Perchè Proust dà tanta importanza al romanzo "Francois le Champi" della Sand?
“Quello straordinario Francois le Champi: dal trovatello all’ultimo gigolò”
(Cinzia Bigliosi ha lavorato intorno ad opere di Baudlaire, Proust, Colette e Irene Nemirovschy. Qui per Feltrinelli fa un’introduzione direi molto interessante.
Dopo una prima introduzione sull'autrice, la Bigliosi si sofferma sul protagonista della vicenda, Francois, il complesso di Edipo e l’incesto.
“Attraverso una legittimazione fiabesca, la Sand trasforma Francois il trovatello, nel vero mugnaio. Ella descrive un apparente progresso mascherando in realtà un profondo regresso.”
E ancora:
“Il romanzo ci parla, in un modo mascherato di un amore incestuoso; e cioè di quella relazione che Proust – lettore della Sand – saprà mettere in scena senza ipocrisie, cogliendo con il rigore implacabile delle “scienze dell’anima “ a lui contemporanee, i nodi inestricabili che avviluppano i rapporti parenterali.
Ben diverso è il quadro ideologico entro cui George Sand colloca il suo racconto.
Ella ci vuole proporre con Francois il ritratto di un personaggio (1847) non ancora intaccato dalla civiltà industriale e cittadina.
Proust nella sua Ricerca del tempo perduto riserva una posizione molto importante a questo romanzo. La Bigliosi non manca di ricordare la famosa storia del bacio materno mancato al Narratore fanciullo nella notte di Combray, che con le sue scene isteriche, trovando un padre impietosito dal suo stato, sollecita la madre a recarsi nella sua stanza.
Nella stanza del figlio viene posto un letto più grande in modo che possa contenere madre e figlio affiancati. Alla madre viene in mente di aprire il pacco regalo che la nonna ha preparato per il nipote e da questo pacco viene estratto uno dei libri della Sand, Francois le Champi, che viene letto. Nel romanzo di Proust, c'è un padre che sembra severo, ma che non lo è, egli ha pietà del figlio che ritiene un debole, un ammalato per mancanza di volontà.
Nel romanzo della Sand, FRANCOIS è un ragazzone pieno di vita che usando la sua forza di volontà caparbia, forma se stesso e salva la povera mugnaia, rimasta vedova, dalla miseria e dalla morte.
Il bacio della madre in Proust “è l’esito di una vicenda dolorosa”. La mancanza di forza di volontà non e appannaggio solo del Narratore ma anche di entrambi i genitori. Il bacio, prima negato e poi dato, segna la “prima abdicazione” del potere materno nei confronti del Narratore che con insistente prevaricazione, vince la volontà paterna, ottenendo anche la madre tutta per lui nella sua camera da letto.
Scrive Proust, in “Dalla parte di Swann”:
Il desiderio più grande che io avessi era tenere mia madre con me nella mia camera.”
Ed è proprio qui, in quella camera a Combray che il Narratore in conflitto con il padre, sviluppa intorno al tema della colpa, pensieri angosciosi, che lo portano alla ricerca inconscia del castigo e del peccato.
La madre del Narratore diventa parte attiva di fronte al figlio passivo nella parte dell’assassinio simbolico del padre, mentre Francois ha avuto bisogno della morte fisica del mugnaio per potersi sostituire definitivamente a esso nel cuore e nello stato di famiglia di Madeleine.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)