Domenica, 05 Ottobre 2025

Ottobre 2024 - La vera storia degli indiani d'America

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08/10/2024 09:32 #68225 da Cri_cos
Sto leggendo il capitolo sugli animali , il popolo indiano americano era così legato alla natura da rispettare i ruoli degli animali impiegati nell'aiutare gli uomini .  Il bisonte era il loro animale sacro e la sua uccisione era un vero sacrificio : ogni parte dell'animale persino la barba veniva utilizzata . E poi sono arrivati i bianchi ....

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09/10/2024 21:47 #68232 da Giami23
Mi piacerebbe leggere quella graphic novel, Davide!

​​​​​​Mi piace il paragrafo su " il linguaggio delle donne" che discosta leggermente da quello degli uomini e che questi ultimi lo utilizzavano prendendolo in prestito per rivolgersi alle loro compagne. In effetti, esiste sempre un linguaggio diverso tra maschi e femmine se ci pensiamo. Diverso il modo di esprimersi, anche se più o meno marcato, così come la chiave di lettura. Comunichiamo in maniera differente, è primordiale.
 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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10/10/2024 09:04 #68236 da Cri_cos
Sto leggendo il capitolo sui capitribu', molti di loro sono stati sepolti in tombe commemorative,  (es red jacket) .. era una cosa che non sapevo e neanche immaginavo . Convinta che tutti fossero morti in battaglia oppure morti senza alcun riconoscimento.  Sequoya  ha inventato l'alfabeto cherokee   infatti con  dulinguo si può studiarlo!
la lettura è sempre più interessante 
Ringraziano per il messaggio: Giami23

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13/10/2024 11:41 #68251 da Giami23
Il capitolo sul rapporto tra indiani e animali fa molto riflettere. 
Ogni creatura sacrificata non lo era mai invano. Serviva come cibo e niente doveva essere sprecato. Come per il bisonte, l' alce, l'orso, ecc, dopo che venivano trattate le carni si passava alla pelle, ai denti, gli artigli, la pelliccia, le budella, le ossa e tutto il resto. Per ogni componente veniva trovato un utilizzo. Un po' come fino a qualche anno fa facevamo ancora anche noi quando in famiglia ci si dedicava ad ammazzare il maiale 
Tornando agli indiani, essi nutrivano grande rispetto per la natura e per il regno animale di cui non si sentivano padroni. 
Assurdo il racconto sulla mattanza dei bisonti perpetrata dall'uomo bianco.
Per quanto riguarda l'aquila mi ha colpito molto la loro venerazione. Non cercavano negli animali solo di rispondere alle necessità primarie, ma cercavano di entrare in contatto con il loro spirito e con ciò che rappresentavano. L'intento era quello di entrare in possesso della loro forza vitale e di trovare attraverso l'interazione con l'animale le qualità necessarie a fortificarsi.
Quasi come se in ogni creatura ci fosse una qualche divinità a cui ambire.
Quando abbiamo visitato l' antilope canyon, mentre l'indiana che ci faceva da guida ci spiegava alcune cose, abbiamo trovato una piuma d'aquila. Gliel'abbiamo mostrata e la sua reazione è stata di meraviglia e gioia come se avessimo trovato un qualcosa di sacro e incredula ha chiamato a se altre guide indiane di altri gruppi e ha detto che l'aquila ci ha voluto fare un regalo e che significava fortuna.

 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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(Francesco Petrarca)
Ringraziano per il messaggio: guidocx84, davpal3

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14/10/2024 22:27 #68259 da davpal3
Letta la parte sugli animali. Indubbiamente l'equilibrio uomo-natura era diverso rispetto a quello attuale. Mi chiedo però se adesso e nei prossimi anni la natura non riprenderà i suoi spazi, costringendo gli umani a tornare ai costumi di questi popoli. 
Ho letto anche alcune delle biografie... Molto triste leggere di uomini estremamente valorosi e costretti poi dai bianchi a vivere in riserve o uccisi. 
Ringraziano per il messaggio: Giami23

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14/10/2024 22:52 #68260 da Giami23
Secondo te Davide, in che modo potrebbe riprendersi i suoi spazi? 
Ti riferisci a questi cambiamenti climatici con cui  cerca di imporsi e ribellarsi all'umana indifferenza? 
E secondo voi, è possibile ritornare a quel tipo di rapporto essenziale uomo-natura?
Se pensiamo a tutte le tribù che ancora su questo pianeta, anche se sporadiche e isolate, vivono ancora a questo modo, eppure stanno bene così. Forse è il segreto della felicità, l'equilibrio che la natura insegna se seguito argina la brama dell'uomo che tutto divora..

