Ci sono libri che parlano di avventura, altri che parlano d'amore, di storie fantastiche, di fantascienza e distopia, alcuni che parlano di guerra e altri che parlano di intrighi, misteriosi delitti e vite vissute. Poi, ci sono i libri che parlano di libri. Quelli autocelebrativi, che muovono tutta la loro storia intorno a sé stessi, alla propria importanza, che esaltano i luoghi sacri che li contengono, come le biblioteche, edifici affascinanti impregnati di cultura, che hanno origine nell'antica Grecia. Questo tipo di romanzi sono molto apprezzati da una parte di lettori, che ama ritrovarsi in questo mondo magico, legato alle pagine consumate, che sprigionano quell'odore di carta invecchiata.
Entrare in una libreria o in una grande biblioteca può rappresentare una grande emozione. È sempre stato così, in tutte le epoche, perfino nei periodi più oscuri, quando i libri diventavano in qualche modo, nemici del potere. In questi momenti bui della nostra storia, il libro diventa nemico dei palazzi e dell'egemonia, alleandosi con il popolo e il libero intelletto.
 
A giugno 2020 viene pubblicato La biblioteca di Parigi edito Garzanti, dell'autrice Janet Skeslien Charles (trad. Roberta Scarabelli). Il romanzo storico della Charles rientra in un filone che pone l'accento sull'importanza e il ruolo dei libri e delle biblioteche nel periodo storico della seconda guerra mondiale. L'ambientazione è in una Francia piegata e umiliata dal nemico tedesco che la occupa. I personaggi hanno la caratteristica, che è al tempo stesso peccato e privilegio, di essere persone completamente normali, non eroi di un tempo e nemmeno guerrafondai, ma banali impiegati dell'American library di Parigi. Nel loro piccolo queste persone, per prima Odile la protagonista del romanzo, sono costrette ad adeguarsi al nemico che li sta calpestando, che gli chiede di distruggerei libri proibiti dal regime, di seguire le regole di chi comanda. Eppure Odile e anche gli altri, vedono quanto c'è di sbagliato in quello che accade, applicano così la loro disobbedienza privata, portando segretamente da leggere agli indesiderabili ebrei e nascondendo quei libri proibiti dal regime nazista. Lei stessa però, si renderà conto, cosa siamo in grado di fare, di accettare, di credere giusto, se qualcuno ci dice che lo è. La biblioteca di Parigi è un grande e recente esempio di libro nel libro e celebra un mondo spesso sconosciuto di persone normali, in una situazione storica difficile.
Nello stesso filone rientra il capolavoro assoluto di Markus Zusak, Storia di una ladra di libri (Sperling & Kupfer, trad. Gian Maria Giughese) pubblicato nel 2005 (nel 2009 in Italia) e da cui è stato tratto il film omonimo. Il romanzo ambientato questa volta in Germania segue le vicende di una giovane ragazzina, Liesel, raccontate da un narratore di tutto rispetto, la Morte, che la osserva in questa sua difficile vita, in cui la facoltà di saper leggere e l'attrazione che prova per le parole scritte, muove i fili della sua storia. Ancora una volta in un periodo oscuro, fatto di persone normali, ognuno è protagonista della propria piccola battaglia, ognuno combatte, come Liesel salvando i libri, o il padre di Liesel, salvando una persona dal suo destino segnato.
A novembre del 2017 viene pubblicato un romanzo che avrà poi un gran successo Il club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey (Astoria, trad. Bruna Mora) di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, a cui seguirà un film omonimo. Il romanzo comincia con la storia di alcuni cittadini dell'isola di Guernsey che inventano un club del libro, per spiegare perché si trovano fuori dalle proprie case oltre l'orario del coprifuoco imposto durante l'occupazione nazista. Anni dopo, finita la guerra, per caso entrerà in contatto con loro, una giovane scrittrice londinese a cui questo eccentrico gruppo di amanti della lettura non potrà rimanere indifferente. Anche in questo caso l'amore per i libri unisce le persone ed è proprio la celebrazione della cultura in essi contenuta che permette di superare i momenti più difficili. 
La lettura attraversa le epoche, osserva gli uomini e sempre può essere motivo di conforto e di ragionamento. I libri possono aiutarci a comprendere e chiarire ciò che accade, donarci sostegno, essere ponte e luce nei momenti bui della vita di ciascuno.
Come scriveva Ray Bradbury, celebre autore di Fahrenheit 451
Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.
(articolo a cura di Vanessa Del Chiaro Tascon)
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