
Cristina di Canio, libraia de La scatola Lilla di Milano (al momento fisicamente chiusa, ma molto attiva sullo shop del sito internet), è ora in libreria con il suo secondo romanzo, La libraia tascabile edito da Giunti. Cristina è un nome noto nel panorama letterario italiano per le tante iniziative che porta avanti e l'importanza che dà al fare networking con librerie ed editori su tutto il territorio nazionale. Oltre ai tanti progetti – tra cui "Il libraio in valigia", Staffettalibrai, gli abbonamenti al buio e il "libro sospeso" – è anche autrice di un podcast letterario realizzato in collaborazione con Spotify Italia e Chora Media, "La libraia tascabile", il perfetto accompagnamento per il suo nuovo libro. "La libraia tascabile" è anche un canale Youtube, dove Cristina racconta le librerie che la stanno ospitando durante il tour di presentazione del libro, e dove vengono caricate anche le presentazioni con autori e autrici da lei moderate. Durante una tappa del tour abbiamo potuto porle alcune domande.
Chi è una libraia liquida o libraia 2.0? Pensi sia una tendenza crescente e che potrebbe dare nuovo impulso al mercato delle librerie indipendenti o la figura del libraio tradizionale continua a esser prevalente tra i tuoi colleghi?
Come per la Scatola Lilla, anche il nome libraia liquida è stato proposto da un amico e lettore. Riprende il concetto di società liquida di Bauman e che permette di rispondere alla domanda dei lettori "dove ti trovo?" con "dove vuoi tu, dove ne hai bisogno". Credo sia una modalità perfetta per i lettori, principalmente quando non basta il quartiere e la sua offerta. I lettori sicuramente necessitano di questa nuova modalità, tra i librai è una tendenza che sta prendendo piede piano piano.
Per te è fondamentale fare networking con colleghe e colleghi in tutta Italia e non solo, e il progetto Staffettalibrai ti ha dato ragione. Tuttavia, affermi anche che secondo te bisognerebbe o si potrebbe fare molto di più. Da cosa dipende? Sono ancora i librai a vedere in altre realtà simili una possibile concorrenza oppure è il sistema editoriale e di distribuzione in Italia che limita lo sviluppo di altre iniziative?
Lo scopo del progetto del canale youtube è proprio quello di creare una vetrina verso altre librerie, dare la possibilità di entrarvi, quasi a creare una grande libreria. È un cambiamento che richiede tempo e non tutte le librerie sono pronte o interessate. Spero che piano piano anche gli editori sposino e sostengano questa nuova modalità.
Il lavoro di molti voi librai e libraie è incredibile per la passione e il tempo che dedicate alla vostra attività e sicuramente è stato determinante che siate riusciti a cogliere nella pandemia un'occasione piuttosto che una limitazione. Premesso ciò, secondo te cosa spinge i lettori e le lettrici forti a continuare a utilizzare canali di distribuzione diversi dalla realtà indipendente?
I motivi possono essere molteplici. Innanzitutto, spesso è un problema della distribuzione, che non valorizzando la realtà indipendente e puntando su altri tipi di distribuzione invita il lettore forte ad appoggiarsi a questi ultimi. Le librerie spesso non possono partecipare ad alcune campagne sconto per i contratti con la distribuzione, problema che altri canali non hanno. Spesso è l'editore stesso che offre dei gadget se si acquista su portali online, non dando la stessa possibilità ai clienti delle librerie indipendenti. Inoltre, essere un lettore forte non indica per forza essere amanti dei libri, si può leggere molto ma essere poco interessati a cosa c'è dietro un libro e non dare peso a dove si acquista. Infine, la ragione forse principale è che un lettore forte che continua ad acquistare su portali online probabilmente ancora non ha trovato la libreria giusta per lui.
Da circa tre mesi è possibile ascoltare ogni fine settimana su Spotify il podcast de La libraia tascabile, che ha riscosso fin da subito un grande successo. Consideri anche questa iniziativa una parte del tuo lavoro di libraia?
