di Yalom non erano dei manuali, e pensavo che non lo fosse nemmeno questo. Quindi non ho detto che sia migliore o peggiore semplicemente mi sono trovato a leggere "altro" rispetto a ciò che mi aspettavo che fosse.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • pierbusa
  • Avatar di pierbusa
  • Offline
  • Saggio
  • Saggio
  • Mi piacciono i libbri!
Di più
06/11/2017 20:50 #33046 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Novembre 2017 - Fissando il sole

Graziella ha scritto: Chi ha paura della morte ha anche paura della vita. Irvin Yalom ci propone "come superare il terrore della morte". Credo che un terrore del genere possa essere superato solo attraverso una psicoterapia.
Ho l'impressione che questo saggio possa correre il rischio di diventare un "manuale per....."
D'altra parte gli americani in genere hanno un bruttissimo rapporto con la morte, pensiamo la famoso film "il caro estinto", molto surreale ma che la dice lunga sull'argomento. Personalmente non ho paura della morte. Mi è sempre sembrato un fatto naturale, ad un certo punto impari che la vita finisce, può finire, finirà anche la tua come quella delle persone che ti sono state vicino. Guido Gozzano, nella sua poesia "Alle soglie" dice sprezzante: "ma alla morte, l'altrui ricordo che importa". Gozzano parla al suo cuore, monello e giocondo, parla appunto alle soglie della sua morte che avverrà prematuramente per via della tubercolosi. Questa poesia l'ho studiata sui banchi di scuola della prima media. Poesia triste ma che fa riflettere fin da giovani.
I primi capitoli : La ferita mortale. La miglior cura contro la ferita mortale è cercare di vivere bene, trovare la nostra vita vivibile. Non è vero che viviamo con la "onnipresente paura della morte" impazziremmo.
Fare, essere presenti, occuparsi, amare la natura, non essere troppo egoisti, sono tutte azioni che tengono lontana la paura della morte.
Io sono arrivata fino al capitolo 3 compreso, poi mi sono messa a leggere altro.
Per leggere un saggio bisogna essere molto motivati, Ho letto molti saggi, per motivi professionali e non, li ho sempre finiti, ho sempre preso appunti, ne ho fatto dei riassunti.
Francamente non credo che completerò la lettura, non riesco sentirmi curiosa, le cose finora scritte da Yalom, con uno stile molto didattico, mi annoiano. Le storie di pazienti ricche 80 enni che non vogliono disfarsi delle loro belle cose accumulate nella loro comoda vita, la dice lunga sul fatto che Alice (così è chiamata questa paziente) non vuole prepararsi ad affrontare la morte e ha bisogno di continuare ad andare dallo psicoterapeuta, dopo 30 anni di cura. Mi rendo conto di essere ipercritica, mi scuso anche, mi riservo di continuare a leggere il saggio e magari di annotarmi e sottolinearmi le parti che mi sono sembrate più interessanti.


Ma sai che mi ritrovo in questo tuo intervento Graziella? :)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
07/11/2017 10:34 #33051 da Ariel
Risposta da Ariel al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Di recente ho letto uno di quei manuali che promettono una vita felice, ed è vero che per certi versi questo libro ricorda uno di quei manuali, soprattutto per la sua ripetizione dei concetti.
In realtà un pò per la copertina e un pò per l'idea che mi ero fatta, anche io mi aspettavo altro, ma comunque non sono delusa. Ho studiato psicologia per anni e ho letto molti manuali e teorie e il motivo per cui ho abbandonato l'idea di essere una psicologa è stato soprattutto la mia paura di essere incapace di applicare la teoria alla pratica, alle persone, la paura di non riuscire ad aiutare la gente, ma soprattutto di fare danni.
Quindi forse la mia prospettiva è molto condizionata da questo, perchè trovo che Yalom sia stato in grado di svolgere la sua professione applicando teorie e idee che sono sue, lui ne è convinto e lo dimostra in questo libro. Parla dei suoi pazienti, ma parla anche di sè, leggendolo non trovo che le sue idee siano slogan per la felicità, ma sicuramente le sue idee mi fanno riflettere, e in fondo sono così ovvie, solo che l'ovvio sfugge sempre!

