Martedì, 04 Novembre 2025

Marzo 2023 - Il verdetto

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04/03/2023 15:02 #62599 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Marzo 2023 - Il verdetto

Io ho terminato ieri sera con fatica il primo capitolo. Leggo due pagine e mi addormento :D

Sarà il periodo, sarà che sono particolarmente stanco…

 
Sicuramente sei stanco e questo incide di più, ma i primi capitoli sono effettivamente un po' più lenti rispetto al resto... intorno al quarto capitolo, dovresti andare avanti più velocemente perché la storia prende piede.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
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04/03/2023 15:49 - 04/03/2023 15:50 #62600 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Rieccomi, io sono al capitolo 18, praticamente al 75% della lettura secondo il Kindle e, come avevo immaginato, l'autore intervalla un capitolo del presente con uno di flashback riguardo al passato... la cosa non mi fa impazzire e ormai me ne sono fatta una ragione, però devo dire che il tutto risulta alla fine più gradevole di quanto mi aspettassi inizialmente perché il capitolo di flashback riguarda, di volta in volta, uno dei giurati (del processo della ragazza) e quindi scopriamo un po' la sua vita e il suo punto di vista. Tutto è comunque legato per cui sì, sento che la narrazione viene interrotta di volta in volta, ma sto patendo meno di come avevo inizialmente ipotizzato. Mi è piaciuta la scelta stilistica dell'autore di scrivere i capitoli che riguardano la storia passata usando il tempo presente, è come se si stessero verificando nel momento in cui leggiamo e credo che tale scelta sia voluta per creare "continuità" tra il vecchio processo e la nuova storia di Maya.

Nonostante abbia visto qualche film legal thriller e sicuramente molti telefilm legal, devo dire che ci sono parti in questo romanzo che mi sembrano davvero poco verosimili pur volendo dare le attenuanti del caso (cioè "le solite americanate" ). Di seguito le motivazioni, dovete aver già letto i primi 17 capitoli perché vi spoilerò abbastanza:
Attenzione: Spoiler!



Vi lascio alcune frasi che mi hanno colpito:

- se c’era una verità che Maya aveva interiorizzato dall’alone di incertezza che circondava la morte di Jessica Silver, era che nessuno è al sicuro dai suoi concittadini. Chiunque può essere ucciso; chiunque può essere sospettato. Chiunque può trovarsi al termine di una lunga serie di decisioni sbagliate e sentirsi costretto a fare qualcosa di terribile.
Questa frase mi ha creato un po' di angoscia perché effettivamente nessuno può essere sicuro di fare sempre il bene nella propria vita, ma anche di essere al sicuro da ogni male.

- Maya avrebbe voluto dire a XXXXX che il suo desiderio l’avrebbe tormentatX per il resto della vita. Il destino con cui tutti loro dovevano venire a patti era il più duro da accettare: non avrebbero mai saputo con certezza la verità. La loro punizione, in quanto persone che pretendevano risposte, era dover convivere per sempre con i loro dubbi.
Perdonate la censura, ma non volevo vi concentrasse su chi ma sulla frase in sé. Forse è banale, ma quanto è vera? Quante volte vi è capitato di cercare la verità, anche in un litigio tra (ex) innamorati, in una faccenda del passato, avendo a che fare con un'altra persone... e non ottenere nessuna risposta o spiegazione? E quanto è difficile dover poi convivere con le proprie domande e i propri dubbi perché non si qual è la verità? Ci si sente a metà, incompleti perché manca un tassello per chiudere un capitolo che rimane in qualche modo sempre aperto... "se solo sapessi...".

- Ma i verdetti non avevano nulla a che vedere con la verità. Nessun verdetto aveva mai fatto cambiare idea a qualcuno. Le giurie non erano divinità.
Questa l'ho sottolineata per continuare la discussione sulla "giustizia" che avevamo fatto qualche post indietro. In tutto il libro ci sono frasi che ci fanno capire un po' il ruolo dei giurati (cosa ci si aspetta da loro e cosa invece è reale), cosa è la "giustizia" e cosa è la "verità", il ruolo dell'avvocato.

- Quanto doveva essere brutto il crimine di una persona perché agli altri fosse permesso di abbandonare ogni solidarietà? Qual era il punto oltre il quale non ci si poteva aspettare alcun appoggio?
Questa mi pare interessante, soprattutto collegati con alcuni temi dei capitoli 11, 15 e 17.

