Viviana visto le tue opinioni sul libro secondo me dovresti rileggerlo in un secondo tempo senza aspettarti nulla ne una storia ne un senso, mettendo le aspettative da parte e il giudizio che ti sei fatta adesso, capirai questo libro un po' strano.
Io l'ho finito. Non vorrei esagerare, ma da tanti spunti di riflessione questo libro molto più di altri letti fin'ora qui nel club. All'inizio mi aspettavo qualcosa, poi questa sensazione è sparita infatti sembrava che non uscisse nulla ma poi qualcosa è cambiata. Si è vero, la prima parte sembra non lasciare niente in se ma inizia a gettare le basi per dare dopo un nesso alla storia. Questo libro, e anche il finale un po' fantasy

, cerca di farci comprendere come affrontare la vita, i cambiamenti. Io ho immaginato questa vita di paese dove ad un tratto è sbucato un qualcosa che non conoscevano che non sapevano affrontare, e che non sappiamo affrontare noi tutt'ora. Infatti tutto quello che sta succedendo intorno a noi e narrato nel libro, ma a noi, ma che ormai siamo abituati, ci sembra normale ormai ci conviviamo perchè non abbiamo conosciuto l'inizio, com'era il paesino una volta. Tutto il libro mi è sembrata un po' una metafora. La gente del paesino sarà anche stata cattiva prima del progresso ma di una cattiveria che esisteva una volta. Il tempo, il progresso ha peggiorato tutto portando la cattiveria ad uccidere le persone amiche e chi ci sta intorno per poche cose. Anche questo orobiologico messo li, sembra a caso, invece per la storia secondo me significa molto perchè a chi non conosce il nostro futuro, come Saltatempo, capirà quanto cambiarà il mondo, il modo di vivere della gente in così poco tempo senza portare a molte cose positive. La frana, la droga, questa politica che noi oggi conosciamo più che bene, fanno capire quanto si sta marcendo il mondo e per me il fatto di citare il '68 ma senza entrare nei particolari, nella storia e per farci comprendere che una volta si lottava per molte cose e si tentava di capire e di reaggire.Si aveva la forza perchè la gente non era come siamo adesso noi, era piena di "speranza". Ne è un esempio il quaderno scritto dal padre di saltatempo e altri del paese, una cosa che a me ha fatto ridere di ingenuità verso di loro perchè io sapevo quanto fosse inutile quel gesto, ma loro no, ci credevano, avevano sperato. Il '68 è stato una anno di grandi movimenti hanno attenuto molto e dobbiamo dire grazie a loro che lo hanno fatto anche per noi, ma la politica non è mai stata vinta, e sempre li, è andata avanti peggiornado più che altro. Per me questo libro, strano si per come è stato gestito e narrato, però mi ha lasciato molto, perchè secondo me Benni ci ha voluto provare!