Sabato, 06 Settembre 2025

Febbraio 2023 - L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

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08/02/2023 07:12 #62248 da silviArki
ho terminato il libro e alcuni racconti mi hanno lasciato una certa angoscia; a tutti capita di parlare ed avere in mente una parola specifica ma questa ci sfugge in quel momento, a me mette una certa agitazione per cui non voglio pensare come si possa vivere come alcuni di questi pazienti anche se, come in parte dice Bea, se non ti rendi conto del tuo problema stai bene. Ma quanti non si rendono conto pienamente della loro situazione? L a"disincarnata", che vedo ha colpito molti oltre a me, è sicuramente il caso più terrificante.
Le storie sono simpatiche, perché sembrano essere surreali, ma ti permettono di riflettere tantissimo quando capisci ciò che provano quelle persone. L’unica pecca è che alcune storie mi sono sembrate troppo simili tra loro e qualche volta mi sembrava di rileggere lo stesso capitolo. Il titolo del libro mi faceva pensare a qualcos’altro, in realtà è solo una piccola parte di tutto il saggio. In totale dunque l’ho trovato interessante su alcune parti, un po' ripetitivo in altre. Lo stile e la scrittura invece li ho apprezzati molto.

"Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma"

(Cesare Pavese, Il mestiere di vivere)
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08/02/2023 14:30 #62253 da bibbagood
Ho finito la prima parte e lascio qui qualche impressione.
Nel capitolo 2 son rimasta colpita dal "metodo" del sodio amital, che libera ricordi rimossi. Visto che mi sembrava rivoluzionario che una sostanza possa far tornare la memoria, ho cercato su internet e in realtà non è che sia proprio così, bensì il test serve a capire meglio come la memoria funziona nel paziente e quale parte del cervello è più colpita dal deficit. Chissà se ci sono o saranno medicine per far tornare la memoria: l'ipnosi funziona (credo) perchè è un processo che l'individuo fa su se stesso, una sorta di allenamento dell'inconscio, sarebbe interessante se bastasse prendere qualcosa e improvvisamente si ricorda quel che si è scordato.
Nel capitolo 3, "la disincarnata", son rimasta invece colpita da come grazie ai medici e al personale sanitario Christina possa aver ripreso a fare una vita indipendente. Sicuramente dipende dalla sua forza di volontà, che viene più volte sottolineata, tuttavia è la dedizione di coloro che si sono presi a cuore il suo caso ad averle dato i mezzi per abituarsi e affrontare il nuovo stile di vita. Questo dà speranze dopo i messaggi che io e Giami ci siamo scambiate sulla sempre più frequente assenza di approfondimento di casi clinici a favore di una quantità maggiore dei casi stessi. Ci sono sicuramente medici, infermierei, fisioterapisti, ecc che sono mossi da una passione e interesse per il bene di chi gli sta di fronte e sta chiedendo il loro aiuto, e che possono veramente cambiare la vita al paziente.
Sempre alla fine del capitolo 3 sono rimasta perplessa che il disturbo descritto nel capitolo può essere in molti casi indotto dall'assunzione incontrollata di vitamina B6! Da una parte questo mi dà speranza perchè vuol dire che la scienza veramente può potenzialmente trovare le cause della maggior parte delle malattie e quindi evitarne la diffusione; dall'altra è sempre deprimente come non diamo valora a una cosa su cui abbiamo potenzialmente il controllo, e quindi in parte per disinformazione in parte per miscredenza, siamo responsabili di malattie evitabili.

Nell'ultimo capitolo della prima parte, "Il discorso del presidente", ho invece pensato tutto il tempo agli autistici e di come la patologia decritta mi risulti molto simile all'autismo, no? Anche per gli autistici credo sia impossibile mentire e molto difficile farsi "fregare" proprio perchè interpretano il messaggio per quello che è, senza lasciarsi distrarre da metafore, sottintesi, doppi sensi, mentre noi "normali" (per usare la definizione di Sacks) interpretiamo tutto a modo nostro.