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15/10/2024 21:49 #68261 da davpal3

Secondo te Davide, in che modo potrebbe riprendersi i suoi spazi? 
Ti riferisci a questi cambiamenti climatici con cui  cerca di imporsi e ribellarsi all'umana indifferenza? 
E secondo voi, è possibile ritornare a quel tipo di rapporto essenziale uomo-natura?
Se pensiamo a tutte le tribù che ancora su questo pianeta, anche se sporadiche e isolate, vivono ancora a questo modo, eppure stanno bene così. Forse è il segreto della felicità, l'equilibrio che la natura insegna se seguito argina la brama dell'uomo che tutto divora..


Sí, mi riferisco al cambiamento climatico e più in generale all’idea che l’ipersfruttamento del pianeta si ritorcerà contro l’uomo.
Non saprei come si possa tornare a un equilibrio tra uomo e natura, che sembra incompatibile con il modello di vita contemporaneo. Suppongo sia un problema che si porranno i posteri :D
Ringraziano per il messaggio: Giami23

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17/10/2024 19:50 #68283 da davpal3
Ho concluso il libro. Le battaglie le ho lette molto velocemente, tranne Little Big Horn per il piacere sadico di vedere gli americani sconfitti :D Fa comunque impressione leggere di tutte le occasioni in cui gli indiani sono stati ingannati e massacrati.
Ho trovato interessante la parte relativa agli anni più recenti e al modo in cui gli indiani si sono integrati, anche se da questo punto di vista il libro mostra la sua vecchiaia.
Viene citato, tra gli altri, il soldato Ira Hayes su cui Johnny Cash ha scritto un meraviglioso testo e canzone:
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18/10/2024 10:37 - 18/10/2024 10:37 #68285 da Giami23
Mi sono soffermata un po' sul capitolo dei capotribù indiani per approfondire un po'.
Questi uomini hanno dedicato la loro vita a combattere per difendere la loro terra la loro tribù e l'armonia in cui regnavano. Molti per questo sono morti, hanno perso la loro famiglia, sono rimasti in esilio, o costretti a rinunciare alle loro convinzioni e al loro onore per arrendersi al nemico pur di rivedere il luogo natio.
Sono stati traditi, torturati, derisi, offesi, oltraggiati, sradicati, uccisi e tanti dimenticati.
L'uomo occidentale si è sempre imposto con la sua prepotenza indifferente di ciò che è giusto , indifferente al fatto che non tutto ciò su cui poggia i propri piedi e tocca con le mani diventa di sua proprietà.
Hanno visto nell'America un'occasione, un luogo dagli spazi sconfinati e innumerevoli ricchezza dove espandersi o ricominciare, incuranti di chi lo abitava. È incredibili fin dove riusiamo a spingerci per la nostra sete di possedere.
Gli indiani hanno combattuto una guerra che sapevano di perdere per numero e risorse eppure non si sono tirati indietro ma ciò che li muoveva era diverso. Gli americani combattevano per affermarsi e per l'oro, i nativi per difendersi e per la propria terra a cui attribuivano un significato sacro.

"Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, Voi vi accorgerete che il denaro non può essere mangiato." (Toro Seduto, capo della tribù dei Sioux)

È pieno di citazioni e proverbi indiani che in poche parole riescono a spiegare tutto questo e che possono insegnarci qualcosa.
La loro profonda saggezza è rimasta senza tempo e la loro visione del mondo riusciva a guardare lontano e quello che riuscivano a scorgere si è avverato. Questo dovrebbe farci riflettere..
Proseguo la lettura 

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
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(Francesco Petrarca)
Ultima Modifica 18/10/2024 10:37 da Giami23.
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19/10/2024 16:47 #68298 da guidocx84
Ho finito oggi di leggere il libro. Purtroppo non sono riuscito a commentarlo durante la lettura come avrei voluto, anche perché ero rimasto molto indietro rispetto a voi. Tuttavia, complice un'influenza che mi ha tenuto a letto per tre giorni, ho recuperato terreno e ho completato la lettura anche di tutti i vostri interventi, molti dei quali rispecchiano completamente anche le mie idee.

