Ho finito oggi di leggere il libro. Purtroppo non sono riuscito a commentarlo durante la lettura come avrei voluto, anche perché ero rimasto molto indietro rispetto a voi. Tuttavia, complice un'influenza che mi ha tenuto a letto per tre giorni, ho recuperato terreno e ho completato la lettura anche di tutti i vostri interventi, molti dei quali rispecchiano completamente anche le mie idee.
Inizio col dire che secondo me questo saggio è davvero ben fatto. L'autore ha trattato con la giusta dovizia di particolari i vari aspetti della società degli Indiani d'America.
Ho trovato un po' noiosa la parte centrale del testo, quella in cui vengono descritti i capitribù e le guerre indiane ma nulla vieta di fare come ha fatto Davide, ovvero leggersi il resoconto di qualche guerra e lasciare le altre da parte.
I restanti capitoli però non annoiano mai e ci aiutano a conoscere una parte di storia che nei nostri libri di testo scolastici probabilmente non troviamo o almeno non con questo livello di dettaglio (di fatto è una parte di storia che ci rappresenta meno, quindi ci sta che durante le scuole dell'obbligo non venga approfondita più di tanto).
La lettura di questo libro mi ha fatto provare un senso di tristezza, di amarezza, di sgomento, persino un senso di colpa (da europeo) nei confronti di questi poveri indiani che, seppur volenterosi e aperti ad accogliere lo straniero, nel giro di circa 400 anni sono stati letteralmente spazzati via, cancellati dalla faccia della Terra, per mano dei coloni europei (e delle successive generazioni di Americani) che li hanno sterminati o relegati in riserve.
Non c'è avanzamento tecnologico, evoluzione o qualsivoglia altra ragione potenzialmente buona che possa giustificare un comportamento del genere.
Poi, come dice Emiliano, la divisione tra gli Indiani stessi, ha accelerato probabilmente questo processo. Però secondo me, anche se fossero stati coesi come un unico popolo, non sarebbe cambiato nulla, avrebbero fatto la stessa fine viste le premesse.
Alla fine del libro leggo che gli indiani del XX secolo,
desiderosi di diventare sempre più Americani, trascurano le loro tradizioni ancestrali e, a poco a poco, finiscono per dimenticare il loro meraviglioso e affascinante passato (cit.)
Come fargliene una colpa? Praticamente ormai non esistono più! Sono circa il 2% della popolazione totale di Stati Uniti! E ancora ad oggi spesso vengono ghettizzati e/o vivono in stato di povertà (fonte:
worldpopulationreview.com/state-rankings...-american-population). Quindi si adeguano per sopravvivere.
Ho letto della piuma d'aquila che avete trovato nell'Antelope Canyon Miriam e della reazione della guida... che bello!
Io andai a fare il tour dei parchi nel 2012, quella che pubblico di seguito è una delle foto più belle e alle quali sono maggiormente legato.
Non so andare a cavallo, quindi non me la sentii di partecipare alla cavalcata che gli indiani consentivano di fare ai turisti e questo resta uno dei miei più grandi "rimpianti di viaggio"... magari prima o poi ci tornerò...
Quest'estate invece siamo stati a Boston dove ho scattato la foto di fronte al Museo delle Belle Arti de "L'appello al Grande Spirito", di cui troviamo una foto anche in questo libro. Giuro che non riuscivo a smettere di guardarla. Bellissima!
Per quanto riguarda il ristabilire un rapporto con la natura, concordo con Davide. Seppur già oggi si stia muovendo qualcosa, credo che sarà un argomento principalmente per le prossime generazioni (al netto di un'eventuale estinzione della razza umana
).
Però posso dirvi che l'anno scorso sono stato in Islanda (quindi non troppo lontano da noi...) e ho vissuto 10 giorni completamente immerso nella natura, in ogni sua forma. Ho avuto la sensazione di vedere per la prima volta la Terra come doveva essere prima dell'industrializzazione e dell'espansione incontrollata dell'uomo. Di fatto laggiù ci sono piccoli paesi, in cui vivono pochissime persone (che rispettano il territorio e vivono di quello che può dargli), spesso distanti l'uno dall'altro centinaia di Km con in mezzo il nulla cosmico... straordinario! Ti rimette al mondo! Un'esperienza che consiglio a tutti. Che finaccia abbiamo fatto... se mi affaccio alla finestra, vedo asfalto e palazzi...