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Non occorre essere scrittori per avere un diario, eppure questo è un genere letterario che ha dato vita a molti capolavori. La parola stessa deriva dal latino diarium, ed ha il significato di "razione quotidiana", che con il tempo ha assunto l'accezione di "annotazione giornaliera". Essendo introspettivo, può dare molta libertà nel raccontare, invitando a una ricerca interiore poiché la regola primaria è che il protagonista sia lo stesso autore.

Il tipico diario è scritto in prima persona e può avere diverse utilità. Essenzialmente ha ruolo di memoria esterna rispetto all'individuo – si pensi al diario di bordo o a quello di viaggio –, ma può divenire anche mezzo di sfogo e di dialogo con se stessi, oppure essere l'unico confidente cui vengono raccontati quei segreti impronunciabili che non troviamo il coraggio dire a nessuno. I diari vengono anche chiamati memorie o, quando sono sede di sensazioni ed emozioni tenute nascoste, confessioni. Quanti capolavori sono stati scritti sotto questa forma e oggi ricordati proprio per la loro sincerità di espressione?

Il diario di Anna Frank

È impossibile non citare quello che può essere considerato il diario per eccellenza, la testimonianza vera e profondamente romantica di una giovane ragazza ebrea nata a Francoforte costretta a entrare in clandestinità insieme alla sua famiglia per sfuggire alle persecuzioni naziste. È un libro che fa molto riflettere su come gli uomini cerchino sempre nelle situazioni di paura e disagio, una normalità che li possa far sopravvivere, non solo fisicamente ma anche interiormente. Chissà se la giovane Anna immaginava che il suo diario sarebbe divenuto una testimonianza fondamentale e non solo lo sfogo del suo giovane cuore.

Zibaldone

Zibaldone è un imponente manoscritto di Giacomo Leopardi, composto di ben 4.526 pagine. Scritto tra il 1817 e il 1832 è definito un diario intellettuale poiché raccoglie tutta la filosofia della produzione leopardiana. Sembra che la parola Zibaldone faccia riferimento allo zabaione per indicare un mucchio caotico d'ingredienti diversi, che in senso stretto riconducono a quelli che sono i pensieri dell'autore.

La Coscienza di Zeno

Una tra le opere più studiate tra quelle scritte in forma di diario è sicuramente quella di Italo Svevo. Difficile dimenticare il diario che il borghese triestino, Zeno Cosini, scrive sotto consiglio del suo psicanalista (lo stesso che pubblicherà le sue memorie, per vendicarsi del fatto che Zeno decida infine di abbandonare la cura). Memorabili le sue riflessioni sul vizio del fumo, sulla sua nevrosi cronica causata da questa cattiva abitudine e dal rimandare sempre quell'ultima sigaretta che in verità non è mai l'ultima.

Diari 1910-23

I Diari dello scrittore boemo Kafka sono pubblicati per la prima volta nel 1949. I diari sono assai utili per capire il pensiero di quest'autore. Proprio in merito all'esistenza stessa del diario egli scrive: "Non abbandonerò più il diario. Qui mi devo aggrappare perché soltanto qui posso farlo. Vorrei spiegare il senso di felicità che ho in me di tanto in tanto. È qualcosa di spumeggiante che mi empie di guizzi leggeri."

Il Giornalino di Gianburrasca

Giannino Stoppani è il protagonista di questo esilarante romanzo per giovani. Il protagonista annota, nel diario ricevuto in dono dalla madre il giorno del suo compleanno, tutte le comicissime avventure che riguardano lui e la sua famiglia e i guai che egli commette. Arriva il giorno in cui Giannino è spedito nel collegio Pierpaolo Pierpaoli, dove non perde la sua personalità, anzi riesce anche lì a non "educarsi" e continua a vivere nella spontaneità che appartiene alla sua burrascosa età.

Oltre al solo diario introspettivo, spesso ne troviamo un altro unito all'osservazione dell'ambiente esterno, della natura e di persone sempre nuove: è quello di viaggio. Alcuni titoli famosi sono Sulla strada di Jack Kerouac, Latinoamericana. I diari della motocicletta di Ernesto Guevara o Patagonia Express, diario di Luis Sepúlveda nel suo viaggio in Patagonia e nella Terra del Fuoco.

Questi sono solo alcuni dei diari che hanno fatto la storia della letteratura, ma ce ne sarebbero innumerevoli da raccontare. Quali sono i vostri preferiti? La vostra preferenza è per il diario introspettivo, storico o per quelli di viaggio? Ne avete mai scritto uno?

(articolo a cura di Vanessa Del Chiaro Tascon)

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