Dall'esperienza del podcast sto imparando tantissimo. È un formato che permette di usufruire di consigli ovunque, un po' come il concetto di libraia tascabile o liquida. Il progetto iniziale era di registrare puntate più lunghe, ma si è optato poi per un formato più breve, circa 5-7 minuti, che sembra essere il tempo giusto per mantenere la concentrazione degli ascoltatori. Quindi di fatto delle pillole in cui si raccontano storie in cui cerco anche di associare il libro giusto ad alcuni lettori o periodi, a volte tramite dei collegamenti tematici.
La libraia tascabile è ricco di esperienze che hai avuto in tutti questi anni di Scatola Lilla. Se dovessi sceglierne una, qual è stato l'evento che ti ha reso più soddisfatta del lavoro che fai e qual è l'esempio di un momento che invece ti ha fatto perdere motivazione?
Non ci sono mai state occasioni in cui ho pensato che non ne fosse valsa la pena aver intrapreso questo percorso. Se dovessi tornare indietro, cambierei unicamente alcune scelte imprenditoriali, farei alcune cose in modo diverso, ma le esperienze da libraia sono state tutte soddisfacenti. L'aspetto più bello del mio lavoro riguarda sicuramente i lettori che si conoscono, gli incontri che si organizzano, le esperienze che capitano, tutte cose che altrimenti non mi sarebbero state possibili.
"La libraia tascabile" è il tuo secondo libro e, anche se la struttura e il punto di vista sono diversi, il contesto della libreria è lo stesso. Quanto è diversa la libraia Cristina dei due libri?
Totalmente diversa, ma è rimasta invariata la fame di storie. Continuo a sentirmi a volte inadatta, ma dal primo libro ho imparato ad accettare di più i complimenti, a sentirmi meno in colpa, più sicura e consapevole di quel che faccio.
Grazie al negozio e all'attività online continuerai a portare avanti anche nei prossimi mesi molte delle tue iniziative, come gli abbonamenti a sorpresa. Qual è invece l'iniziativa che non vedi l'ora di riprendere appena la Scatola lilla avrà di nuovo un luogo fisico?
Oltre agli abbonamenti e al negozio online, continuano anche le presentazioni dal vivo (da Après-coup). Mi sto dedicando invece a una nuova iniziativa partita a settembre, che mi permetterà di essere una libraia più inclusiva. Di recente una ragazza mi ha contattato per chiedermi se alla presentazione con un autore che avrei tenuto avrebbe potuto prenotare un posto in prima fila, in modo tale da poter leggere con più facilità il labiale. Mi sono resa conto che non mi era mai capitato di pensare che le mie presentazioni non potessero essere aperte a tutti, non fossero inclusive. Quindi da settembre sono presenti alle presentazioni anche due interpreti LIS (Lingua dei Segni Italia) dell'associazione Guanti Rossi, anche nel caso in cui non vi siano persone sorde in sala. Le presentazioni, infatti, verranno registrate e salvate sul canale youtube della libreria, in modo da dare la possibilità a tutti di ascoltare una storia.
Che libro consiglieresti come Libro del mese alla nostra community, che è un gruppo eterogeneo e la cui discussione avviene durante la lettura del libro, lungo tutto il mese?
Sicuramente We are family di Fabio Bartolomei, un libro che ti mette in pace con il mondo e che ha messo d'accordo il pubblico. Offre uno spaccato di storia dagli anni 70, tramite gli occhi di un bambino. Consiglio poi Eshkol Nevo, con Tre piani, piani fisici e metaforici, e che porta il lettore a chiedersi nella propria vita in che piano ci si trova. È un esempio di quei pochi libri che non sei tu a leggere, ma che ti leggono. Sempre dello stesso autore, si presta bene a una discussione per un gruppo di lettura La simmetria dei desideri.
Ogni anno scegliamo un autore o un'autrice da approfondire. Chi ci consiglieresti, le cui opere possano essere lette in tempi ravvicinati, offrendo varietà?
Federico Baccomo! Tutti i suoi libri sono molto diversi tra loro. Avvocato, decide di aprire un blog dove raccontare in chiave ironica i retroscena e le esperienze vissute nello studio legale in cui lavorava. Ha raccolto gli interventi del blog nel suo primo libro, Studio illegale, e da lì è iniziata una produzione intensa e variegata, che passa dalla legal story, al contesto televisivo, al raccontare una storia con gli occhi di un cane, e molto altro.
(articolo a cura di Beatrice Prozzo)
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