Mercoledì, 05 Novembre 2025

Quote rose

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11/01/2021 23:01 #49296 da VFolgore72
Risposta da VFolgore72 al topic Quote rose
Tranqui Rand, il problema è che mi giudicano post “trollanti” il 99% di quello che scrivo o forse qualcosa di più. Per fortuna non tutti. Quindi ogni tanto mi metto anch’io sulla difensiva ... e colpisco ignari, come te. :P

Perché dopo un po’, cerca di capirmi, giustificare ogni mio intervento diventa un po’ stancante e noioso.

Sulla tua risposta, non rispondo in merito agli altri sport, perché non li amo come adoro invece il calcio. Ribadisco che il calcio maschile è uno sport totalmente diverso dal calcio femminile, nel senso letterale della parola, in caso non si fosse capito. Non va nemmeno paragonato. Pertanto non mi sorprende lo scarsissimo seguito, direi inesistente, del calcio femminile. Liberissimo ovviamente ciascuno di seguirlo di seguire le donne che “tentano” di giocare a pallone oppure addirittura di arbitrare una partita di calcio maschile!!! Nei dilettanti mi è capitato troppe volte ed hanno solo combinato disastri.

”NON RINNEGARE, NON RESTAURARE”
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11/01/2021 23:11 - 11/01/2021 23:55 #49298 da Giacovet
Risposta da Giacovet al topic Quote rose

VFolgore72 ha scritto: Sulla tua risposta, non rispondo in merito agli altri sport, perché non li amo come adoro invece il calcio. Ribadisco che il calcio maschile è uno sport totalmente diverso dal calcio femminile, nel senso letterale della parola, in caso non si fosse capito. Non va nemmeno paragonato. Pertanto non mi sorprende lo scarsissimo seguito, direi inesistente, del calcio femminile. Liberissimo ovviamente ciascuno di seguirlo di seguire le donne che “tentano” di giocare a pallone oppure addirittura di arbitrare una partita di calcio maschile!!! Nei dilettanti mi è capitato troppe volte ed hanno solo combinato disastri.


Perdonami, ma da quello che scrivi qui sopra stai andando da "differente" in senso "diverso" a "non sono capaci", che diventa abbastanza sminuente e provocatorio. Poi magari era inteso in senso ironico e mi scuso per non aver capito.

Ci sta non amare uno stile di gioco a cui sicuramente non si è abituati, ci sta essere abituati a livelli sicuramente altissimi (d'altronde è vero che il calcio maschile ha a disposizione miliardi da tirare dietro alla formazione dei giocatori, o anche solo per trasmettere le partite su Mediaset/Sky invece che su Telesette), ma da qui a non li segue nessuno perché "sono solo pippe" ce ne passa di acqua sotto i ponti....

Che la retorica che del calcio femminile come puro e non corrotto mi faccia sorridere perché la equivalgo alla retorica del biologico, perché le vedo ragioni più di marketing che altro, non significa che non ci siano stati esempi di giocatrici, in tutti gli sport, che alle controparti maschili avrebbero fatto allegramente mangiare la polvere (e viceversa), in base alla preparazione e bravura, invece che al sesso.

Il problema del calcio è sempre stato anche l'essere quasi l'unico "vero sport" considerato in Italia (forse F1 e moto hanno avuto seguiti paragonabili, ciclismo giusto il giro d'Italia), altri, come basket, tennis etc. sono sempre stati molto meno considerati, almeno fino all'arrivo di Sky e compagnia (e comunque, ricordiamo che i pacchetti che offrono si chiamano "Calcio" e "Sport"), ma non li reputerei mai sport minori solo per quello.

Sarebbe sicuramente interessante se la Serie A diventasse una della tante e si desse più spazio alle alternative, indipendentemente se si parli di maschile e femminile, in modo anche da ampliare una cultura sportiva che trovo spesso a senso unico e nel calcio, molto votata all'aggressività.

Quote Sport?

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11/01/2021 23:16 #49299 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Quote rose
Personalmente, non saprei. Più d'un'argomentazione può infatti essere addotta a favore o contro le quote rosa: le stesse donne non sono schierate tutte dalla stessa parte, segno che forse una risposta giusta non c'è.

Dubbio mi pare però che si possa legittimare una "forzatura" per correggere quella che si ritiene una stortura. Per certi versi, è come correggere un'ingiustizia con un'altra ingiustizia: che ne venga fuori qualcosa di equo non è cosi scontato.