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08/02/2023 16:26 #62257 da Francis
io ho appena terminato la terza parte. 
Sto viaggiando come un treno, perché come ho detto più volte sto trovando questa lettura davvero molto stimolante!
In più il capitolo XX conclude la terza parte con Le visioni di Hildegard e un salto nel passato, quindi l'ho divorato!

bibbagood:

Nell'ultimo capitolo della prima parte, "Il discorso del presidente", ho invece pensato tutto il tempo agli autistici e di come la patologia decritta mi risulti molto simile all'autismo, no? Anche per gli autistici credo sia impossibile mentire e molto difficile farsi "fregare" proprio perchè interpretano il messaggio per quello che è, senza lasciarsi distrarre da metafore, sottintesi, doppi sensi, mentre noi "normali" (per usare la definizione di Sacks) interpretiamo tutto a modo nostro.


Avevo avuto modo di scrivere, qualche post fa, che proprio questo era stato uno dei miei capitoli preferiti della prima parte. Mi ha fatto interrogare molto, soprattutto su quanto le espressioni facciali, il tono di voce e altri segnali simili possano interpolarsi tra le parole e il loro vero messaggio...
Fa riflettere.

...in medio stat virtus...

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08/02/2023 21:27 #62260 da callmeesara

bibbagood post=62253 userid=1044
Nell'ultimo capitolo della prima parte, "Il discorso del presidente", ho invece pensato tutto il tempo agli autistici e di come la patologia decritta mi risulti molto simile all'autismo, no? Anche per gli autistici credo sia impossibile mentire e molto difficile farsi "fregare" proprio perchè interpretano il messaggio per quello che è, senza lasciarsi distrarre da metafore, sottintesi, doppi sensi, mentre noi "normali" (per usare la definizione di Sacks) interpretiamo tutto a modo nostro.

In questo articolo  credo che può soddisfare la tua domanda molto interessante. Comunque, ho iniziato il libro e posso dire che: trovo il libro davvero molto interessante soprattutto mi piace davvero come l'autore parli di queste malattie (sarà che l'argomento mi affascina molto e mi è sempre piaciuto approfondirlo?! ), non usa un linguaggio troppo complesso e trovo punti in cui è più scorrevole di altri. Certo, a volte mi capita di dover leggere alcuni passi perché non sono abituata al genere, questo è il mio primo approccio, e ciò mi porta a condurre una lettura un po’ più lenta e una maggiore concentrazione ma questo non mi dispiace affatto sono qui per leggere qualsiasi genere e sono certa che prima o poi prenderò (almeno) simpatia con la maggior parte dei generi . Poi mi capita anche perché ci sono alcuni termini più tecnici mi rimangono poco difficili ma ciò mi piace perché poi vado sempre a trovarli su internet per vedere cosa sono quindi mi va benissimo così 
Sono felice di vedere che il libro stia piacendo a chi più a chi meno, io proverò sempre a stare al passo ma se a volte mi troverete leggermente indietro capitemi.

“Tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine.”

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08/02/2023 23:15 #62261 da davpal3


bibbagood:

Nell'ultimo capitolo della prima parte, "Il discorso del presidente", ho invece pensato tutto il tempo agli autistici e di come la patologia decritta mi risulti molto simile all'autismo, no? Anche per gli autistici credo sia impossibile mentire e molto difficile farsi "fregare" proprio perchè interpretano il messaggio per quello che è, senza lasciarsi distrarre da metafore, sottintesi, doppi sensi, mentre noi "normali" (per usare la definizione di Sacks) interpretiamo tutto a modo nostro.


Avevo avuto modo di scrivere, qualche post fa, che proprio questo era stato uno dei miei capitoli preferiti della prima parte. Mi ha fatto interrogare molto, soprattutto su quanto le espressioni facciali, il tono di voce e altri segnali simili possano interpolarsi tra le parole e il loro vero messaggio...
Fa riflettere.


Ha colpito anche me, soprattutto perché mi sembra uno dei casi in cui la malattia dà qualcosa in più rispetto alle persone sane.

