Pierbusa, sintetico e preciso!
è un tema su cui ho riflettuto molto e di cui ho discusso diverse volte. Capisco perfettamente perché è visto come uno strumento discriminatorio, se fossimo in una società equa lo sarebbe a tutti gli effetti!
Però come dice Pierbusa bisogna ancora raggiungere la vetta.. E c'è bisogno di aiuti che permettano di colmare un divario che si è creato in millenni di disparità, e che a mio avviso non può essere colmato solo con la meritocrazia. è come una corsa campestre in cui le donne partono più indietro, e devono fare più sforzo per arrivare dove arrivano anche gli uomini.
Noi donne poi siamo complici perché abbiamo un po' una sindrome della supereroina, se vogliamo qualcosa siamo disposte a rinunciare alla sanità mentale e alla vita privata piuttosto che rinunciare a famiglia o carriera. Ammiro profondamente le donne che ce la fanno nonostante si debbano fare non in 4, ma in 27 pezzi! Eppure non lo trovo giusto.
Ho seguito un webinar sull'argomento in cui spiegavano che il motivo delle quote rosa è stato anche quello di forzare l'entrata delle donne in un ambiente in cui si era praticamente formata una casta di uomini. Non dico che questi siano apertamente maschilisti, spesso non è affatto così, ma purtroppo inconsciamente abbiamo ancora tutti dei bias che ci portano alla discriminazione, magari anche senza accorgercene (esistono studi sociologici a riguardo).
Inoltre dato che siamo in un mondo composto per il 50% circa di donne, direi che sarebbe scontato avere 50% di politici uomini e 50% donne. Forse definire una legge elettorale che preveda questo requisito senza chiamarla "quota rosa" come se fosse un favore, ma semplicemente considerandola una situazione normale, potrebbe aiutare?