L'esempio portato da Vanna riguardante il calcio femminile infine non mi è chiaro. È vero, molti uomini hanno snobbato l'evento (la Coppa del Mondo di calcio femminile) o l'hanno addirittura denigrato.

Tuttavia: io sono maschio, adoro il calcio e ho seguito il torneo in questione. Tutto (64 partite), non solo l'Italia. Non è stata solo curiosità: mi interessava e mi sono divertito. Come me, molti altri telespettatori: e chissà quanti uomini! E tutti già aspettiamo la prossima edizione. E le donne, invece? L'avranno tutte seguito, cosi da sostenere il movimento, anche solo per solidarietà femminile?

E' lecito dubitarne. Perché in realtà è una questione di gusti, non di diritto. Sicché, se il calcio maschile è piu seguito di quello femminile, tocca alle donne fare in modo che questo emerga, non agli uomini farsi da parte. Solo in questo modo si potrà stabilire una vera parità: sul piano della visibilità, dei diritti, e magari pure dei privilegi.
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11/01/2021 23:18 #49300 da nautilus
Risposta da nautilus al topic Quote rose
Provo a dire la mia sulle quote rosa. Sono contraria, mi sa tanto di “protezione del panda”. Francamente raggiungere un posto apicale grazie alle quote rosa mi darebbe fastidio. Purtroppo per un retaggio storico ci portiamo dietro uno svantaggio da recuperare (siamo approdate al diritto al voto, ma anche al diritto allo studio, in ritardo rispetto agli uomini). Purtroppo ci hanno relegato ai soli ruoli di moglie, mamma e casalinga (che comunque non sono ruoli di poco conto, purché siano liberamente scelti) per troppo tempo. Sono convinta però che oggi anche senza le quote rosa riusciamo ad arrivare dove vogliamo. C’è ancora molta strada da fare, ma dovremmo puntare ad altro. Dovremmo pretendere di essere aiutate maggiormente dalle istituzioni per poter lavorare serenamente e appagare il desiderio di famiglia (se ne abbiamo, perché è lecito anche non averne). Penso anche però che se noi donne non occupiamo molti posti apicali è anche perché non riusciamo a liberarci da una vecchia mentalità, siamo noi le prime a sentirci in colpa se per il lavoro non ci dedichiamo sufficientemente alla famiglia. Siamo noi le prime a non voler ammettere che non riusciamo e non possiamo fare tutto perfettamente. È chiaro che se siamo molto impegnate a realizzarci nel lavoro, non possiamo pretendere di essere delle super mamme, delle super mogli, delle super donne di casa. Ma questo non riusciamo ad ammetterlo. Siamo noi che molte volte ci tarpiamo le ali e preferiamo mandare avanti gli uomini, perché pensiamo che sia giusto dare priorità ad altro (vedi famiglia). Ecco, credo che dovremmo puntare a questi cambiamenti piuttosto che alle quote rosa. Dovremmo essere noi le prime a liberarci da vecchi stereotipi.

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11/01/2021 23:29 - 11/01/2021 23:40 #49301 da Giacovet
Risposta da Giacovet al topic Quote rose

Novel67 ha scritto: Personalmente, non saprei. Più d'un'argomentazione può infatti essere addotta a favore o contro le quote rosa: le stesse donne non sono schierate tutte dalla stessa parte, segno che forse una risposta giusta non c'è.

Dubbio mi pare però che si possa legittimare una "forzatura" per correggere quella che si ritiene una stortura. Per certi versi, è come correggere un'ingiustizia con un'altra ingiustizia: che ne venga fuori qualcosa di equo non è cosi scontato.

L'esempio portato da Vanna riguardante il calcio femminile infine non mi è chiaro. È vero, molti uomini hanno snobbato l'evento (la Coppa del Mondo di calcio femminile) o l'hanno addirittura denigrato.

Tuttavia: io sono maschio, adoro il calcio e ho seguito il torneo in questione. Tutto (64 partite), non solo l'Italia. Non è stata solo curiosità: mi interessava e mi sono divertito. Come me, molti altri telespettatori: e chissà quanti uomini! E tutti già aspettiamo la prossima edizione. E le donne, invece? L'avranno tutte seguito, cosi da sostenere il movimento, anche solo per solidarietà femminile?

E' lecito dubitarne. Perché in realtà è una questione di gusti, non di diritto. Sicché, se il calcio maschile è più seguito di quello femminile, tocca alle donne fare in modo che questo emerga, non agli uomini farsi da parte. Solo in questo modo si potrà stabilire una vera parità: sul piano della visibilità, dei diritti, e magari pure dei privilegi.