Ho iniziato la parte sugli eccessi. Trovo molto interessante l’introduzione. A differenza dei deficit, può essere difficile dire quando un eccesso è patologico. Il confine tra malattia e “normalità” può essere complicato da tracciare.

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09/02/2023 10:56 #62265 da SilviaM
Buongiorno a tutti! Ho finito il libro oggi e devo dire che è stato per me un po' una sfida, preferisco la narrativa, il romanzo al saggio, quindi ho trovato un po' estenuante seguire i riferimenti ad altri autori e colleghi e anche gli approfondimenti filosofici (non ho background, quindi tendo a "saltare"). Mi è piaciuta la suddivisione nei 4 macro-capitoli e in particolare in "Eccessi" il caso "Una questione di identità" perché c'è questa riflessione: " Per essere noi stessi dobbiamo avere noi stessi - possedere, se necessario ri-possedere la storia del nostro vissuto. Dobbiamo "ripetere" noi stessi...L'uomo ha bisogno di questo racconto, un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sè". L'ho trovato estremamente applicabile a me stessa, a volte sento così tanto questo "bisogno" che mi sembra anormale, e mi ha fatto piacere invece trovarlo scritto tra queste pagine come esigenza tutta umana,  "ripercorrere" la nostra storia, il nostro vissuto, è ciò che ci aiuta ad andare avanti e superare le difficoltà, a volte ritrovando noi stessi quando ci sentiamo smarriti o aiutandoci a cambiare, se riconosciamo degli errori. Insomma, alla fine il libro mi è piaciuto per l'approccio del dr. Sacks, questa narrativa del paziente ritrovata rispetto all'approccio più sterile del dato clinico (utile, ma non completo, soprattutto in neurologia). Anche in altre aree terapeutiche potrebbe essere utile per far ritrovare l'amore per la cura di se stessi (dietologia, cardiologia? prevenire anzichè curare....). E comunque, mi ha fatto venire voglia di leggere "Risvegli" sempre di Sacks (che ho già comprato). Grazie per gli spunti interessanti da tutti voi, alla prossima!

La verità è come un leone: non avrai bisogno di difenderla; lasciala libera. Si difenderà da sola.
Sant'Agostino d'Ippona
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10/02/2023 07:41 #62269 da lettereminute
Anche io ho finito la lettura, proprio ieri sera. Le ultime due parti, "Trasporti" e "Il mondo dei semplici" mi sono piaciute anche più delle prime, in particolare mi hanno commosso la storia "Rebecca" (Il mondo dei semplici) e "Passaggio in India" (Trasporti).

Rimane per me una lettura difficile, ma ha il pregio di documentare dei veri casi clinici, ed è vero che l'autore ha molta passione per il mestiere che fa, oltre ad una cultura molto estesa. Si muove agevolmente su tanti piani: filosofia, musica, matematica (per chi non ci è ancora arrivato, nell'ultima parte c'è un caso di due gemelli con affinità sorprendente per i numeri). Ammetto con candore che non riesco a stargli dietro, però è un libro che sono contenta di aver letto.

Non so se leggerei altro di suo, ma credo che per appassionati di una o dell'altra branca possa essere molto soddisfacente. Non a caso la prima persona che me lo consigliò fu un'amica studentessa di medicina, che era assolutamente estasiata! :D

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)