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
07/11/2017 11:21 #33053 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
E' vero le risposte ovvie spesso si
dimenticano, ma lo ripeto ciò è funzionale alla vita di tutti i giorni: non si può convivere giornalmente con l'idea della morte, impazziremmo. A differenza dei nostri amici animali che non sanno (forse) che devono morire, ma conoscono la morte, noi sappiamo, ma sappiamo che avverrà............??????
Portare avanti una psicoterapia, da parte di uno psicoterapeuta è una grossa responsabilità. Noi tutti siamo "proiettivi" cioè tendiamo a proiettare sugli altri le nostre paure e semplicemente i nostri pensieri e spesso è proprio qui che lo psicoterapeuta combina un gran casino. Infatti uno psicoterapeuta che si rispetti ha sempre un supervisore che può fargli "vedere" qualcosa del sua paziente che lui non è riuscito a vedere per una serie di proiezioni, che possono anche essere retaggio dell'empatia necessaria per capire il paziente.
Ed è proprio in questo saggio che Yalom è particolarmente proiettivo, cioè proietta il suo terrore della morte, ciò vuol dire che non ha risolto completamente la sua analisi didattica e che soprattutto non ha più un supervisore, cosa assolutamente normale per un uomo della sua età.
Uno dei motivi per i quali ritengo la pena di morte una cosa orrenda, incivile e crudele è proprio che il condannato a morte sa quando deve morire, mi sono sempre chiesta in quale orrore psicologico un condannato sprofonda, una cosa terrificante, a nessuno dovrebbe essere tolta la vita, ma ancor di più farne una cosa legale. Orribile, orribile, questo pensiero si mi terrorizza, la condanna a morte!

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
I seguenti utenti hanno detto grazie : Katya

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
07/11/2017 15:29 #33063 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Cara Graziella, grazie per le tue riflessioni profonde e interessanti, anche se il libro non ti colpisce molto mi sembra che in qualche modo stia tirando fuori da te discorsi davvero interessanti.
Il libro l'ho proposto io ma, ovviamente, di solito non si propone qualcosa che si è già letto perciò, proprio come voi non sapevo cosa aspettarmi. vedendo la guida di lettura ho pensato che potesse essere utile ma non è detto che lo sia: certo, dobbiamo essere aperti e sinceri e mi pare che più di qualcuno ha esternato le proprie paure senza filtri, forse farlo in un gruppo come il nostro, in cui ci si conosce poco o comunque in cui si ha un rapporto meno intimo può essere, per assurdo, più facile e liberatorio.
In fondo penso che ogni gruppo sia un po' di auto mutuo aiuto, nonostante il motivo iniziale che abbia spinto le persone ad unirsi (in questo caso i libri ma potrebbero essere gli scacchi o delle serate culinarie, ecc.) il gruppo supporta e conforta, ci fa sentire meno soli e abbiamo la possibilità di incontrare persone che comprendano più facilmente ciò che sentiamo.
Tornando al libro, io ho finito solo il terzo capitolo finora e, come molti di voi, mi aspettavo altro da una lunga elencazione di casi clinici.
Sono d'accordo però con le parole di Ariel e penso che possiamo trovare comunque dei buoni spunti per riflettere: innanzitutto forse Yalom è fissato con la morte come Freud lo era con la sessualità...ma il problema è: aiuta o no i suoi pazienti? Dai casi esposti sembra di si, e forse perché non bisogna focalizzarsi sulla paura in sé ma sui blocchi personali e su un aiuto esterno che serva a fare chiarezza dentro di noi.
Forse questo libro ci insegna non tanto a superare la paura della morte ma ad apprezzare molto di più la vita finché ce l'abbiamo tra le mani e non lasciarci sfuggire le occasioni per essere felici prima che sia troppo tardi.
Mi riservo di tornare a commentare presto, appena avrò letto un po' di più. ;)

