Sabato, 06 Settembre 2025

Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina

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07/05/2021 22:58 #52779 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Sono arrivata al capitolo IX MI fermo qui. Buon proseguimento. carina la storia della più bella che per orgoglio dopo aver fatto il rito del matrimonio, piuttosto che andare sposa nella casa del marito si getta dal ponte nel fiume.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)

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08/05/2021 00:33 #52781 da Anna96
Risposta da Anna96 al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Sono arrivata esattamente al punto che cita Federico e sono davvero entusiasta :) Mi sono chiesta, nel corso di queste prime 84 pagine, quali fossero le intenzioni dell'autore nello scrivere un testo così particolare e forse la risposta sta proprio in quello che dice Mattia: riscoprire una storia dimenticata e trarne delle riflessioni che sono sempre attuali e sorprendenti.

Sto trovando affascinante il modo in cui la storia del ponte viene raccontata, sembra quasi di star leggendo una fiaba invece di un libro storico.  A proposito di attualità, mai avrei detto che i pregiudizi verso quelli che nel libri vengono chiamati Zingari avessero radici così lontane nel tempo 

Anche io non ho gradito l'eccessiva dovizia di particolari nel parlare dell'impalatura, ma è anche vero che è una tecnica che non conoscevo affatto quindi a suo modo ho trovato affascinante anche quella ​​​​​​​
Ringraziano per il messaggio: Mattia P., Marialuisa

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08/05/2021 10:19 - 08/05/2021 10:24 #52783 da Federico
Risposta da Federico al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina

Sono arrivata al capitolo IX MI fermo qui. Buon proseguimento. carina la storia della più bella che per orgoglio dopo aver fatto il rito del matrimonio, piuttosto che andare sposa nella casa del marito si getta dal ponte nel fiume.


Graziella dopo tutta la fatica fatta per farlo vincere non avrei mai creduto che saresti stata tu la prima a mollarlo!

Così va per i libri come per le relazioni amorose: meglio chiudere il prima possibile se non c'è intesa. 
Ultima Modifica 08/05/2021 10:24 da Federico.

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08/05/2021 11:16 - 08/05/2021 11:23 #52785 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina

Sono arrivata al capitolo IX MI fermo qui. Buon proseguimento. carina la storia della più bella che per orgoglio dopo aver fatto il rito del matrimonio, piuttosto che andare sposa nella casa del marito si getta dal ponte nel fiume.


Graziella dopo tutta la fatica fatta per farlo vincere non avrei mai creduto che saresti stata tu la prima a mollarlo!

Così va per i libri come per le relazioni amorose: meglio chiudere il prima possibile se non c'è intesa. 