Io non guardo Tv da un paio d'anni e non sapevo nemmeno le date, lo ammetto, ma non credo che gli uomini debbano 'farsi da parte' in favore delle donne. Perché così come mi roderebbe a morte se il mio collega venisse promosso al posto mio SOLO perché maschio, è pure giusto che il contrario non debba avvenire.

Il problema è scardinare il meccanismo per cui l'uomo ha la preferenza perché uomo, per cui la donna "farà figli di sicuro", etc. (discorso che si applica anche a tutte le minoranze, da LBGT+ a etnie varie).

A volte è sicuramente utile una forzatura, come un GdL può essere uno strumento utile per uscire dalla tua comfort zone e farti leggere libro che non avresti da solo mai preso in mano. Magari poi ti appassioni al genere e continui. Per cui magari trasmetti la partita di Calcio femminile in prima visione anche per chi guarda solo Serie A maschile o decidi di istituire le Quote Rosa, perché le donne abbiano acceso a posizioni da dove possono dimostrare che cosa sanno fare.

Solo che, in un ambito complicato come la società odierna, "solo" le Quote Rosa non bastano, devi cambiare certe basi sociali e culturali.
Come in USA non è mai bastato dire solo "I neri sono uguali", perché poi, essendo comunque molti di loro relegati in ambienti sociali svantaggiati, i problemi non sono stati risolti lo stesso, anzi.

Nautilus ha scritto: Dovremmo pretendere di essere aiutate maggiormente dalle istituzioni per poter lavorare serenamente e appagare il desiderio di famiglia (se ne abbiamo, perché è lecito anche non averne). Penso anche però che se noi donne non occupiamo molti posti apicali è anche perché non riusciamo a liberarci da una vecchia mentalità, siamo noi le prime a sentirci in colpa se per il lavoro non ci dedichiamo sufficientemente alla famiglia. Siamo noi le prime a non voler ammettere che non riusciamo e non possiamo fare tutto perfettamente. È chiaro che se siamo molto impegnate a realizzarci nel lavoro, non possiamo pretendere di essere delle super mamme, delle super mogli, delle super donne di casa. Ma questo non riusciamo ad ammetterlo. Siamo noi che molte volte ci tarpiamo le ali e preferiamo mandare avanti gli uomini, perché pensiamo che sia giusto dare priorità ad altro (vedi famiglia). Ecco, credo che dovremmo puntare a questi cambiamenti piuttosto che alle quote rosa. Dovremmo essere noi le prime a liberarci da vecchi stereotipi.


Il problema, è anche qui, il fatto che siamo comunque "addestrate" a farlo, in qualche modo. Io ho un fratello, abbiamo vissuto nella stessa casa, io ho assorbito sulle faccende domestiche molto più di lui (nel senso che ho idea come si fa un bucato, cosa usare per pulire un pavimento etc.). Vero che mia madre stressava molto più me che lui, ma ricordo di aver sempre opposto una strenua resistenza a fare i mestieri proprio perché percepivo la differenza. Eppure, perché a me è rimasta in mente la differenza tra capi in cotone e delicati, e lui non ha idea di come si accenda, una lavatrice?

Ogni generazione dovrebbe lavorare per liberarsi e liberare la successiva da questo atavico senso di colpa sul non essere abbastanza.

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Ultima Modifica 11/01/2021 23:40 da Giacovet.
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12/01/2021 08:32 #49304 da Blache_Francesca
Risposta da Blache_Francesca al topic Quote rose

Pertanto non mi sorprende lo scarsissimo seguito, direi inesistente, del calcio femminile. Liberissimo ovviamente ciascuno di seguirlo di seguire le donne che “tentano” di giocare a pallone oppure addirittura di arbitrare una partita di calcio maschile!!! Nei dilettanti mi è capitato troppe volte ed hanno solo combinato disastri.

Siccome classifico sia il baseball (sport prettamente maschile) che il softball (sport femminile maschile) e non seguo il calcio (ma sono convinta che non si tratti di uno sport in cui l'unico scopo sia rincorrere una palla), ti chiedo, Vittorio, di spiegarmi le tue affermazioni che ho appena quotato.
Inoltre, per tornare al discorso della Quota rosa (e mi rivolgo a chi non la ritiene necessaria o addirittura inutile), ma di che situazioni stiamo parlando?
Mi state dicendo che la politica la deve solo fare un uomo? Che imporre una legge elettorale a favore della donna in realtà non lo è perché non si guarda alla meritocrazia ?
E allora, vi chiedo: ma su 100 uomini in politica, il 100% è lì per meritocrazia?
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12/01/2021 09:37 - 12/01/2021 09:43 #49305 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic Quote rose
Intervengo brevemente sullo sport femminile.
Se uno sport si definisse sulla base del livello dei professionisti maschili, allora il 99% delle persone non avrebbe mai giocato a calcio, a basket , a tennis ecc., semplicemente perché il 99% delle persone non raggiunge il livello professionistico.
Dunque anche tu, VFolgore, non hai mai giocato a calcio, salvo che voglia raccontarci la tua sfavillante carriera, nel qual caso sarei felice di leggerla.