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11/02/2023 13:06 #62282 da Mattia P.
Ciao a tutti,
io ho letto i primi due capitoli e la prima pagina dei vostri commenti. E subito un quesito molto interessante, quello sulla consapevolezza proposto da Marialuisa.
Intanto, grazie Francis per la bella compilation di Schumann che ci hai condiviso, lodevole! Mi fa egregiamente compagnia mentre vi scrivo e si accompagnerebbe benissimo con la lettura del saggio.
In base all'esperienza personale che ho avuto con mia nonna, tornando al quesito, mi sento di dire che è più tragica la consapevolezza. Sembrerà un po forte, ma ho quasi ringraziato il cielo che mia nonna fosse sostanzialmente inconsapevole della sua situazione. Una donna dal carattere forte come il suo non avrebbe mai potuto tollerare la sua condizione. Mi è capitato di pensare che abbia quasi "preferito" l'oblio all'inevitabile declino fisico e psicologico che la vecchiaia comporta; quasi una sorta di meccanismo di difesa, una rimozione dell'anima.
Mi piace molto la doppia anima di cui l'autore ci parla nell'introduzione ai suoi resoconti. Questo essere un medico, un clinico, uno psichiatra, ma anche un naturalista. Aggiungerei però una terza anima dell'autore: l'umanità. Sacks tiene alle persone che ha in cura e le vede come persone. Per lui non sono solo casi da studiare. Inoltre, riesce ad andare oltre ad una soluzione prettamente medica  di un caso (che a volte sembra lasciare poche speranze) per indagare quella più squisitamente umana e spirituale. E allora forse è qui che si può trovare un po di speranza.

"Bea sostiene che leggere è un'arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare"

Carlos Ruiz Zafon
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11/02/2023 13:44 - 11/02/2023 14:01 #62283 da Marialuisa
Chiedo venia per l'assenza, ma ho comunque diligentemente  letto tutti i vostri interessanti commenti...
mi spiace per l'abbandono di Alice, ma comprendo  appieno le sue motivazioni...
Comprendo il punto di vista di chi ritiene l'inconsapevolezza  il male minore...ma insisto nel ritenere questa situazione una tragedia immane! Forse perché mi immedesimo, nel riflettere, nella persona ammalata piuttosto che nel care giver...se la si guarda da  questo punto  di vista è  sicuramente preferibile, poiché non si assiste all'angoscia del malato...ma davvero se non la si vede, non esiste? Ne siamo proprio  sicuri??? Io credo che l'inconsapevolezza sia solo conscia, mentre nell'inconscio  ci potrebbe essere purtroppo  un riverbero di ciò  che si era e che non si è  più  che condiziona comunque  l'esistenza... è  un'ipotesi del tutto personale non suffragata da alcuna teoria scientifica, ma mi inquieta non poco...
...concordo con Mattia  sulla "terza anima" , anche per me Sacks riporta le storie con una delicatezza ed allo stesso tempo un'intensità  molto suggestive,  anche a me arriva un approccio umano ai casi... ​​​​​​​

"Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore"
Italo Calvino
Ultima Modifica 11/02/2023 14:01 da Marialuisa.

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12/02/2023 12:25 #62294 da bibbagood

Francis post=62211 userid=411

Io sono già alla parte terza, perché questo libro mi ha conquistato, però volevo comunque commentare il motivo per cui la paziente del capitolo "Mani" si ritrova a non poter usare appunto gli arti superiori. Lo scrivo in spoiler:

Attenzione: Spoiler!


Incredibile! 


Sì, ha colpito molto anche me....se ci pensi però questo è di fatto un caso particolare ed estremo di situazioni in realtà molto più frequenti e meno giustificabili. Penso ad esempio a genitori che viziano i figli per evitare che soffrino e non abbiamo difficoltà, non rendendosi conto che così i figli avranno molte più difficoltà dopo, perchè non hanno sviluppato lati del carattere che costituiscono una personalità piena, o non sono in grado si affrontare situazioni che non capiscono, o a volte possono avere veri e propri problemi fisici perchè i genitori li reputano delicati e quindi non li fanno giocare, non li fanno stare al sole, gli fanno mangiare solo certe cose, e proprio questo atteggiamento iper protettivo crea dei problemi. O un altro esempio potrebbe essere la classica moglie che fa tutto per il marito e quando si lasciano o lei muore, lui non ha la più pallida idea di come si fa un piatto di pasta, di come si gestiscono cose burocratiche, di che scuola frequentano i figli, e sono completamente persi, inadatti a gestire una vita che fino a quel momento aveva gestito qualcuno al posto loro "per amore".

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

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Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

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