- Doveva davvero interessarti una persona se ci litigavi così duramente. Doveva sul serio interessarti l’opinione di una persona se ti sentivi tanto offeso dal fatto che avesse completamente torto.
Cambiando completamente argomento, siete di questa opinione? Ammetto che tendo a inalberarmi molto quando c'è dall'altra parte una persona che in un qualche modo mi interessa davvero (amico, famiglia, ecc.) e siamo su due fazioni completamente opposte, mentre ormai tendo a lasciar correre se dell'altra persona non mi importa più di tanto. Tuttavia, se l'argomento di discussione è una cosa che mi interessa molto perché tocca un mio valore, un nervo scoperto o qualcosa che etichetto come importante/serio, allora è facile che mi possa prendere la questione pure con uno sconosciuto...


Altri temi di confronto:
1) capitolo 11 "Miracle"
Attenzione: Spoiler!


2) capitolo 15 "East Jesus"
Attenzione: Spoiler!

 

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Ultima Modifica 04/03/2023 15:50 da mulaky.
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04/03/2023 19:11 #62602 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Marzo 2023 - Il verdetto

elis_ post=62594 userid=6006Molto interessanti le vostre interpretazioni ragazze, riflettendoci non posso che essere d'accordo! L'unico punto a favore che ritrovavo in una giuria popolare è proprio il non essere a conoscenza di tutti i cavilli legali e quindi giudicare solo in base alle prove e, sostanzialmente, in base all'etica morale. Un caso lampante ci viene fornito nei capitoli successivi (mi pare il 5, l'ho letto ieri sera ed ero già in fase di palpebra calante, scusate 

 )
Attenzione: Spoiler!

Sì, in parte è vero anche secondo me (anche se Le regole del delitto perfetto l'ho mollato alla seconda stagione  ), ma secondo me l'obiettivo degli avvocati non è creare una realtà credibile che torni a loro vantaggio senza interesse per la verità, bensì come ha accennato anche Giorgia, creare una realtà credibile in cui i diritti del proprio imputato vengano difesi e preservarti. E visto che i diritti sono tanti e spesso si sovrappongono (un diritto di un imputato può essere anche un diritto dell'accusa), penso il confine tra il difendere i diritti dell'uno e dell'altro sia sottilissimo. Poi quanto sia moralmente corretto far di tutto per difendere i diritti di un criminale è un'altra storia, ma suppongo il diritto preveda che siamo tutti uguali di fronte alla legge, sia per pagare, sia per essere difesi.
Inoltre, alla fine del capitolo 6 e nelle prime due pagine del capitolo 7 vengono dati altri dettagli sull'utilità di avere una giuria di propri pari

Attenzione: Spoiler!

Rimando quindi dell'opinione che una giura di pari è composta da persone più emotive, meno obiettive, proprio perchè hanno un'etica che influisce sul loro giudizio, mentre gli avvocati si attengono a tutti gli elementi che permettono di difendere i diritti dell'assistito e il giudice può analizzare con più oggettività le due parti e farsi un'opinione, senza avere scrupoli morali o etici, ma solo guidato dalla sua esperienza professionale.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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04/03/2023 19:24 - 04/03/2023 19:26 #62604 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Per quanto riguarda lo stile, i salti temporali non mi dispiacciono, anzi, apprezzo che impariamo a conoscere meglio i personaggi e le dinamiche tra di loro vedendo come apparivano all'inizio del caso e come sono invece ora man mano che la storia procede, mi sembra i due piani narrativi si completino bene.

Riguardo sempre ai casi di cronaca e delle varie facce del concetto di giustizia, alla fine del capitolo 1 Maya è arrabbiata per come il mondo faccia passare lei per la cattiva, mentre lei avrebbe voluto urlare a tutti che non era stata lei a uccidere Jessica Silver e quindi non potevano trattarla così. Anche questo mi ha fatto riflettere, perchè credo sia solo in parte vero. Se ti uccidono la figlia e non si trova il colpevole, o ancor peggio, il colpevole che tu come genitore pensi sia stato viene rilasciato, tua figlia è come se venisse uccisa due volte, perchè la sua morte non ha ricevuto giustizia, chi vi ha posto fine continua a vivere ogni giorno come se la sua morte non gli avesse cambiato niente. Quindi far parte di una giuria ti farà pure assolvere un dovere civico, ma devi anche prenderti le responsabilità della decisione che decidi di prendere. O sono troppo drastica?