Mi dispiace davvero Federico, anche perchè seguo sempre i tuoi post e commenti sulle letture che trovo sempre ben scritti, e interessanti. Per quanto invece riguarda la voce "Libri di storia" preferisco letture biografiche che riguardano un personaggio particolare che ha vissuto in un certo periodo storico che conosco  e che voglio approfondire. Ho acquistato "Io Claudio" e il divino Claudio di Graves ma dopo solo 4 pagine ho chiuso il volume e ho deciso che non fa per me. L'io narrante che si esprime come un nostro contemporaneo, lo scrittore secondo me ha sbagliato. Tu mi avevi parlato bene di Graves, ma forse non abbiamo gli stessi gusti.
Non così posso dire dello scrittore "del Ponte" scritto bene, senza dubbio, belle descrizioni, riflessioni filosofiche giuste, considerazioni di saggezza popolare corretta. Un buon scrittore, senza dubbio. Mio figlio mi ha chiesto una copia in regalo. Io lo sto leggendo su un volume preso in prestito dalla biblioteca. 
Ma mi annoia e sono andata avanti fino a pag. 150 circa. Mi sono accorta che pur di non leggerlo ho guardato, alla sera, la TV che trovo un passatempo sterile. Il problema è che la storia dei balcani e del conflitto fra due religioni non mi interessa. 
Per dieci e più anni sono passata dalla ex Jugoslavia, da cima a fondo, ogni estate, per andare in Grecia. Facevo tre tappe. Lubiana, Zagabria e Belgrado, a volte anche una un po' prima del confine greco.
Ho visto montare l'odio dei croati, nei confronti dei serbi, che dicevano le stesse cose che si sono dette in italia da parte del nord nei confronti della nostra capitale. Nel 1990, (mi pare questa la data) a fine agosto, siamo passati e abbiamo potuto vedere già i mezzi di guerra. Quelli di Lubiana erano già pronti a sparare contro i croati. Siamo passati per un pelo.
Insomma la questione serbo croata, la conosco abbastanza.
Quello che comunque mi ha ancora una volta sconcertato, è l'abisso che c'è fra quelli che comandano e si fanno le guerre per i confini e che poi li segnano, e gli abitanti di quelle terre che improvvisamente cambiano nazionalità solo perchè si è vinta una guerra da parte di stati o imperi al potere che hanno ridisegnato i confini. Vedi la storia della Lorena - Alsazia. Il nostro sud Tirolo, che giustamente continua a parlare in tedesco, ma sta con l'Italia perchè gli conviene. 
In Svezia il territorio non appartiene allo stato. Quando vado in Svezia io posso parcheggiarmi per la notte con il camper dove voglio. La terra è di tutti. Così anche in Norvegia, e in Danimarca e Filandia. 
Non guardo con disprezzo quello che è successo in Jugoslavia, non disprezzo nessuno, conosco molto bene anche la Turchia, ci sono stata per parecchie anni. Io entro in un paese e rispetto, mi adeguo, quella è la cultura, e so che certe carneficine sono avvenute in tutto il mondo, anche in Europa, solo in epoche diverse. Le stragi sono inevitabile, fanno parte dell'uomo, più o meno "civilizzato". 
E dunque, Il Ponte sulla Drina mi ha mosso dentro e per ogni storia, c'è stato un filo che l'ha collegata al mio vissuto, alla mia memoria, che ormai è grande.
I paesi islamici "turchi" dell'interno della ex Iugoslavia, li ho passati spesso con l'auto e la caravan, e le tende, quando non avevo ancora il camper. Proprio quelli descritti dal libro. 
Quando comunque vedo che tutto è come al solito, potere, potere, razzismo, uso della religione in modo sbagliato, poveri, poveri, miserandi, uccisi senza motivo, uccisi, carneficine, sangue, sangue, fin dalla nascita di quella che sarà poi una nazione, sorta su cataste di cadaveri di uomini donne e bambini, mi dico, va bene, ho capito, è sempre la stessa storia. E questo scrittore, ci fa vedere un ponte nato con sangie e coperto sempre di sangue. Perchè devo sguacciarci dentro? 

 

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Ultima Modifica 08/05/2021 11:23 da Graziella.
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08/05/2021 17:06 - 08/05/2021 17:08 #52786 da Mattia P.
Risposta da Mattia P. al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Ho terminato il terzo capitolo e sicuramente la scena dell'esecuzione è molto forte e non può lasciare indifferenti.
A me però, ha colpito ciò che avviene subito dopo. Mi ha colpito la capacità dell'autore di descrivere uno stato psicologico che, probabilmente e per fortuna, non sperimentiamo molto spesso. Potrei chiamarla "l'euforia del sopravvissuto". Mi riferisco allo stato del plevljese che si rende conto, solo  a cose fatte, del grosso pericolo che ha corso.

Si rese conto che doveva pur dire qualcosa, ma non poté‚ parlare a causa della forte agitazione che adesso cominciò a svilupparsi dentro di lui e a gonfiarlo, come se stesse sul punto di spiccare il volo. [...] A quel pensiero irresistibili brividi di fuoco gli si diffusero dal petto e gli raggiunsero le gambe, le braccia, costringendolo a muoversi, a ridere e a parlare, come per convincere se stesso che era sano, che poteva spostarsi a suo piacimento, che parlava e rideva rumorosamente, che se voleva poteva cantare [...] mani gli si movevano da sole, da soli i piedi si mettevano a ballare, da sola la bocca gli si apriva erompendo in una convulsa risata e riversando copiose parole:

Ovviamente, lui sperimenta una reazione estrema e che sicuramente appare bizzarra, ma che va vista in proporzione a ciò che ha rischiato.
Io sicuramente, in alcune occasioni, mi sono identificato nella sensazione di "spiccare il volo"; come una sorta di buon umore elevatissimo e uno stato di simil-onnipotenza. Adrenalina? Dopamina? Quali meccanismi psicobiologici si attivano in queste situazioni? In ogni caso, molto efficace la prosa usata da Andric per descrivere questo tipo di esperienze.

