Domenica, 05 Ottobre 2025

Ottobre 2024 - La vera storia degli indiani d'America

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04/10/2024 10:22 #68198 da Giami23
Be si certo, fin'ora XD. Ovviamente bisogna sempre contestualizzare e tenere in considerazione epoca e civilizzazione e in proporzione...chissà. Devo proprio leggere il paragrafo sulle donne e il matrimonio. Più tardi ne saprò di più..speriamo in bene, faccio il tifo

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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05/10/2024 01:16 #68201 da Giami23
E giungiamo come anticipato al ruolo delle donne native e facciamo chiarezza  .Da quanto riporta Fronval, le donne avevano un ruolo e un peso importante all'interno della società sia per i loro compiti sia per la loro opinione. Erano la colonna portante della famiglia. Come in ogni epoca ,  la donna si occupava di tutte le faccende domestiche, ad esempio macellare le carni, conciare le pelli, filare la lana, coltivare, educare i figli ecc. E gli uomini? Quando non erano a caccia o in guerra si giravano i pollici (déjà vu  ) .In realtà, accudivano i cavalli, costruivano armi e sorvegliavano sull'educazione dei figli...a conferma del fatto che in pratica se ne occupavano le donne. Motivo per il quale, la maggior parte delle tribù erano di impronta matriarcale.  Per l'uomo però la vita non era semplice dal momento che era costretto a vivere all' ombra della suocera , poiché dopo il matrimonio la sposa, anche una volta madre, continuava a vivere nella casa materna. In più, tutte le proprietà erano di sola appartenenza della donna. Ho trovato curioso come, a dispetto di quello che mi immaginavo, le tribù favorivano i matrimoni con persone di altri gruppi, in modo da allargare e rafforzare i loro legami con altri indiani. C'era tanta apertura rispetto al concetto di gruppo, mentre in molte realtà come quella quotidiana è sovente soggetto a scelte conservative, per limitarne le "'contaminazioni". In misura simile accadeva quando venivano adottati e cresciuti i figli dei prigionieri. Questi ultimi, invece, potevano subire una sorte tremenda. Nel migliore dei casi potevano o finire per rimpiazzare mogli o mariti defunti e quindi entrare a far parte della tribù come componenti, ma senza che nessuno di loro potesse dire la sua in merito, oppure diventavano schiavi. Altra sorte, la peggiore si direbbe, potevano essere torturati per giorni per poi essere arsi vivi! Una condanna davvero terribile. Mi chiedo perché l'uomo sia sempre stato incline a tale accanimento sui suoi simili. In questo caso specifico direi anche le donne in quanto erano direttamente responsabili del destino dei prigionieri, disponendo della loro vita a piacimento. Fronval le definisce in occasione delle torture delle vere arpie in attesa di infierire. Questo volto delle tribù mi incute timore onestamente  .

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05/10/2024 19:00 #68208 da Cri_cos
Mi unisco anche io alla lettura . La copertina è  molto bella e attira sicuramente . Ho letto delle diverse famiglie e tribu anche se non ho trovato i moicani , forse mi è sfuggito.  Ora ho appena terminato la parte sul medicine man e come non pensare alla serie tv la signora del West?  La donna medicina bianca imparava dallo sciamano l'uso e le proprietà  di erbe a lei sconosciute. Fronval svaluta la figura dello stregone o sciamano , in realtà lui era il medico dei nativi , univa in sé l'uso delle erbe e la spiritualità,  del resto come i medici dell'occidente prima dell'illuminazione. Proseguo la lettur che mi incuriosisce parecchio 
Ringraziano per il messaggio: Giami23

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06/10/2024 09:48 #68210 da davpal3
Proseguo la lettura dell'organizzazione sociale. In effetti molto peculiare l'uso per cui è l'uomo che va a vivere dalla famiglia della donna! Siamo abituati a pensare il contrario, cioè la donna viene "consegnata" all'uomo.
Si conferma, invece, una caratteristica comune a ogni civiltà antica, credo, cioè il matrimonio considerato primariamente come operazione economica.
"In caso di assassinio, i parenti del morto avevano il diritto di uccidere il colpevole e, se questi era un capo, potevano sopprimere uno dei suoi parenti". Mi ha fatto pensare a un intervento di Barbero su Dante (e qui ci colleghiamo al vecchio libro del mese :D), in cui diceva che era normale e pienamente accettata nel Medioevo la vendetta tra famiglie, anche a distanza di molto tempo. E' sempre curioso scoprire quante usanze comuni si ritrovino tra popoli così distanti!
Un'altra cosa che mi ha colpito è il fatto che gli indiani inizialmente avessero accolto con amicizia e cortesia i bianchi... Recentemente il giornalista Federico Rampini ha pubblicato un libro, "Grazie, Occidente!", in cui rivaluta positivamente il ruolo dei colonialisti, in quanto avrebbero portato progresso in tutto il mondo. Non ho letto il libro, quindi non voglio parlarne a sproposito. Non c'è dubbio che il livello di tecnica e il grado di conoscenza dell'Europa fosse superiore agli altri popoli e che per molti versi la medicina, le infrastrutture, ecc. abbiano apportato vantaggi. Mi chiedo però se questo possa giustificare il male che i colonialisti hanno arrecato. D'altra parte, la condizione di disuguaglianza del mondo rende a mio avviso chiaro che tutto ciò che ha fatto l'Occidente lo ha fatto per sè e se qualche vantaggio è arrivato ai Paesi colonizzati è solo per "caso" o come "effetto collaterale".
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, Giami23