Nel capitolo 2, sempre riguardo al senso civico, compilando i formulari, Rick riflette che si potrebbe mentire senza problemi, che le scuse per rifiutare la "chiamata" sono tante e vengono sempre accettate, e che quindi le persone che sono lì nella stanza con lui, quelle rimasta, sono per forza persone oneste. Ma lui stesso dice all'inizio che accetta perchè tanto quelll'estate non aveva granchè da fare e magari così riusciva a fare qualcosa di utile, per poi rendersi conto di aver fatto una cavolata quando si rende conto per quale processo è stato convocato. Quindi il senso civico va bene finchè sono cose semplici che ti permettono di passare in modo utile un'estate altrimenti noiosa. Vi prego, qualcuno mi spieghi perchè far parte della giuria dovrebbe permettere di assolvere al proprio senso civico   il fatto che io mi immolo in modo tale che qualcuno possa essere giudicato da me come sua pari non mi farebbe sentire minimamente altruista, anzi, povero lui/lei 

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Ultima Modifica 04/03/2023 19:26 da bibbagood.

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04/03/2023 21:09 #62605 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Re:Marzo 2023 - Il verdetto
Alla fine l’ho finito oggi… commenterò più in là il finale!

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05/03/2023 11:37 #62607 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Wow, Giorgia, velocissima

Ho riletto i commenti iniziali di Marialuisa e Giorgia dopo aver letto il capitolo 3, in merito alle docu-serie o in generale programmi che trattano quasi maniacalmente i fatti di cronaca nera. Quando Maya arriva nella camera d'albergo e Shannon è tutta contenta di farle vedere come sono riusciti a ricreare l'atmosfera di 10 anni prima, l'autore esprime secondo me bene la totale assenza di sensibilità che grazie alla televisione/social siamo riusciti a sviluppare, in cui ormai l'importante è come si riesca a riprodurre la storia da raccontare per lo schermo, senza soffermarsi sul significato della storia in sè, sui sentimenti di chi l'ha provata. Penso anche al cosiddetto "turismo nero", ovvero quel turismo che porta persone a visitare luoghi di delitti significativi, tipo la casa di Anna Maria Franzoni, e a come possa venire in mente di rendere una casa luogo di delitto terribile una meta turistica. Mah.
Doku-serie di questo tipo che ho trovato interessanti è "American Crime Story", dove la prima stagione racconta del processo a O.J. Simpson (secondo me molto pertinente anche per la storia di questo libro, ci tornerò più avanti) ed è fatta molto bene, mentre la seconda riguardo al delitto Versace e mi ha convinto di meno.

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05/03/2023 12:20 - 05/03/2023 12:23 #62609 da Marialuisa
Risposta da Marialuisa al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Oh  caspita! Ora che ho letto il tuo commento  Bea, mi è  tornato in mente che quest'estate anche io ho avuto  occasione di "turismo nero" come lo definisci tu...
Sono stata a visitare il castello dove si consumò  il delitto  della Baronessa di Carini...
È  strano come anche  il riferimento  a fatti lontani nel tempo faccia svanire l'empatia  e scateni la curiosità...Mi sento in colpa ...povera baronessa....
chissà  se il tempo porterà anche i fatti  di Cogne  o quelli della povera Meredith a percorsi strutturati, con tanto di operatori  a staccare i biglietti per la visita....
A tal proposito  anche in questo romanzo si fa riferimento  al delitto della povera Meredith, e anche qui si parla  solo dell'imputata, prima condannata e poi assolta...Amanda,...anche io mai avrei voluto trovarmi a dover essere compartecipe della delibera giudiziaria  in merito alla colpevolezza  o innocenza....

"Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore"
Italo Calvino
Ultima Modifica 05/03/2023 12:23 da Marialuisa.

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06/03/2023 09:48 #62617 da Sole92
Risposta da Sole92 al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Buongiorno,
sono Nuova in questo Club. Da premettere che sono amante della Lettura e per questo motivo, ieri, sbirciando di qua e di la mi sono imbattuta nella vostra Community. La vostra è una bellissima iniziativa. Ritrovarsi, infatti, tutti insieme a discutere di un libro, scambiarci opinioni, captare le diverse sfaccettature che ognuno di noi può ritrovare nella lettura. A tal proposito, ho scaricato l'ebook da voi scelto per questo mese. Ho iniziato ieri sera la lettura e sono arrivata al 5 capitolo. Come molti di voi, anche io non sono una grossa amante del salto temporale che si usa molto spesso nei libri, ma il libro devo dire che già da una prima lettura ha catturato la mia attenzione. Vi aggiornerò.

