Sono più o meno a metà del libro e devo dire che, nonostante lo stile della scrittrice non sia nelle mie corde (sono d'accordo con Giulia, Beatrice e Vanna a tal proposito), il libro mi sta colpendo positivamente.
Rileggendo i vostri commenti ho notato che, alcune sensazioni che ho provato durante la lettura, ci accomunano.
Innanzi tutto una delle particolarità di questo libro è il silenzio della protagonista. Tutti parlano per lei e di lei. Tutti decidono per lei. Lei subisce in silenzio le decisioni degli altri (sia di chi le vuole male, sia di chi le vuole bene).
Noi lettori vorremmo che lei urlasse, si ribellasse! E invece ciò non accade e, come diceva Simona in un suo commento, ciò è frustrante. Tuttavia credo che questo sia un metodo utilizzato dalla scrittrice per farci provare nel nostro piccolo quel senso di impotenza che, moltiplicato all'ennesima potenza, deve aver pervaso Franca in quegli orrendi momenti che ha vissuto. Quella sensazione di non poter fare niente, di non esser nessuno neanche per decidere della propria vita.
"Pà portami a casa, pà" Sono queste le prime parole (non di sottomissione) che l'autrice fa dire alla sua protagonista. Il primo flebile tentativo di chiedere aiuto.
Trattasi dunque di un espediente letterario? Perché, come abbiamo letto dalle interviste, in realtà la storia sembra essere andata diversamente e probabilmente, quanto sopra, è ciò che non ha gradito Franca in merito alla storia raccontata dalla Monroy. L'intervista pubblicata da Simona racconta una Franca protagonista e un padre che ama la figlia ed è disposto a tutto pur di renderla felice (quindi non un padre padrone per me). Io sono solo a metà del libro ma non ho visto una Franca padrona di sé stessa come invece pare raccontare la protagonista stessa nella sua intervista...
Altro merito di questo libro è senza dubbio quello di farci conoscere una legge, quella relativa al matrimonio riparatore, che probabilmente molti di noi non conoscevano e, come dice Vanna, di contestualizzarla in una Sicilia afflitta dal problema della mafia a tal punto che, gli stessi compaesani di Franca (e lei stessa!!!!), accettano e considerano assolutamente nella norma l'esito dello stupro.
Importantissima sotto questo punto di vista la figura del padre, che non ci sta, ed il riferimento a Peppino Impastato (più che mai azzeccato a mio modo di vedere).
Perché lo scandalo è questo, cara, è permettere a quella gente di parlare così di un bravo ragazzo che cerca di cambiare le cose in un posto dove la miseria ti mangia le ossa. Lo scandalo, cara, è lasciare che Peppino, tutta gioia e allegria, ancora ci sanguina il cuore a pensarlo, non abbia nessuno che dica, ma non lo vedete? Lotta per farci vivere meglio, proteggiamolo. Come te, anche Peppino è solo.
Questo libro ha il merito di sollevare infinite discussioni e riflessioni su problemi che a distanza di mezzo secolo si presentano sotto una veste diversa ma ancora permangono.
D'accordo con te Vanna, al 100%!
Relativamente alla situazione odierna, mi è dispiaciuto leggere quanto hai scritto Claudia relativamente agli episodi di razzismo che ricordi relativamente a Firenze...
Ma mi hai fatto ripensare a ciò che mio nonno mi raccontava qualche giorno fa in merito al suo trasferimento a Firenze negli anni sessanta. Mi raccontava che cercava lavoro come barista e che sulle vetrine di alcuni bar i proprietari avevano affisso dei cartelli del tipo: "Cercasi barista. No siciliani".
Questo racconto mi ha fatto rabbrividire ma purtroppo non mi sono stupito. Il razzismo generalizzato è una delle cose peggiori che esistano e credo che le cose non siano per niente migliorate... tutt'altro... avete sentito cosa ha detto Trump su Haiti ed i suoi abitanti qualche giorno fa?
Tornando alla situazione del sud Italia... beh... mi viene da dire che le istituzioni hanno fatto poco perché a loro volta sono state colluse con le mafie. Totalmente d'accordo con Vanna quando dice:
non c'è la volontà politica di estirparla evidentemente a qualcuno fa comodo così .Se facciamo un confronto con la celerità e la bravura con cui sono stati risolti i numerosi e spinosi problemi della riunificazione della Germania da cui non sono ancora trascorsi 30 anni dobbiamo riconoscere che qualcosa a livello istituzionale non ha funzionato e che l' Italia non ne esce bene
Proseguo con la lettura.