Buongiorno forum!
Oggi ho estratto ciò che speravo di estrarre.
2016, quarto anno di liceo. Io e Gloria parliamo di libri.
É sempre molto piacevole sentire parlare Gloria; ha una forza vitale che ti trascina. Ogni parola sembra una cesellatura destinata a durare nel tempo.
Quando parla di libri però aggiunge quella passione che solo chi ama può mettere. E lei i libri li sceglie sempre con attenzione, e li ama tutti.
Mi racconta di questo libro, "Gli sdraiati". Lo ama particolarmente, mi dice, perché parla dell'indolenza dei giovani, della loro mancanza di progetti. "I giovani nati stanchi" mi dice; e io lo ricordo ancora.
Non potevi non ricordare le parole di Gloria. Era come se un'anima antica si esprimesse tramite un corpo di ragazza. Era come se uno spirito vibrante volesse imprimere il proprio colore nel mondo.
Forse non avrei mai preso in considerazione questo libro se Gloria quel giorno non me ne avesse parlato. Forse non avrei mai saputo nemmeno della sua esistenza. Ai tempi non era il mio genere; troppo riflessivo per i miei gusti. Ma quella passione con cui lo ha raccontato... Mi ha toccata ad una profondità che non mi ha permesso di dimenticarlo.
Ho comprato "Gli sdraiati" alla fine del quinto anno. Da quel momento sono passati 8 anni, e lui sta ancora lì che mi guarda.
Avrei potuto aspettare ormai di fare cifra tonda. È pure un bel numero il 10; è così pieno. Ma da quando Gloria è andata via non riesco a non pensare a questo libro. Chissà, forse la cerco tra le pagine; o forse è la solita umana inclinazione a ricercare chi non c'è più nei ricordi.
Cosa resta di una persona quando esce dalle nostre vite? Resta ciò che si è vissuto assieme. Resta ciò che si può vivere ancora.
Gloria resta nei suoi gesti e nelle sue parole. E resta in questo libro che ha attraversato il tempo ed è tornato a me oggi.
Il 2025 non può finire senza aver letto "Gli sdraiati". Grazie Calendario dell'avvento.