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06/03/2023 10:45 #62619 da Elilì
Risposta da Elilì al topic Marzo 2023 - Il verdetto
Buongiorno, sono più o meno a metà del libro. Non è che mi faccia impazzire, né la trama né la scrittura. A tratti noioso, un po' artificiale e mi sembra di stare in un telefilm americano. Non c'è niente che catturi la mia attenzione, non c'è empatia coi personaggi, non c'è emozione nelle azioni, non mi suscita nessun sentimento. Sono catastrofica lo so. Spero migliori.

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06/03/2023 10:48 #62620 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Marzo 2023 - Il verdetto

bea ha scritto: Riguardo sempre ai casi di cronaca e delle varie facce del concetto di giustizia, alla fine del capitolo 1 Maya è arrabbiata per come il mondo faccia passare lei per la cattiva, mentre lei avrebbe voluto urlare a tutti che non era stata lei a uccidere Jessica Silver e quindi non potevano trattarla così. Anche questo mi ha fatto riflettere, perchè credo sia solo in parte vero. Se ti uccidono la figlia e non si trova il colpevole, o ancor peggio, il colpevole che tu come genitore pensi sia stato viene rilasciato, tua figlia è come se venisse uccisa due volte, perchè la sua morte non ha ricevuto giustizia, chi vi ha posto fine continua a vivere ogni giorno come se la sua morte non gli avesse cambiato niente. Quindi far parte di una giuria ti farà pure assolvere un dovere civico, ma devi anche prenderti le responsabilità della decisione che decidi di prendere. O sono troppo drastica?

 

Da genitore/parente la penserei così, tuttavia è anche vero che la giuria americana deve decidere in base a quello che viene dibattuto in aula, con le prove ammesse... loro (la giuria con Maya) conoscevano solo un quarto di quello che tutto il mondo sapeva perché erano segregati e non potevano vedere tg, leggere notizie, non avevano neanche cellulari ecc. Insomma, completamente fuori dal mondo, per cui bisogna anche mettersi nei loro panni: se hai un certo materiale, ti puoi basare solo su quello e questo vale sia per giuria (per i motivi già spiegati) sia per la stampa/gente a casa. La stessa stampa non stava dentro l'aula, quindi riportava ciò che gli avvocati volevano far trapelare (sicuramente a propria convenienza) e quindi neanche i giornalisti potevano avere un quadro completo, inoltre non è detto che riportassero ogni virgola... insomma, secondo me è comunque difficile prendere una decisione quando non c'è una certezza assoluta ma solo prove, per così dire, circostanziali.

bea ha scritto: Vi prego, qualcuno mi spieghi perchè far parte della giuria dovrebbe permettere di assolvere al proprio senso civico

il fatto che io mi immolo in modo tale che qualcuno possa essere giudicato da me come sua pari non mi farebbe sentire minimamente altruista, anzi, povero lui/lei


 

E' semplicemente una questione culturale. Gli Stati Uniti hanno un concetto di patria molto diverso dal nostro, lo hanno sempre avuto e penso che lo avranno per sempre perché è una colonna portante della loro identità. Noi, invece, l'abbiamo perduto o forse non l'abbiamo mai avuto e oggi non ce ne potrebbe fregare di meno della "patria" (o quasi). Penso sia comunque una questione storica perché l'Unità degli Stati Uniti è stata ben diversa dall'Unità di Italia e da noi ancora permangono elementi regionali che mal accettano tale unione.
L'alto concetto di patriottismo americano lo vediamo anche nei fumetti, insomma c'è Capitan America, il patriota perfetto! Ci sta difendere la patria o fare in modo di contribuire al miglioramento del tuo paese... il problema, se mi posso permettere, è che lì spesso si sfocia nella tossicità di questo concetto: la guerra a tutti i costi (rigorosamente fuori dagli States) per difendere gli interessi americani, l'uso molto libero delle armi per "autodifesa", il razzismo che c'è verso le minoranze etniche o verso i neri (come se gli americani fossero solo bianchi), ecc. Puntano parecchio sul patriottismo, tanto che poi non sono pochi gli esaltati che danno una interpretazione esagerata a quel concetto... per carità, i pazzi sono ovunque, ma a me pare che i fanatici statunitensi facciano le cose con l'idea tossica dell' "amor patrio".

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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