Inizio col dire che secondo me questo saggio è davvero ben fatto. L'autore ha trattato con la giusta dovizia di particolari i vari aspetti della società degli Indiani d'America.
Ho trovato un po' noiosa la parte centrale del testo, quella in cui vengono descritti i capitribù e le guerre indiane ma nulla vieta di fare come ha fatto Davide, ovvero leggersi il resoconto di qualche guerra e lasciare le altre da parte.
I restanti capitoli però non annoiano mai e ci aiutano a conoscere una parte di storia che nei nostri libri di testo scolastici probabilmente non troviamo o almeno non con questo livello di dettaglio (di fatto è una parte di storia che ci rappresenta meno, quindi ci sta che durante le scuole dell'obbligo non venga approfondita più di tanto).

La lettura di questo libro mi ha fatto provare un senso di tristezza, di amarezza, di sgomento, persino un senso di colpa (da europeo) nei confronti di questi poveri indiani che, seppur volenterosi e aperti ad accogliere lo straniero, nel giro di circa 400 anni sono stati letteralmente spazzati via, cancellati dalla faccia della Terra, per mano dei coloni europei (e delle successive generazioni di Americani) che li hanno sterminati o relegati in riserve.
Non c'è avanzamento tecnologico, evoluzione o qualsivoglia altra ragione potenzialmente buona che possa giustificare un comportamento del genere.

Poi, come dice Emiliano, la divisione tra gli Indiani stessi, ha accelerato probabilmente questo processo. Però secondo me, anche se fossero stati coesi come un unico popolo, non sarebbe cambiato nulla, avrebbero fatto la stessa fine viste le premesse.

Alla fine del libro leggo che gli indiani del XX secolo, desiderosi di diventare sempre più Americani, trascurano le loro tradizioni ancestrali e, a poco a poco, finiscono per dimenticare il loro meraviglioso e affascinante passato (cit.)
Come fargliene una colpa? Praticamente ormai non esistono più! Sono circa il 2% della popolazione totale di Stati Uniti! E ancora ad oggi spesso vengono ghettizzati e/o vivono in stato di povertà (fonte:  worldpopulationreview.com/state-rankings...-american-population). Quindi si adeguano per sopravvivere.

Ho letto della piuma d'aquila che avete trovato nell'Antelope Canyon Miriam e della reazione della guida... che bello! 

Io andai a fare il tour dei parchi nel 2012, quella che pubblico di seguito è una delle foto più belle e alle quali sono maggiormente legato.



Non so andare a cavallo, quindi non me la sentii di partecipare alla cavalcata che gli indiani consentivano di fare ai turisti e questo resta uno dei miei più grandi "rimpianti di viaggio"... magari prima o poi ci tornerò... 

Quest'estate invece siamo stati a Boston dove ho scattato la foto di fronte al Museo delle Belle Arti de "L'appello al Grande Spirito", di cui troviamo una foto anche in questo libro. Giuro che non riuscivo a smettere di guardarla. Bellissima!



Per quanto riguarda il ristabilire un rapporto con la natura, concordo con Davide. Seppur già oggi si stia muovendo qualcosa, credo che sarà un argomento principalmente per le prossime generazioni (al netto di un'eventuale estinzione della razza umana  ).

Però posso dirvi che l'anno scorso sono stato in Islanda (quindi non troppo lontano da noi...) e ho vissuto 10 giorni completamente immerso nella natura, in ogni sua forma. Ho avuto la sensazione di vedere per la prima volta la Terra come doveva essere prima dell'industrializzazione e dell'espansione incontrollata dell'uomo. Di fatto laggiù ci sono piccoli paesi, in cui vivono pochissime persone (che rispettano il territorio e vivono di quello che può dargli), spesso distanti l'uno dall'altro centinaia di Km con in mezzo il nulla cosmico... straordinario! Ti rimette al mondo! Un'esperienza che consiglio a tutti. Che finaccia abbiamo fatto... se mi affaccio alla finestra, vedo asfalto e palazzi... 

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
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Ringraziano per il messaggio: Giami23, davpal3

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