
Intermezzo (Einaudi, trad. Norman Gobetti) è l'ultimo romanzo di Sally Rooney, uscito a novembre del 2024. Se siete curiosi di capire qualcosa in più delle storie (e dell'evoluzione) di questa autrice tanto chiacchierata, o se volete spuntare il punto della nostra Challenge "leggere un autore/un'autrice irlandese vivente", questo libro fa per voi!
La storia di Intermezzo ruota intorno a due fratelli, Ivan e Peter, che hanno da poco perso il padre e affrontano il lutto (e la vita in generale) in modi molto diversi. Entrambi si ritrovano in relazioni amorose complicate e solo quando riusciranno a sbrogliarne i fili riusciranno anche a risanare il loro turbolento rapporto. La caratteristica dei romanzi della Rooney è proprio questa: raccontano la complessità dei rapporti. Quelle che l'autrice pone sotto le luci della ribalta non sono mai relazioni lineari ma sempre piene di contraddizioni, ostacoli e dubbi. Ed è così in ogni suo libro, da Persone normali a quest'ultimo.
Sally Rooney descrive la normalità, narra la vita romantica della gente normale, cioè quella incasinata ma libera. Racconta la normalità di una comunicazione spesso disfunzionale ma talvolta anche meravigliosamente accogliente. Racconta amori sempre pieni di non detti, di paure, pieni di una sana ribellione alle etichette che la società vuole per forza attaccare su ogni cosa. Perché bisogna dare un nome a tutto? Perché bisogna scegliere una casella nella quale inserirsi? Poiché le cose senza nome sono difficili da spiegare, suscitano domande, diventano problematiche da vendere o acquistare e questo una società che capitalizza ogni dettaglio non se lo può permettere. Rooney invece rivendica l'astrazione dei sentimenti, la bellezza della loro complessità, la bellezza della stranezza, del diverso, di quella normalità che è sempre stata tale e che ora che ci siamo imborghesiti troviamo moralmente inaccettabile.
In Intermezzo Peter ama due donne: Sylvia e Naomi. La prima è il grande amore della sua vita che ora, a causa di un incidente, soffre di una malattia che rende il suo corpo costantemente dolorante e, tra le altre cose, non le permette di vivere l'amore fisico. La seconda invece è una ragazza giovane e caotica che con la vita ci gioca come vuole. Ognuna di loro dà a Peter qualcosa che l'altra non potrebbe dargli e Peter le ama entrambe per questo motivo. Lunga e difficile però è l'accettazione di un amore che non sia tradizionalmente monogamo. Perché? Perché la società ci ha detto che non si fa e Peter, individuo socialmente attivo e amabile, in quelle regole ci credeva. Questo almeno finché la vita non gli ha dimostrato che esistono strade nuove (o antichissime) da poter percorrere. La storia di Peter e Sylvia è estremamente commovente e convince anche i più scettici che forse amare due persone non è così amorale, ma a volte è solo un modo per rimanere insieme senza negare all'altro qualcosa che non gli si potrà mai dare.
«Lasciatemi soffrire, per favore. Pur di amare anche solo quelle poche persone, pur di sapermi capace di farlo, sono disposto a soffrire ogni giorno della mia vita.»
Ivan invece ama Margaret, una donna più grande di lui con un matrimonio alle spalle. Rooney continua la sfida contro i preconcetti, contro un perbenismo che invece di renderci persone per bene ci ha solamente e scioccamente irrigidito. Ivan e Peter si giudicano reciprocamente e di conseguenza si scontrano incessantemente. La verità è che giudicano troppo duramente se stessi e trasportano lo stesso ragionamento sull'altro. Solo quando accettano finalmente la complessità della loro umanità riescono a comprendere l'altro e a tendersi la mano.
Forse Intermezzo non è il romanzo migliore della Rooney ma è quello che condensa meglio tutto ciò di cui si è fatta portavoce l'autrice negli anni. Questo libro è intriso di un amore per la vita, messo spesso a dura prova, che in un modo o nell'altro resiste. Resiste davanti al dolore della perdita, davanti al giudizio, resiste e brinda alla salute di chi l'amore se lo tiene stretto ad ogni costo.
(articolo a cura di Sveva Serra)
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