Sono a circa un terzo del romanzo, la lettura scorre anche se talvolta il linguaggio mi sembra datato, forse per contestualizzare meglio la storia come periodo storico. Ad ogni modo, per i miei gusti, ci sono un po' troppe descrizioni che poco aggiungono alla storia e rallentano un po' la storia, almeno secondo me.
Devo dire che mi trovo con la scelta di Cosimo di vivere sugli alberi, cioè come è nata la sua decisione perché chi avrebbe voluto mangiare quel piatto orribile? Approvo la sua scelta, ma io dopo un po' sarei scesa dagli alberi perché sono una persona che deve avere il terreno sotto i piedi XD
La famiglia è un po' atipica ma nemmeno poi così strana, a parte la sorella che forse sarebbe leggermente da internare :fiu: La madre non mi pare così malaccio, è un po' anaffettiva a livello fisico, ma alla fine si interessa molto del figlio che va tra gli alberi. Il padre, invece, è un po' malato di nobiltà ed è orgoglioso, ma niente di così esagerato come pensavo dai vostri commenti. Biagio è un bambino, soffre molto del distacco dal fratello che è la sua vera famiglia, quella "vissuta" visto che i genitori sono abbastanza assenti.
Anche secondo me c'è della critica contro la nobiltà, spesso e volentieri traspare quando si parlare del padre di Cosimo, ma è tra le righe, un po' di detto-non detto.
Come Claudia, anche io penso che Cosimo abbia un grande istinto di adattamento, sono arrivata alla parte in cui piove e ha già costruito un rifugio sgangherato, ma pur sempre un rifugio!
Continuo la lettura perché voglio inquadrare meglio Viola, mi sembra una ragazzina che fa fare ai ragazzini ciò che vuole XD
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare