Mi fa piacere qui ricordare le passeggiate prima di pranzo che tutta la famiglia faceva: la parte di Marèglièse o di Swann, perché si doveva passare davanti alla propretà dei Swann e la parte dei Guermantes. Alle quali in Narratore dà un significato particolare.
Ma le due parti rappresentano anche altro: due ambienti diversi, quello della borghesia e
quello dell'aristocrazia. Il Narratore ha l'impressione che si tratti di due mondi chiusi e separati.
Non a caso, le strade che vi conducono vanno in tutt'altra direzione, al punto che, a seconda della passeggiata in programma, si esce dalla porta principale o da quella sul retro.
"Due mondi incantati, l'uno, con i suoi lillà, i suoi biancospini, i suoi fiordalisi, i suoi papaveri, i suoi meli; l'altro, con il suo fiume popolato di girini, le sue ninfee e i suoi bottondoro; due mondi «legati a tanti piccoli avvenimenti di quella che, fra tutte le diverse vite che conduciamo parallelamente, è la più piena di peripezie, la più ricca di episodi, intendo dire la vita intellettuale». Infine, un ultimo frammento: «Quel che mi hanno insegnato le due parti», che fa pensare al superamento, già avvenuto, dell'inconciliabilità dei due mondi — da un lato la borghesia, dall'altro l'aristocrazia; da un lato la famiglia, dall'altro il mondo; da un lato l'infanzia, dall'altro l'età adulta — di cui il Narratore acquista consapevolezza quando Gilberte Swann, diventata Madame Saint-Loup, e dunque passata dalla parte dei Guermantes, gli insegnerà che esisteva un sentiero trasversale che riuniva le due passeggiate attorno a Combray." (Paolo Pinto, introduzione)
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)