Lettura molto interessante.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
Ultima Modifica 08/05/2021 17:08 da Mattia P..
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09/05/2021 12:37 #52791 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Va bene! Ho rinteso la lettura, per la serie non lascio mai una lettura incompiuta. Sono a pagIna 189 all'inizio del XII capitolo, dentro al periodo della conquista dell'impero austriaco sotto Cecco Giuseppe. Mi fa sorridere la descrizione dell'operosità dei nuovi padroni, così presi nella loro opera di modernizzazione guardata dagli indigeni con grande perplessità.
Vorrei spiegare il sentimento intellettuale che mi affiora in modo critico nei confronti di questo romanzo. Trovo che manchi di ordine storico che invece viene occupato dalla parte descrittiva dei personaggi mentre i fatti ricchi di storia vengono, per scelta dell'autore, infilati quasi casualmente nel racconto. Il taglio del libro non è neppure quello di storia romanzata. Andric ha fatto una certa scelta che secondo me non è la più felice. Mi viene da paragonare questo di Andric a Salambo' di Flaubert,  che è molto più frizzante anche se viene considerato un periodo di pochi anni. 
Però posso pensare che più avanti, l'autore, avvicinandosi al novecento, il suo racconto assuma un aspetto più storico.

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09/05/2021 17:10 - 09/05/2021 17:21 #52793 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Ero entusiasta all'idea di leggere questo libro per imparare qualcosa di più sulla storia dei Balcani e dei suoi conflitti, però se ne ha solo un accenno, mi sembra più un romanzo che parla della vita e delle dinamiche in una cittadina di confine. Trovo che sia scritto molto bene, è poetico, sarà forse l'assenza di protagonisti che mi rende la lettura noiosa, sto facendo fatica ma proseguo. 
Sembra una favola nella contrapposizione tra alcuni personaggi potenti e malvagi e la folla di persone buone, che soffrono per le cattiverie come l'impalamento e le uccisioni e addirittura distolgono lo sguardo se possono, e sono generose aiutando i profughi e gli sfollati; un po' inverosimile. Non commettono mai atti di cattiveria.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

Ultima Modifica 09/05/2021 17:21 da Margarethe.
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09/05/2021 21:33 #52798 da Graziella
Risposta da Graziella al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Sono completamente d'accordo con Margaretha anche sulla motivazione alla lettura. 
In un capitolo si parla dell'arruolamento delle reclute nell'esercito austriaco: giovani che vengono mandati a fare il servizio militare a Vienna. Le madri disperate seguono i figli per un tratto di strada.  piangono.
Mi è piaciuta molto uno frase che segnalo alle altre donne:
"In effetti per ogni donna vi è sempre una buona ragione per piangere e niente è più dolce che lamentarsi per le disgrazie altrui."
frase che viene scritta dopo aver detto che oltre alle madri che piangevano per i figli ve ne erano anche altre che seguivano il corteo e piangevano pur non avendo figli in partenza.

 

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10/05/2021 08:34 - 10/05/2021 09:06 #52800 da Federico
Risposta da Federico al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina

Margarethe post=52793Ero entusiasta all'idea di leggere questo libro per imparare qualcosa di più sulla storia dei Balcani e dei suoi conflitti, però se ne ha solo un accenno, mi sembra più un romanzo che parla della vita e delle dinamiche in una cittadina di confine.