La verità è che ogni sport si definisce esclusivamente sulla base delle regole. Il calcio è lo sport in cui due squadre devono tirare la palla senza toccata con le mani ecc.
Ogni discorso sul livello del gioco è privo di senso.

Ma d’altra parte ragionamenti di questo genere, se ci fate caso, si fanno solo sul calcio. Nessuno dice che il tennis femminile non è tennis, che la pallavolo femminile non è pallavolo, ecc.
Ultima Modifica 12/01/2021 09:43 da davpal3.
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12/01/2021 10:48 - 12/01/2021 11:01 #49309 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Quote rose
Io ho cambiato parere sulle quote rose. In passato, neanche troppo lontano, sono sempre stata a sfavore perché mi sembravano avvilenti per una donna. Mi sono poi confrontata con un'amica che lavora in banca e mi ha parlato del perché le quote rosa, almeno nel suo contesto, erano importanti. In pratica, è uno di quei lavori maschili dove vanno avanti solo uomini e alcuni di loro (non tanti nel suo caso specifico, ma qualcuno c'è) mal sopportono vedere una donna che possa comandarli, che stia gerarchiamente sopra o che guadagni di più. Motivo per cui, oltre alle quote rosa, fanno anche vari corsi per abituare tutti al fatto che anche le donne possono e devono far carriera. Ecco, io a questo non avevo pensato perché faccio un lavoro per i fatti miei, cioè non sono una dipendente e non ho colleghi, quindi era una realtà che effettivamente mi sfuggiva.

Concettualmente continuano a non piacermi perché penso che si debba andare avanti per meritocrazia e non per i cromosomi né per conoscenze, ma siccome non viviamo ancora in quel fantastico mondo in cui si va avanti per vere capacità (basti vedere anche le nomine politiche, si va avanti per amicizie anche tra gli stessi uomini), credo che le quote rose sia necessarie per cercare di ridurre il dislivello tra lavoro maschile e lavoro femminile. Ribadisco anche qui che viviamo in una società patriarcale dove gli uomini hanno ben pochi problemi, mentre noi donne veniamo giudicate quasi per ogni cosa e a lavoro veniamo riconosciute poco. E' ora di fare un passo avanti, come recita uno spot! E non è un discorso femminista, ma penso sia ovvio che ci siano delle disparità di trattamento:
- lo stipendio;
- ad un colloquio chiedono solo alle donne se hanno intenzione di figliare o sposarsi (ho chiesto ad amici uomini e nessuno di loro ha mai subito domande del genere);
- se non vuoi figli e invece vuoi fare una carriera lavorativa, sei una pessima donna perché non vuoi una famiglia e vai contro la natura;
- se vuoi figli, ti dicono che non dovresti lavorare perché devi prenderti cura della famiglia 24 ore su 24, altrimenti sei una madre (e moglie) degenere;
- per non parlare di alcune azioni, attività, professioni che per alcuni uomini le donne non sarebbero in grado di fare perché "che ne capisce una donna?". Penso, ad esempio, a guidare e parcheggiare, giocare ai videogiochi, ecc. E' alquanto grottesco sostenere che anche nello sport le donne non siano capaci quanto un uomo, quando alle Olimpiadi (e non solo) le medaglie parlano chiaro. Non lo so, dite a una Pellegrini che è meno capace di un uomo nel nuoto, dite alla Cagnotto la stessa cosa per i tuffi, dite la stessa cosa a Fiona May per l'atletica, senza dimenticare la scherma (Trillini, Vezzali, Granbassi, De Francisca, Fiamingo, Errigo), la pallavolo (Piccinini, Cacciatori, Leggeri) e la pallanuoto (una su tutte: Giusi Malato).

