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Mary Shelley pubblica Frankenstein o il Prometeo moderno nel 1818 in forma anonima. Riscrive poi completamente l'opera e la pubblica nuovamente nel 1831 con la sua firma. Il romanzo è considerato il primo vero libro di fantascienza con tutte le caratteristiche che sono poi entrate nell'immaginario collettivo: uno "scienziato pazzo", atmosfere inquietanti, morali definite e incisive. Per la prima edizione l'autrice scelse l’anonimato perché all'epoca era sconveniente che una donna potesse scrivere di un "mostro" riportato in vita dalla scienza. Usare il suo nome circa 13 anni dopo fu una dimostrazione di coraggio e (oseremmo dire) ribellione.

 

Essendo legato al concetto di scienza le radici per la nascita di questo genere affondano nel lontano Cinquecento con l'inizio della rivoluzione scientifica. La scienza per molti anni resterà affare strettamente maschile; la prima scienziata donna è considerata Marie Curie nata ben 36 anni dopo la pubblicazione di Frankenstein. Mary Shelley quindi con questo libro non ha solo dato vita ad un nuovo mondo letterario ma ha anche iniziato a rompere le barriere misogine che esistevano anche negli ambienti culturali più elevati.

L'autrice raccontò che l'idea di Frankenstein nacque da un sogno influenzato da un discorso del marito e di Lord Byron su una teoria di Erasmus Darwin (nonno di Charles Darwin) sulla "vita dopo la morte" di alcuni protozoi. Questa idea però venne stimolata dalla sfida letteraria lanciata dal gruppo di intellettuali con cui i coniugi Shelley si intrattennero a Villa Diodati nel 1816. Questi erano soliti leggere tutti insieme storie di fantasmi e così si propose di scrivere di propria penna delle storie dell'orrore; quella di Mary fu la meglio riuscita e in segno di "riconoscenza" nella prefazione della seconda edizione proprio lei descriverà quelle giornata di tempesta che la ispirarono.

Prima di lasciarvi vogliamo però consigliarvi la lettura di altri tre libri di fantascienza che sono legati tra loro e a Frankenstein dal tema della scoperta. In ognuna di queste opere ciò che spinge i protagonisti a dare inizio alla loro avventura è la curiosità, l'ardente necessità di conoscere e spingersi oltre i limiti.
Andando in ordine cronologico:
1. Viaggio al centro della terra di Jules Verne del 1864,
2. 2001: Odissea nello spazio di Arthur C. Clarke del 1968,
3. Povere creature! di Alasdair Gray del 1992.
Tutte e quattro le storie (compreso quindi Frankenstein) sono poi diventate film e tra queste spicca Povere creature!, recente pellicola del regista greco Lanthimos con la vincitrice Oscar Emma Stone.

Che la curiosità (e la ribellione) sia con voi, buona lettura!

(articolo a cura di Sveva Serra)

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