Grazie per il tanti spunti interessanti! Strano che Davide faccia il bastian contrario
Caterina, io lo farei partire da solo per Capodanno....
Ma rispondo prima proprio a Davide, perchè secondo me proprio la sua risposta indica come non sia poi così buono pubblicare di tutto: visto che abbiamo avuto un Pirandello e un Dostoevskij allora non ce ne servono di altri? Perchè concorderai che il problema è proprio questo, ovvero trovare tra le milioni di nuove pubblicazioni cosa è che veramente meriterebbe. Se 100 anni fa ci fosse stato questo ritmo di pubblicazione, magari Pirandello non lo avrebbe notato nessuno. La nostra "critica" è proprio questa: non si dà più molto peso al valore dell'opera che si pubblica (e questo lo si vede anche nella sempre più frequente mancanza di editing, che fa sì che opere di case editrici più che consolidate siano piene di refusi o di veri e propri errori, proprio perchè i soldi vengono investiti per pubblicare tutto, invece che puntare su opere di qualità).
Mi spiace dirlo ma io sono anche contraria all'autopubblicazione, proprio perchè è un altro sintomo di quanto ognuno è interessato solo a far sentire la propria voce, è convinto che la propria sia una storia interessante da raccontare, e non si è poi interessati a quelle delle altre, e secondo me questo è veramente il problema di fondo di perchè si pubblicano così tanti libri.
Riguardo alle riflessioni di Miriam e soprattutto Caterina, proprio ieri ci ho pensato a causa di una situazione in cui mi son trovate. La mattina ero stata in una libreria indipendente e come sempre i libri erano divisi per casa editrice. Il pomeriggio sono stata a una Feltrinelli (sì, nelle vacanze occupo un gran tempo a girare per librerie
e ovviamente sono entrata in Feltrinelli solo perchè ci era stato regalato un buono) e sono rimasta un po' spaesata perchè i libri di narrativa erano tutti in ordine alfabetico per autore. Mi ha reso spaesata perchè è un tipo di collocazione dei libri che presuppone di conoscere il nome dell'autore, è molto più difficile secondo me trovare un nuovo titolo che ti ispira se trovi Fabio Volo vicino a Kurt Vonnegut. Mentre se i libri sono ordinati per case editrici, spesso ci si può lasciare guidare dalla linea editoriale della casa editrice e trovare in quelle sezioni titoli nuovi interessanti. Questo per dire che secondo me le case editrici hanno una loro linea e una loro identità (ovviamente non tutte, soprattutto quelle medie-piccole la devono avere), investono sui singoli titoli. Però poi raramente questi titoli diventano best-seller, proprio perchè non hanno soldi per il marketing o magari sarebbero soldi buttati, visto che i titoli restano in scaffale così poco prima che esca la prossima novità con cui sostituirli.
Se sulla questione librerie indipendenti-di catena ho un'opinione molto precisa, riguardo alle case editrici medio-piccole rispetto a quelle grandi non sono bene cosa pensare, proprio perchè bisogna essere abbastanza informati per costruirsi un'opinione sulle tante realtà editoriali che ci sono e mi rendo conto che io do fiducia a una casa editrice solo se già mi è capitato di leggere qualcosa che mi è piaciuto o se le presentazioni che ne fanno librai o persone che conosco mi incuriosiscono. Quindi non direttamente per il marketing che ne fa la casa editrice, anche se so per certo che molte case editrici investono molto nel rapporto con le librerie indipendenti proprio perchè queste fanno loro quasi "da marketing", e secondo me è una cosa positiva.