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Valérie Perrin nel 2018 pubblica l'ormai best seller Cambiare l'acqua ai fiori (trad. Alberto Bracci Testasecca, edizioni e/o) regalandoci un racconto intenso, drammatico e educativo. La protagonista della sua storia, Violette Toussaint, donna impavida e dolce, si ritrova a fronteggiare numerose perdite tra cui, la più crudele, quella della figlia Lèonine. Violette ha un rapporto contrastante con la morte che, nonostante sia entrata nella sua vita troppo presto, viene da lei accolta e accettata come parte integrante della vita. Abbiamo da poco festeggiato Pasqua, di cui forse uno dei più grandi insegnamenti è proprio questo: non temere la morte.

Quanto condiziona la nostra vita il pensiero della morte? Un'estrema generalizzazione sarebbe azzardata ma di sicuro, da quando l'uomo ha iniziato a porsi delle domande, quelle sulla morte erano le apri-fila. Oggi ognuno, assecondando il proprio credo e le proprie scelte, vive la questione in maniera personale; universale e certo, purtroppo, è solo il dolore. Perrin però ci dipinge la morte più armoniosamente di come si è soliti immaginarla, la ritrae con colori meno cupi, rivolgendole un sorriso consapevole e vagamente "epicureo". Scrive infatti: "Mi piace ridere della morte, prenderla in giro. È il mio modo di esorcizzarla, così si dà meno arie. Burlandomi di lei permetto alla vita di prendere il sopravvento, di avere potere."

La paura della morte si dice sia direttamente proporzionale alla voglia di vivere. Simone De Beavoir in Memorie d'una ragazza per bene (trad. B. Fonzi, Einaudi), infatti, scrive: "La paura della morte non mi aveva mai abbandonata, non mi abituavo ad essa; mi accadeva ancora di tremare e piangere di terrore. Per contrasto, il fatto di esistere, qui, in questo istante, acquistava a volte un’intensità folgorante." Violette viene prima paralizzata dalla morte, resa inerme dalla sofferenza, sconfitta dal senso di impotenza, dalla rabbia di chi sente di aver subito un'ingiustizia e poi torna alla vita, ricomincia a vivere anche per chi non c'è più, con il ricordo costantemente alimentato da un amore eterno come quello di una madre.

L'autrice non affronta mai il tema dal punto vista religioso; ciò che scrive è sempre e solo frutto di stati emotivi vissuti e considerazioni personali. Seguendo questo ragionamento, leggete le parole che troverete di seguito senza preconcetti: potrebbero regalarvi una nuova visione di qualcosa che spesso finiamo per giudicare troppo frettolosamente.
"Riposa in pace, cara Jeanne. Forse sei già rinata altrove, in un'altra città, all'altro capo del mondo. C'è la tua nuova famiglia intorno a te, stanno festeggiando la tua nascita, ti guardano, ti baciano, ti ricoprono di regali e dicono che assomigli a tua madre mentre qui ti stiamo piangendo. E tu dormi, ti stai preparando per una nuova vita in cui c'è ancora tutto da fare, mentre qui sei morta. Qua sei un ricordo, là il futuro."

Non fatevi ingabbiare dalle tradizioni, dalle credenze altrui, da un pensiero di cui siete sempre stati sicuri: siate liberi di cambiare idea, avvicinatevi al pensiero che più vi alleggerisce il cuore. Se la morte fa parte di questa imprevedibile partita a scacchi che è la vita, siate liberi di decidere che giocatore essere – come Violette ci insegna.

(articolo a cura di Sveva Serra)

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