Finalmente ho terminato anch'io la lettura! Ero partita molto bene, poi mi sono arenata poco dopo la metà perchè l'ho trovata più noiosetta, per fortuna poi ha ripreso alla grande, non immaginavo così la conclusione della storia quindi sono rimasta piacevolmente sorpresa, anche se onestamente avrei snellito un po' da qualche evento secondario. Ho apprezzato l'alternarsi dei capitoli ambientati nel 2009 con il punto di vista degli altri membri della giuria, mi ha reso la lettura più completa e più piacevole. A proposito della giuria, alla fine la cosa che più mi ha colpita (oltre alla storia di Bobby) è stato il rapporto tra giurati, incredibile che un evento del genere li abbia legati in maniera così profonda, anche a distanza di 10 anni, un rapporto decisamente malato azzarderei ad aggiungere, che mi ha fatto venire i brividi. Alla fine è stata una lettura che mi ha lasciato diversi spunti di riflessione, primo tra tutti come il confine tra cos'è considerato giusto e cosa sbagliato sia piuttosto nebuloso, e di come non sempre, anzi talvolta quasi mai, la verità combaci con la giustizia. Anche sul tema della giuria popolare, di cui si parlava all'inizio, ho riflettuto in particolare su due frasi: una di Kathy che, citando il marito, sostiene a proposito del verdetto che
"è una decisione troppo grande per metterla nelle mie mani" e una di Maya che, cercando di convincere Trisha, dice
"Io non so come qualcuno possa analizzare questa causa, o come qualcuno possa analizzare qualsiasi cosa.. se non filtrandola attraverso la propria esperienza. Questo è quello che voglio dire. Che nessuno qui è imparziale" , sono quindi tornata a domandarmi su quanto possa essere una scelta azzeccata lasciare il verdetto finale di un processo in mano a delle persone comuni, sicuramente la frase di Maya è il motivo per cui vengono scelte persone di diversa età, etnia e contesto sociale e quindi si pensa di coprire una fascia abbastanza omogenea di popolazione, ma restano comunque persone senza una cultura giuridica, che, alla fine della fiera, decidono se una persona debba andare o meno in prigione in base alla loro etica ed esperienza personale, è assurdo. I giurati sicuramente hanno compromesso la loro vita prendendo parte a quel processo, fanno a gara a chi sta peggio quando in realtà l'unica persona la cui vita è stata seriamente danneggiata, l'unica vera vittima di tutta la storia, è Bobby, fortissima la frase che rivolge a Maya mentre raccoglie i suoi pochi effetti personali:
"ricordati che un tempo ero anch'io un essere umano" , non era uno stinco di santo ma non meritava nemmeno la metà di quanto gli è successo.
EDIT: ho letto i vostri commenti, aggiungo un'opinione sul finale, dato che in effetti non ho tirato le somme della mia esperienza di lettura
concordo con Giorgia che ha trovato alcuni aspetti troppo delle "americanate", molti eventi hanno fatto storcere il naso anche a me (motivo principale per cui ho rallentato la lettura intorno alla metà), mi sono sembrati inutili e artificiosi. Sul finale in sé