images/rubrica-letteraria/premio-strega-2021-vince-due-vite-di-emanuele-trevi.png

La 75° edizione del Premio Strega - premio Italiano più ambito dagli scrittori nostrani - si è conclusa con la vittoria di Due vite (Neri Pozza) di Emanuele Trevi che taglia il traguardo con 187 voti, seguito da Borgo sud (Einaudi) di Donatella Di Pietrantonio con 135 voti, Il pane perduto (Nave di Teseo) di Edith Bruck con 123 voti, L'acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) di Giulia Caminito con 78 voti e da Il libro delle case (Feltrinelli) di Andrea Bajani con 66 voti.

Critico letterario che "non ha il carattere dello stroncatore", lo scrittore romano è stato proposto da Francesco Piccolo con la seguente motivazione: "Due vite è la storia di tre amici: Emanuele Trevi che racconta Rocco Carbone e Pia Pera, due scrittori scomparsi troppo giovani. Racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi. Questo libro è il modo di tenerli vicini, anche se il tempo che passa cerca di allontanarli. Le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione - sono tutte caratteristiche della scrittura di Trevi, e della sua capacità di tirarci dentro un tempo e un luogo che non pensavamo ci riguardasse così tanto. Due vite di Emanuele Trevi è un libro capace di trasformare l'intimità e la malinconia in letteratura, rendendole universali e avvicinandole alle vite di tutti. Ed è un libro che non assomiglia a nessun altro. Per questo lo candido con entusiasmo al premio".

L'autore, durante la piccola intervista di Geppi Cucciari afferma che "nel libro parla anche delle sue mancanze, i libri sono anche delle riparazioni, nel momento in cui vivi una cosa non ti rendi conto di quello che stai vivendo. Dobbiamo abituarci a capire in quel momento" continua in riferimento alla giusta spensieratezza della giovinezza "adesso ho una coscienza più netta delle cose quando accadono, non quando sono già accadute" e conclude dicendo che "il motore della scrittura è la mancanza".

La vittoria di Trevi segna un importante traguardo anche per Neri Pozza, fondata nel 1946 a Venezia, che per la prima volta si vede vincitrice del Premio Strega nonostante per cinque volte sia arrivata tra i finalisti: nel 1957 con Due anni a Roma di Carlo Laurenzi, nel 2003 con La scrittrice abita qui di Sandra Petrignani, nel 2017 con La compagnia delle anime finte di Wanda Marasco e nel 2018 con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg di Sandra Petrignani.

(articolo a cura di Roberta Failla)

Se vuoi collaborare con la Rubrica Letteraria del Club del Libro, segnalarci iniziative interessanti o semplicemente comunicare con noi, scrivici a:

Mail