Comunque permettetemi un momento stupidità in questo libro così serio....ma che canzoni assurde e macabre imparano gli americani da piccoli? Quella sui vermi che marciscono è veramente agghiacciante, per forza poi sono tutti traumatizzati dalla morte!!! :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)
I seguenti utenti hanno detto grazie : Katya, bibbagood

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

  • IlariaAngelicchio
  • Avatar di IlariaAngelicchio
  • Offline
  • Esperto
  • Esperto
  • Un giorno senza sorriso é un giorno perso
Di più
08/11/2017 10:14 #33067 da IlariaAngelicchio
Risposta da IlariaAngelicchio al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Yalom ha seguito per anni pazienti in fase terminale. Forse per questo sembra un po' "fissato", come dice EmilyJane. Aiutare che sta per morire, o chi vive con il terrore della morte è il suo ambito di specializzazione.
Sto leggendo il capitolo 6 che è totalmente dedicato alla sua storia/rapporto con la morte. Yalom si è interrogato sulla propria prospettiva esistenziale e su come questa si trasferisce nella terapia. Essendo, la sua, una prospettiva secolare si è dovuto anche interrogare sul come relazionarsi con i pazienti religiosi.
Al capitolo 6, attraverso la storia personale di Yalom, ho davvero apprezzato l'autore e iniziato a rivalutare il libro. Mi sto anche molto emozionando e riconoscendo in alcuni episodi di vita.

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
08/11/2017 17:41 - 08/11/2017 17:42 #33073 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Ho terminato la lettura, e diversamente da Ilaria non mi sono ricreduto :) .

“Yalom scrive in modo semplice, scorrevole”, dice Blue, ed io concordo; ma semplicità e scorrevolezza, in relazione all’argomento trattato, non mi sono parse un pregio: pagine e concetti scorrono infatti via velocemente, senza incidere in maniera profonda. Le impressioni iniziali sono state dunque sostanzialmente confermate: questo libro mi ha deluso.

Ma sottolineo: il libro. Perché non intendo mettere in discussione la psicologia, la psicoterapia, la professionalità dell’Autore o la sincerità di chi soffre di una determinata sindrome o patologia. Mi chiedo però a chi siano rivolte le considerazioni dell’Autore: agli specialisti, ai pazienti o ad un pubblico più vasto e generico?

A me sembra che nell’intento di rivolgersi a tutti, Yalom finisca per non rivolgersi a nessuno, se non a se stesso (“profondamente personale”, dice infatti l’Autore a proposito del libro). Difficile trarre insegnamenti universali da esperienze tanto singolari; ancor più arduo, per chi davvero è costantemente ossessionato dal pensiero della morte, trarre giovamento da qualche massima sparsa qua e là (manca solo il carpe diem …), a riassumere anni di sedute analitiche; limitato è infine lo spazio riservato alle procedure per addetti ai lavori.

Come scrittore, direi che Yalom qui fallisce proprio in ciò che egli considera il punto di forza di uno psicoterapeuta: il potere dell’empatia. Il racconto, così com’è strutturato, non incuriosisce, non avvince, non commuove, suscitando persino la sgradevole impressione di superficialità e banalità (cui contribuisce l’immancabile lieto fine di casi clinici apparentemente disperati e irrisolvibili: chi apre un bed&breakfast, chi si sposa, chi si mette a scrivere e pubblicare poesie …).

Come Graziella, ritengo che una semplice poesia possa dire (e aiutare) molto di più a riflettere sull’ineluttabilità del nostro destino e sulle paure ad esso connesse. Ce ne sono moltissime: Lei ha ricordato Gozzano, io cito Mimnermo (VII sec. A.C.):

Al modo delle foglie
che nel tempo fiorito della primavera nascono
e ai raggi del sole rapide crescono,
noi simili a quelle per un attimo
abbiamo diletto del fiore dell’età,
ignorando il bene e il male per dono dei Celesti.
Ma le nere dèe ci stanno a fianco,
l’una con il segno della grave vecchiaia
e l’altra della morte.
Fulmineo precipita il frutto di giovinezza,
come la luce d’un giorno sulla terra.
E quando il suo tempo è dileguato
è meglio la morte che la vita.

