Ciao a tutti è la prima volta che propongo il libro del mese, speriamo che le mie scelte siano di vostro gradimento e di coinvolgervi il più possibile! Vado con la triade.
Augustus di John Edward Williams
Cat. 1 romanzo storico
PAG. 410
Uno dei migliori romanzi storici di tutti i tempi Augustus è uno scavo psicologico profondo e intimo che fa riflettere sulla solitudine che si nasconde dietro al potere.
Sono le Idi di marzo del 44 a.C. quando Ottaviano, diciottenne gracile e malaticcio ma intelligente e ambizioso quanto basta, viene a sapere che suo zio, Giulio Cesare, è stato assassinato. Il ragazzo, che da poco è stato adottato dal dittatore, è quindi l’erede designato, ma la sua scalata al potere sarà tutt’altro che lineare.
John Williams ci racconta il principato di Ottaviano Augusto e i fasti e le ambizioni dell’antica Roma attraverso un abile intreccio di epistole, documenti, diari e invenzioni letterarie da cui si scorgono i profili interiori dei tanti attori dell’epoca, i loro dissidi, le loro debolezze: l’opportunismo di Cicerone, la libertà e l’ironia di Orazio, la saggezza di Marco Agrippa, la raffinata intelligenza di Mecenate, ma soprattutto l’inquietudine di Giulia, una donna profonda e moderna, che cede alla lussuria quanto alla grazia.
In Augustus, che valse all’autore il National Book Award nel 1973, protagonista è la lingua meravigliosa di Williams che ci restituisce a pieno lo spirito della Roma augustea.
Un capolavoro della narrativa americana che, fra ricostruzione storica, finzione e perfezione stilistica, non manca mai di dialogare con il presente, e in cui la grande storia è lo spunto per riflettere sulla condizione umana, sulle lusinghe del potere e sulla solitudine di chi lo esercita.
Roderick Duddle di Michele Mari
Cat. 4 Romanzo d'avventura
PAG. 496
Roderick ha dieci anni, e tutto quello che possiede è un medaglione. Ancora non lo sa, ma quell'oggetto - per cui tutti intorno a lui sembrano disposti a uccidere - lo porterà piú lontano di qualsiasi nave al largo dell'oceano. Con Roderick Duddle Michele Mari ha scritto una storia capace di rifondare a ogni pagina il gesto stesso del narrare: un libro che entra di diritto, e che resterà, nella tradizione del grande romanzo d'avventura.
Kentuky di Samanta Schweblin
Cat. 7 Fantascienza
PAG. 230
Buenos Aires, ma anche Zagabria, Pechino, Tel Aviv, Oaxaca: il fenomeno si diffonde in fretta, in ogni angolo del pianeta, giorno e notte. Si chiamano kentuki: tutti ne parlano, tutti desiderano avere o essere un kentuki. Topo, corvo, drago, coniglio: all’apparenza innocui e adorabili peluche che vagano per il salotto di casa, in realtà robottini con telecamere al posto degli occhi e rotelle ai piedi, collegati casualmente a un utente anonimo che potrebbe essere dovunque. Di innocuo, in effetti, hanno ben poco: scrutano, sbirciano, si muovono dentro la vita di un’altra persona.
Così, una pensionata di Lima può seguire le giornate di un’adolescente tedesca, e gioire o preoccuparsi per lei; un ragazzino di Antigua può lanciarsi in un’avventura per le lande norvegesi, e vedere per la prima volta la neve; o ancora un padre fresco di divorzio può colmare il vuoto lasciato dall’ex moglie. Le possibilità sono infinite, e non sempre limpide: oltre a curiosità e tenerezza, il nuovo dispositivo scatena infatti forme inedite di voyeurismo e ossessione.
Come i kentuki aprono una finestra sulla nostra quotidianità più intima, così Samanta Schweblin apre uno squarcio nella narrazione del reale: con un immaginario paragonato a quelli di Shirley Jackson e David Lynch, l’autrice trasporta il lettore in un’atmosfera ipnotica, regalandoci una storia sorprendente e dal ritmo vertiginoso.
ATTENDIAMO L'APPROVAZIONE
MEMENTO AUDERE SEMPER
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