Francesca (nautilus) dici che oggi noi donne arriviamo dove vogliamo anche senza quote rosa. Non lo so, forse sì, ma rimane il fatto che noi dobbiamo scalare la montagna, mentre agli uomini è permesso usare la funivia. E non mi pare giusto.
Poi che la quota rosa non sia la soluzione al problema è chiaro ed evidente. Io ormai la vedo come una sorta di "caro maschio, convinciti che anche la donna ha le stesse opportunità di un uomo" visto che le discriminazioni si fanno eccome, però non basta. Servirebbero corsi, fin dalle elementari, perché quello che si deve cambiare è la mentalità. Temo, però, che occorreranno una serie di ricambi generazionali per avere una società più "giusta" da questo punto di vista.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare
Ultima Modifica 12/01/2021 11:01 da mulaky.
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12/01/2021 12:12 #49313 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic Quote rose
Sono d'accordissimo con te mulaky! Hai espresso con parole diverse quello che io ho detto nei primi post, ma forse non mi ero fatta capire, lo hai reso molto più chiaro ;) ;).
é una misura che si è resa necessaria per avere in tempi rapidi un primo cambiamento nel mondo del lavoro, partendo dal riequilibrare lo scompenso, ma è concettualmente una norma che può essere non condivisa perché non è propriamente giusta e rispettosa sia nei confronti delle donne che degli uomini. Quello che penso è che probabilmente avrà riscontri più immediati, ma per cambiare davvero le cose bisognerebbe andare all'origine del problema partendo dalla mentalità, da un approccio nuovo in ambito non solo lavorativo ma domestico, scolastico, giuridico e in ogni altro campo. Sicuramente questo richiederà molto più tempo, ma se vogliamo dei veri risultati che durino nel tempo è l'unica strada percorribile perché molto del resto verrà da sé.
Non sappiamo che impatto possa avere davvero questa manovra e come si potrà ripercuotere su noi donne nell'ambito professionale. Potrebbe facilitare l'ingresso ma ostacolare ugualmente o ulteriormente il percorse a seguire. Credo che sia incompleta e che metterà ancora una volta in dubbio le nostre capacità di donna. Ma in mancanza di alternative è l'unica strada che al momento vale la pena di intraprendere per sperare in un inizio di cambiamento. é davvero difficile e ahimè insufficiente.

Parlando di mentalità e di come questa via via si stia deformando, anziché riformando e rinnovando su valori giusti e di uguaglianza, vi aggiungo un collegamento in riferimento a un articolo di Guia Soncini, pubblicato su "Linkiesta". Fa delle osservazioni provocatorie, sferzanti ma il messaggio è chiaro. Spero possiate trovarlo interessante ;)
La guerra tiepida dei sessi

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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12/01/2021 12:45 - 12/01/2021 12:48 #49317 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Quote rose

VFolgore72 ha scritto: donne che “tentano” di giocare a pallone oppure addirittura di arbitrare una partita di calcio maschile!!! Nei dilettanti mi è capitato troppe volte ed hanno solo combinato disastri.

Sul "tentano" ho già risposto nel mio precedente post e quindi non mi ripeto. Ma sull'arbitraggio c'è qualcosa da dire.
Parto con una premessa: la natura ha fatto fisicamente uomini e donne in modo diverso (forza, resistenza, ecc.) e infatti si disputano dei tornei separati (maschile e femminile). Ma questa innegabile differenza fisica, cosa c'entra con l'arbitraggio dove ciò che si deve fare è prendere decisioni sulla base del regolamento del gioco? Mi risulta che le regole dei giochi maschili e femminili siano esattamente le stesse e che non esista, quindi, un regolamento particolare a seconda dei cromosomi. Pertanto come un uomo può arbitrare una partita femminile, anche una donna può arbitrare una partita maschile e, infatti, è successo che una donna abbia arbitrato una partita maschile di giocatori professionisti (mi pare fosse in Champions).
Sostenere il contrario, sostenere cioè che una donna non possa arbitrare perché non lo sa fare, perché non capisce nulla di calcio (o altri sport), non ha i numeri, non ha la prestanza o chissà quali altre sciocchezze del genere, è una palese discriminazione intellettuale, visto che ciò che serve è solo la capacità di valutare che il gioco segua le regole, punto.
Non è che una giudice donna improvvisamente perde la capacità di valutare i reati se gli imputati sono uomini... il codice civile e il codice penale sono sempre quelli, non cambiano a seconda del sesso. Stessa cosa le regole dei giochi sportivi. E se anche i regolamenti sportivi cambiassero a seconda del sesso, una donna dovrebbe poter arbitare ugualmente una partita maschile se conosce quel regolamento "maschio".

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

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Ultima Modifica 12/01/2021 12:48 da mulaky.
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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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