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06/10/2024 13:08 #68212 da Giami23
Hai ragione Davide, concordo con la tua analisi e grazie per aver tirato in causa Barbero!!
Per fortuna oggi la vendetta non è un sentimento così comune 
In merito al matrimonio, è vero che fosse basata tenendo conto dei vantaggi economici, ma le donne indiane potevano comunque scegliere se dare il loro assenso oppure no e potevano anche decidere di lasciare il proprio compagno e prendere un nuovo marito in alcuni casi ed esempio quando con il primo non riusciva ad avere dei figli.
Si ha colpito anche me la loro capacità per gran parte di accogliere inizialmente " lo straniero".
Credo anche io che le scelte dell'Occidente siano state poco altruistiche. Sicuramente l'essere un passo avanti ha portato con il colonialismo dei vantaggi pratici nel quotidiano che hanno permesso anche ad altre civili di progredire. Ma chi dice che per loro però non si stesse meglio prima?
Se si pensa che si sono trovati, non a condividere il suolo Americano con i nuovi venuti, ma ad esserne usurpati e ad essere stati confinati nelle cosiddette"riserve", che gli occidentali definiscono luoghi scelti dagli indiani per essere abitati. Ma la storia non mente e la realtà è diversa.
In merito alle loro abitazioni ho scoperto in America che non tutti utilizzavano le famose Tepee.
Infatti i Navajo utilizzavano l' Hogan. Ne ho visitato uno che era stato costruito adiacente all'hotel per scopi turistici. Per cui pensavo non fossero più utilizzati, invece, mentre attraversavamo il deserto abbiamo trovato sparuti villaggi di indiani con poche case in muratura  che circondavano un Hogan più grande che viene utilizzato per raccogliere la comunità in determinate circostanze.

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06/10/2024 22:20 #68215 da porthosearamis
Risposta da porthosearamis al topic Ottobre 2024 - La vera storia degli indiani d'America
ho comprato il libro, che leggerò...e ho letto con interesse le vostre osservazioni:

- per quanto riguarda il collegamento tra asia e america: fino a qualche anno fa (non ho notizie recenti in merito) si riteneva che anche la forma molto simile dei templi delle civiltà pre-colombiane e degli ziggurat fosse un indizio di una comune origine

- sulle numerose tribù e sulle differenze tra esse: queste furono tra le ragioni che consentirono ai coloni europei di vincire con maggiore facilità..il famoso divide et impera

- sull'idea che gli europei abbiano esportato la civiltà ed il progresso: condivido le vostre perplessità anzi, a dirla tutta, non riescono a ricordare una sola occasione in cui un popolo si sia mosso e sia andato da un altro popolo con l'intento di portare civiltà e progresso
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07/10/2024 08:45 #68218 da davpal3

- sull'idea che gli europei abbiano esportato la civiltà ed il progresso: condivido le vostre perplessità anzi, a dirla tutta, non riescono a ricordare una sola occasione in cui un popolo si sia mosso e sia andato da un altro popolo con l'intento di portare civiltà e progresso


Gli Stati Unit… ah no.

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07/10/2024 08:48 #68219 da Giami23
Ohps XD

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08/10/2024 07:27 #68223 da Giami23
Gli indiani avevano un intricato rapporto con la propria chioma, che condivido XD. 
Ne avevano così tanta cura che mi ha colpito leggere che potevano arrivare a raderli del tutto per la morte di un compagno. 
​​​​​​Un modo per onorare il defunto comunicando il proprio rispetto e affetto attraverso un gesto di privazione di una parte di sé tanto quanto lo è il lutto stesso.
Ricordo un documentario sulle donne di una tribù ma non ricordo quale. Ancora oggi queste donne ogni volta che muore un uomo della famiglia, mariti, padri, fratelli, ecc, tagliano via un dito. Sono rimasta sconvolta e mi lascia di stucco tutt'ora, ma credo che il senso sia lo stesso che per gli indiani. 
C'è poi il risvolto più cruento degli scalpi, di cui onestamente l'autore secondo me non parla a sufficienza. È molto sbrigativo. Mi chiedo se allora tutto quello che abbiamo sentito a riguardo non era in realtà così importante per gli indiani come pratica, ma importante ai fini della leggenda e delle rappresentazioni cinematografiche di impatto. Da quello che è riportato gli Irochesi lo praticavano ma non spiega che significato avesse per loro. Incredibile invece che gli Indiani dell'Ovest l'abbiano appresa dai visi pallidi che gli davano la caccia e necessitavano di un trofeo. Il famoso altruismo dell'ospite occidentale di cui parlavamo ieri :p

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08/10/2024 08:56 - 08/10/2024 08:56 #68224 da davpal3
Anche io ho letto l'interessante parte sulle chiome. Quando pensiamo agli indiani in effetti abbiamo spesso in mente capigliature particolari. Poi mi fa pensare anche a Pocahontas, ma vabbè :D anche le canoe in realtà. 
a proposito del valore dei capelli, c'è una graphic novel recente di Lou Loubie, Racines, sul loro significato nella cultura afroamericana e sulle possibili discriminazioni che ne derivano. Non l'ho letta, ma mi piacerebbe. 
qui il link: www.loulubie.fr/livres/racines
Ultima Modifica 08/10/2024 08:56 da davpal3.
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Sono Tarabulus di Parma uno spirito libero il mio desiderio è che io possa trovare nel gruppo la vera essenza del campo letterario : conoscere il pensiero umano in ogni direzione

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