SINOSSI
C'è la morte nell'anima di Luigi Alfredo Ricciardi. Imprigionato nel guscio della solitudine più completa, che non permette a nessuno di intaccare, è sulla soglia della disperazione. All'ottavo appuntamento con i lettori del commissario dagli occhi verdi, più che mai protagonista in una indagine dove tutto è anomalo, Maurizio de Giovanni ci regala la meraviglia di un romanzo in cui le anime di ciascuno si rivelano fatte di vetro: facili a rompersi in mille pezzi, lasciano trasparire la fiamma che affascina e talvolta danna, e occorre allora il sacrificio della rinuncia, che può apparire incomprensibile ed esporre alla vendetta. Prende così forma un congegno narrativo misteriosamente delicato e struggente, vertiginoso e semplice, che spinge Ricciardi su strade rischiose. E lo costringe a fare i conti con sé stesso e i propri sentimenti. Mentre le pagine sembrano assumere la voce di una delle più celebri canzoni partenopee, per carpirne il più nascosto segreto.
RECENSIONE
Anime di vetro è l'ottavo romanzo di Maurizio De Giovanni ad avere come protagonista il Commissario Ricciardi.
Come di consueto, sullo sfondo delle indagini e dei tormenti personali del commissario, c'è la Napoli degli anni '30, sapientemente descritta dall'autore con le sue contraddizioni e personaggi bizzarri, ma senza mai celare l’amore profondo e i sentimenti appassionati che caratterizzano la città.
Sentimenti e passioni dominanti all'interno di una storia che offre anche un notevole spazio a canzoni e poesie che narrano di amori tormentati.
La storia riguarda un'"indagine non autorizzata" a cui si dedica il Commissario Ricciardi, insieme al sempre affezionato brigadiere Maione, quando la contessa ormai in decadenza Bianca Borgati gli chiede di far luce sul delitto di cui si è auto-accusato il marito, incallito giocatore ridotto sul lastrico e con un matrimonio alla deriva, della cui innocenza però essa è assolutamente certa; pur avendo la consapevolezza della disfatta del suo matrimonio, la contessa Borgati ha il bisogno esasperato, per sperare di trovare un po' di pace e rifarsi una vita, di sapere la verità e di scoprire perché il marito ha confessato un omicidio che non ha commesso.
La polizia ha ufficialmente chiuso il caso dopo la confessione seguita immediatamente al delitto di un avvocato avvezzo a prestare denaro a nobili bisognosi, e quindi ulteriori indagini non sarebbero gradite, ma il commissario accoglie ugualmente la richiesta e riesce a districarsi in una storia che lo distrarrà dalle sue visioni, dal doloroso rapporto con la dolce Enrica e dal dolore della morte per la tata Rosa che lo accudiva sin da bambino.
Tra delusioni inferte alle sue spasimanti e il rischio di un'accusa da parte del Regime sulla sua condotta di vita, Ricciardi risolve un caso di amori e amarezze, di anime sofferenti piene di rimpianti e di rancori che neppure l'immagine del mare e delle notti napoletane riescono a placare.
[RECENSIONE A CURA DI DANILO.SERIO]
| Autore | Maurizio De Giovanni |
| Editore | Einaudi |
| Pagine | 394 |
| Anno edizione | 2015 |
| Collana | Collana Einaudi. Stile libero big |
| Lingua | Italiano |
| ISBN-10(13) | 9788806203450 |
| Prezzo di copertina | 19,00 € |
| Categoria | Giallo - Poliziesco - Noir |