Sì, il libro ruota attorno alla cittadina e al suo centro, il ponte, non narra la storia dei Balcani. E' una provincia lontana sia dalla prima capitale, Istanbul, che dalla successiva, Vienna. Se qualcosa succede in quell'area, accade a Sarajevo, a Belgrado. Per questo, soprattutto nei primi secoli di continua dominazione ottomana, nella kasaba di avvenimenti importanti non ce ne sono così tanti. Per cui si ricordan la costruzione del ponte, le esecuzioni, il passaggio di profughi da altre regioni, i personaggi più strani (come il Guercio), le storie diventate canzoni (la sposa).
Il racconto che fa Andric mi fa pensare alla mia di cittadina, Rimini. Quali sono i racconti che genitori e nonni mi han sempre fatto? I personaggi più strani, come Gianni il matto, il barbone che ha rifiutato la società dopo un incidente d'auto in cui tutti i suoi famigliari, tranne lui, persero la vita, il musicista stonato che tutti i giorni si mette a sbraitare in piazza col cappello da texano e gli stivali di plastica da contadino, la pazza che gira in bici col poster di Gesù. Gli avvenimenti sembran quelli di Visegrad: l'anno del nevone (1929), l'anno che il fiume Marecchia esondò, quando questo fu deviato. Ma soprattutto la Guerra: la fame, i partigiani impiccati in piazza e lasciati lì per giorni, i mesi del fronte, le razzie e le violenze dei tedeschi. Degli anni successivi, ossia della Rimini spensierata, balneare, il divertimentificio, non si ricorda un avvenimento singolo ma la felicità di fondo. A confermare quella stupenda frase di Tolstoj che si può parafrasare così: tutte le felicità si assomigliano, sono le disgrazie ad essere uniche.
Ultima Modifica 10/05/2021 09:06 da Federico.

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10/05/2021 09:46 #52805 da Federico
Risposta da Federico al topic Maggio 2021 - Il ponte sulla Drina
Anche se ho passato la storia della sposa da qualche capitolo desidero tornarci perché c'è un passo a cui continuo a pensare. E' notte e la promessa sposa è in casa, alla finestra le cui grate sembrano sbarre, a simboleggiare la vita di prigionia che l'aspetta. Fuori, invece, c'è la vallata che contro volontà dovrà abbandonare, simbolo di vita libera, di indipendenza, di possibilità infinite, di piacere. Andric riporta, con una grandissima carica sessuale, l'eccitazione della ragazza nell'osservare ciò che non potrà mai avere:

A Velji Lug le notti sono calde ma ventilate. Un chiarore bianco e tremolante lega tra loro le stelle basse e irrequiete. Accanto alla finestra Fatima scruta le tenebre. Avverte in tutto il corpo un'energia gradevole, diffusa e dolce, e percepisce ogni parte del proprio corpo separatamente, come una fonte particolare di forza e di gioia: le gambe, le anche, il collo e soprattutto il petto. I suoi seni, grandi, opulenti e turgidi, sfiorano con i capezzoli la grata di legno della finestra. E in quel punto sente l'intera collina con tutto quel che vi si trova, la sua casa, le altre costruzioni, i campi, respirare con un ansito caldo, profondo, regolare, sollevarsi e abbassarsi insieme con il cielo luminoso e l'immensità notturna. A causa di quel respiro, la grata di legno della finestra sale e scende, sale e scende, tocca i suoi capezzoli e si allontana da loro, si riavvicina e li tocca ancora, si allontana e si avvicina di nuovo; e sempre così all'infinito, a ritmo alternato.
Sì, il mondo è grande, il mondo è immenso anche di giorno, quando la vallata di Visegrad vibra sotto la calura e quasi si sente il rumore del grano che matura, quando la kasaba, sparpagliata intorno al verde fiume, chiusa dalla linea regolare del ponte e dai neri monti, sembra esplodere nel suo biancore. Ma è di notte, solo di notte, che il cielo si anima e si infiamma rivelando l'immensità e la grande energia di quel mondo in cui l'essere umano si smarrisce e non sa più dove andare né cosa desiderare o fare. Solo allora si vive realmente, con serenità e a lungo; solo allora non ci sono più parole che impegnano per tutta la vita, promesse fatidiche o situazioni disperate la cui conclusione si avvicina inesorabile e lascia solo la morte o la vergogna come via d'uscita. Sì, non è come durante la vita diurna, quando non si può tornare sulla parola data, né sfuggire a quel che si è promesso. Di notte tutto è libero, infinito, anonimo e puro.

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