Ciao a tutti e a tutte! In clamoroso ritardo, mi aggiungo ai commenti anche se, purtroppo, l'impressione non è più così fresca. Però ci tenevo a farvi sapere che ho letto il libro, l'ho finito e i vostri commenti mi hanno fatto compagnia lungo il percorso!
Purtroppo per varie traversie la copia della biblioteca mi è arrivata ben oltre la metà del mese, perciò ho cominciato tardi, però devo dire che il libro mi ha presa subito. Anche per questo non mi son fatta sentire, volevo fermarmi a commentare ma poi mi ritrovavo a girare una pagina dietro l'altra...
Senza dubbio è un libro che mi ha coinvolta e non me l'aspettavo: pensare che era quello che meno mi ispirava dei tre! E invece è stata proprio una bella lettura. Ho trovato la scrittura di Nevo interessante, sì, c'è un progetto narrativo confezionato forse troppo ad arte (il finale non mi è piaciuto) ma nel narrare è bravo. Ho trovato molto interessante la doppia lettura: come diceva qualcuno (ora non riesco a ripercorrere tutta la conversazione, scusate) peccato per i pochi commenti di Churchill perché quelli che ci sono mostrano un fatto molto reale, cioè che ognuno ha la sua angolazione sulle vicende.
Mi ha colpito per esempio il commento in cui rivela che il nostro narratore nella realtà del gruppo non era assolutamente così loquace, e che la metà dei dialoghi presenti del libro sono rimasti per così dire nella sua testa, perché Yuval era un tipo molto taciturno e introspettivo. Bravo a scrivere, comunque!
Ho trovati tutti i personaggi interessanti e mi sono affezionata, pur nella distanza. Specialmente Churchill ha fatto la sua figura: di solito quelli simili a lui li schifo, invece Nevo è riuscito a rendere bene il suo carisma, assieme alle debolezze e alle azioni meno limpide. Ne esce insomma come un personaggio a tutto tondo.
Sicuramente è un romanzo che rende benissimo il sentimento dell'amicizia, specie quella di lunga data, come è già stato osservato. Sono rapporti che seguono regole a sé, a volte indefinibili.
Riguardo i personaggi femminili, ho apprezzato soprattutto Ilana (che ha mostrato molte angolature diverse) e Maria. Yaara così così. Mi ha fatto un po' ridere il protagonista-narratore (che pure mi sta simpatico) quando nota che Yaara non piace molto alle altre donne perché è troppo sensuale, troppo figa e misteriosa ecc. ecc. Questo è un po' un cliché (e tutto maschile): Yaara, se esistesse, non piacerebbe perché sfuggente e non ben chiara nemmeno a sé stessa. Perfetta con i tuoi amici maschi, tutti la adorano, ti pianta in asso e nessuno dice niente, gode di un'immunità un po' incomprensibile.
Comunque parlo di difetti minori, che non hanno intaccato il piacere della lettura.