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Nell'anno appena trascorso si è parlato molto dei colpi che la pandemia ha inferto all'economia, compreso il mercato editoriale. Il rapporto Cepell-AIE dello scorso luglio, intitolato "La lettura e i consumi culturali nell'anno dell'emergenza", aveva rilevato una diminuzione nel consumo dei libri cartacei rispetto al 2019, segno che gli italiani, seppure costretti a casa, avevano la mente occupata dalle preoccupazioni dovute alla nuova situazione: in pochi sono riusciti a concentrarsi sulla lettura.

La via della resistenza: il ruolo dei social network

Ciononostante le case editrici resistono, tra presentazioni ed eventi online. Le pagine Facebook e Instagram diventano luoghi d'incontro, confronto e discussione. Premiazioni e festival sono seguiti in diretta tv o in streaming: pensiamo al celeberrimo Premio Strega, che l'anno scorso è stato condotto da Giorgio Zanchini e Corrado Augias in una Villa Giulia semideserta nel rispetto delle norme anticontagio.
Alcune piccole case editrici purtroppo non ce l'hanno fatta, malgrado i tentativi di pubblicizzazione. Nemmeno l'impegno profuso da articolisti e redattori, che hanno tessuto le lodi di testi davvero validi, è servito a non farle chiudere. Questi libri, come i loro editori, meriterebbero una seconda occasione.

Tenacia e nuove opportunità

Di tenacia e innovazione sa molto Mario Andreose, autore di Voglia di libri (La Nave di Teseo) che nella sua lunga carriera come direttore editoriale ha assistito alla nascita e al consolidamento di veri e propri imperi editoriali, come Mondadori, RCS Libri e Garzanti.
Dopo anni trascorsi alla Direzione Fabbri, Andreose che non si arrende all'acquisto di RCS da parte di Mondadori, crea insieme ad Umberto Eco, Elisabetta Sgarbi e ad altri colleghi Bompiani, la casa editrice La Nave di Teseo, nome che incarna il coraggio dei suoi fondatori. Uno dei loro successi è stato proprio il trionfo del Colibrì di Sandro Veronesi all'edizione 2020 dello Strega.
In Voglia di libri Andreose racconta la sua esperienza presso diverse case editrici, il suo approdo a Milano, città che, per chi voleva dedicarsi al giornalismo negli anni '60, rappresentava l'America.

L’autore parla anche di come i cambiamenti politici e culturali abbiano influenzato le scelte dei lettori, e di conseguenza il suo lavoro. Negli anni dei movimenti studenteschi, ad esempio, il bisogno crescente d'informazione determinò il successo di testi di divulgazione scientifica per ragazzi, di atlanti e manuali di tassonomia. Gli anni '70 però erano anche quelli delle monografie di Topolino, Paperino e Asterix e della diffusione di enciclopedie e opere in volumi nel mercato rateale.
Andreose, attraverso i suoi ricordi, trasmette il carattere degli scrittori che ha incontrato: l'amico Umberto Eco, Sciascia, Moravia; racconta anche del suo interesse per lo sport, che si tradusse nella pubblicazione di libri sull'argomento, mentre le visite museali divennero tour su carta, immortalati nei cataloghi artistici.

Parola d'ordine: brevità

Il mondo dell'editoria è in continuo mutamento, pronto ad adattarsi ai cambiamenti: prodotti "di nicchia", oggi destinati ad una fetta di pubblico o per i quali l'interesse è diminuito nel tempo, possono diventare di largo consumo domani.
I racconti sono stati spesso sottovalutati a causa della loro brevità, anche se la letteratura vanta moltissimi libri di successo, come Le Cosmicomiche di Italo Calvino.
Ultimamente questa forma narrativa sta riscuotendo di nuovo consensi. Basti pensare ai diversi contest letterari indetti nei mesi di lockdown da associazioni, radio e case editrici per incentivare la lettura e la scrittura. I partecipanti dovevano attenersi ad un numero massimo di parole o caratteri. Diversi autori, emergenti e non, stanno optando per questa prosa breve. La stessa Nadia Terranova, autrice della raccolta Come una storia d'amore, alla domanda Quale di questi racconti amplierebbe fino a renderlo un romanzo? Ha risposto così: Nessuno, mi piace che restino racconti, è un'arte nobile e conclusa in sé. Non, come a volte erroneamente si crede, il germe di qualcos'altro.
Anche la casa editrice Giulio Perrone Editore sta promuovendo raccolte di racconti, come quella curata da Vincenza Alfano, Una storia al giorno, in cui ogni scrittore ha realizzato una storia usando non più di 100 parole. In parte sono lo stile di vita frenetico e la mancanza di tempo dei lettori a rendersi complici del neointeresse per questa narrazione laconica, ma c'è da dire che diversi scrittori comunicano con maggiore efficacia sentimenti ed emozioni in poche righe piuttosto che in un romanzo.

La "Voglia di libri" non svanisce
Dati incoraggianti sono stati raccolti ad ottobre 2020 dal secondo sondaggio Cepell-AIE, che indica una ripresa della lettura rispetto allo studio condotto a maggio, segno che, come scrive Andreose, la voglia di libri non è venuta meno, al contrario:
Il libro per fortuna rimane, come diceva Umberto Eco, uno strumento indispensabile, al pari della ruota e del cucchiaio.

(articolo a cura di Rossella Belardi)

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