Buongiorno a tutti! Io sto centellinando la lettura del libro. È molto piccolo ma molto denso. Ho sottolineato parecchie frasi che mi hanno colpita. Sono ancora all’inizio e già si delineano bene le situazioni. Quanta rabbia fa, vedere che in paese si sapesse già tutto ancor prima che ne fosse informato il padre? Mi ha molto colpita quando la scrittrice ha parlato delle donne che attraversano la
Piazza. Osservata, studiate e messe in imbarazzo. È una situazione tanto lontana da quella attuale?
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Beh la parte del camminare in piazza io l'ho capita in modo diverso: ti scrutano non per te in quanto donna a cui fanno apprezzamenti più o meno volgari e più o meno velati, come ho visto accadere e come é accaduto anche a me.
Qui il loro lavoro in piazza, da quanto ho capito, é guardare e riportare tutto quello che accade. Scrutando ugualmente maschi e femmine solo che la donna, per via della sua condizione di inferiorità anche di fronte alla legge cerca di passare inosservata per non passare guai. A quanto pare essere notati dalle persone sbagliate tinrovina la vita.
Poi correggetemi pure se ho inteso male.
Io sono già arrivata alla fine, non ho potuto staccarmi.
Mi piace molto lo stile di scrittura usato, un pò meno quello che viene raccontato.
Mi lascia tristezza che la ribellione sia comunque stata decisa da un uomo, il padre di Franca. Ammirevole e coraggioso, figura sicuramente positiva, ma la stessa Franca era arresa al suo destino orribile perché ti è stato insegnato che così va la vita e la devi accettare. Grande fortuna avere un padre come il suo. Era solo una ragazzina ed è dovuta crescere troppo in fretta.
La cosa che più mi fa rabbia é che la donna subisce la violenza ed è ancora sua la colpa, e purtroppo questo non é cambiato da allora, anzi forse è peggiorato il mondo perché ora non è solo violenza fisica ma anche psicologica che ti arriva addosso anche se non frequenti posti o gente strana: basta stare seduti dietro ad un computer
L'ho finito di leggere anch'io e la storia di Franca è davvero interessante per aver iniziato a scalfire un'epoca caratterizzata da pregiudizi, tradizioni ataviche, leggi ingiuste e mentalità mafiosa.Proprio quest' ultimo aspetto mi ha colpito particolarmente ,legato strettamente a quello della legittimità della violenza sulla donna cancellata con il matrimonio riparatore non solo da parte dei mafiosi ma
dalla popolazione siciliana compresa la stessa Franca salvata per sua fortuna dal padre Berardo, una voce dissidente, un eccezione , un uomo buono che ha a cuore la felicità della figlia, al pari di Peppino Impastato, membro di una famiglia mafiosa, che con coraggio e perseveranza critica e denuncia le azioni del boss che abitava a " cento passi" da casa sua. Ho avuto occasione di ascoltare ed incontrare per ben due volte il fratello di Peppino che come noto è impegnato nell' educazione alla legalità e leggendo questo libro mi sono tornate alla mente situazioni da lui descritte.
La prima parte del libro mi è piaciuta di più, andando avanti anche lo stile senz' altro originale con cui l' autrice si è espressa , mi ha un po' stuccato, compresa la favola amara in chiusura.Probabile che abbia tirato un po' via ma a voi com'è sembrata l' ultima parte?
Questo libro ha il merito di sollevare infinite discussioni e riflessioni su problemi che a distanza di mezzo secolo si presentano sotto una veste diversa ma ancora permangono.
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