EmilyJane ha scritto: ....ma che canzoni assurde e macabre imparano gli americani da piccoli? Quella sui vermi che marciscono è veramente agghiacciante, per forza poi sono tutti traumatizzati dalla morte!!! :laugh: :laugh: :laugh: :laugh:


Gli americani però si lasciano traumatizzare un po’ troppo facilmente, e così troppo facilmente si affidano alla psicoterapia. Un paio di esempi, presi dal web:

Si chiama “Trump anxiety”, o ansia da Trump. È la nuova sindrome di cui soffrono gli americani, secondo quanto riferiscono al Washington Post psicoterapeuti e massaggiatori, che hanno notato un’impennata di menzioni del candidato repubblicano tra le cause di stress psicofisico dei propri pazienti … Se un recente sondaggio Washington Post/ABC News sottolineava come il 69% si definisse “ansioso” all’idea di President Trump, ora l’ansia viene perfino somatizzata, con centinaia che, anche su Twitter, dichiarano di non riuscire più a dormire, di sentirsi impotenti, avere attacchi di panico e isterici, emicranie e rigidità articolare. (marzo 2016)

Troppe opportunità. Troppe scelte. Troppa fortuna. In una parola: troppa felicità. C’è anche chi si tormenta per questo, e sono i giovani americani, e chi li aiuta: un libro e un sito. E’ il quotidiano inglese The Guardian raccontare l’ultima angoscia di chi ha troppo e per questo ha paura che tutto finisca, perché teme che una vita così perfetta non possa continuare a lungo. Ma niente paura: arriva il rimedio, il volume di auto-aiuto scritto da Alexandra Robbins e Abby Wilner e intitolato “Crisi del quarto d’età”, invece che della mezza età. Il libro è stato accolto negli Stati Uniti con qualche ilarità (da parte degli over 50), mentre i 39 milioni di ventenni americani l’hanno subito accolto come loro best seller, segnale del fatto che la patologia, sia essa reale o immaginaria, è davvero diffusa. (giugno 2001)

Finirà che prima o poi qualche psicoterapeuta dovrà scrivere un libro per aiutarci a superare la paura dell'aver paura ... :)
Ultima Modifica 08/11/2017 17:42 da Novel67.
I seguenti utenti hanno detto grazie : guidocx84

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Di più
09/11/2017 12:14 #33085 da verotep
Risposta da verotep al topic Novembre 2017 - Fissando il sole
Ciao a tutti!
Vi scrivo per commentare il libro ma per chiedervi anche un po' di supporto, in quanto sono a praticamente metà libro ma non riesco proprio ad andare avanti.
Non ho mai pensato troppo al tema della morte, non perché abbia particolari paure a riguardo e neanche perché sono totalmente spericolata, semplicemente la considero come una cosa che toccherà a tutti e via.

All'inizio del libro sono rimasta piacevolmente sorpresa da come un tema del genere potesse interessarmi, mi sono state fornite nuove prospettive a riguardo e soprattutto qualche spunto di riflessione, su cui ho fatto dei ragionamenti in autonomia in base alle mie esperienze.
Ma più vado avanti più mi sembra, a parte che troppo insistente sull'argomento (che da una parte è ovviamente giusto dato che è il tema, ma il modo non mi piace molto), come hanno detto altri banale.
Anche tutte le storie raccontate mi sembrano troppo semplicistiche, quasi assurde o solo ben costruite.

Insomma per ora mi sembra solo uno spot per trasmettere il messaggio 'ehi, impara a vivere bene!'...

Accesso o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Newsletter

Shoutbox

Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

Accedi per utilizzare la Shoutbox.

Ultimi commenti

audible adv

 

ilclubdellibro