
Donatella di Pietrantonio pubblica L'Arminuta nel 2017 ottenendo un ottimo successo, tanto da portare alla creazione dell'omonimo film nel 2021 con la regia di Giuseppe Bonito e attori del calibro di Vanessa Scalera. Si racconta la storia di una tredicenne che viene restituita alla famiglia d'origine dopo aver vissuto con degli zii. È costretta ad abbandonare tutto ciò che le sta a cuore per ritrovarsi in un contesto povero, inospitale, violento e anaffettivo. La ricerca della verità e di una nuova serenità la portano ad affrontare un percorso difficile e doloroso.
L'Arminuta che narra la sua vita è ormai una donna che parla del suo passato districandosi tra vecchie cicatrici e ferite ancora sanguinanti. Lo "schema" ci ricorda vagamente il libro di Gramellini Fai bei sogni con la differenza che l'autore ripercorre tutta la sua vita fino ai giorni nostri, mentre in questo caso l'autrice si ferma all'adolescenza della protagonista, o meglio al momento in cui ella trova finalmente l'amore di cui aveva bisogno: quello della sorella Adriana.
Tra l'abbandono dei genitori biologici, l'abbondono dei genitori "adottivi", la morte del fratello Vincenzo e il liceo vissuto lontano da casa "la ritornata" trova il suo punto di riferimento, la sua salvezza. Le due diventano inseparabili perché nient'altro unisce come il dolore.
«Mia sorella. Come un fiore improbabile, cresciuto su un piccolo grumo di terra attaccato alla roccia. Da lei ho appreso la resistenza. Ora ci somigliamo meno nei tratti, ma è lo stesso il senso che troviamo in questo essere gettate nel mondo. Nella complicità ci siamo salvate.»
Il sangue che lega queste due sorelle è solo un piccolo punto di partenza perché l'affetto su cui costruiscono il loro rapporto vale molto di più per una semplice ragione: loro si scelgono. Vivevano da sole tranquillamente, ma una volta conosciutesi l'Arminuta e Adriana scelgono di esserci l'una per l'altra, scelgono di amarsi come nessuno aveva mai fatto, scelgono di affrontare la vita insieme non perché devono ma perché non possono farne a meno. L'autrice decide così di raccontare la storia d'amore più intensa e verosimile che esista: quella di due anime perse che si sono ritrovate l'una negli occhi dell'altra.
Tra le lacrime che questo libro vi farà versare, tra l'angoscia e la paura che vi trasmetteranno gli episodi descritti, alla fine vi lascerà con un sorriso: il sorriso di chi sa che non sarà mai solo.
«Sai bene quanto me qual è il valore dell'affetto di una sorella: non c’è nulla di simile in questo mondo.» (Charlotte Bronte)
(articolo a cura di Sveva Serra)
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