Martedì, 04 Novembre 2025

"Sensi di viaggio" di Marco Aime

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13/02/2021 15:02 - 13/02/2021 15:22 #50864 da Annadr87
Risposta da Annadr87 al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
È un bene che vi piaccia. Che disdetta se anche voi la pensaste come me, e cioè che questo libro è insalvabile.
Ho finito di leggerlo ieri.
Vero, la scrittura varia nei diversi episodi di riflessione.
C'è un'abbondanza di metafore e similitudini con uno sforzo lirico mal riuscito nei primi pezzi, fino a Clerkwell Close, poi la struttura cambia bruscamente, spariscono le riflessioni in corsivo, in cui ci vuole inculcare - è questo l'obiettivo a cui ti riferisci, @Margarethe? -che bisogna viaggiare con il corpo per viaggiare davvero (e lui mi sembra in tal senso, in questo libro, uno che predica bene e razzola male. Sta tanto nella sua testa a fare rimandi qua e là con quel che sa già, staccandosi dalla percezione sensoriale, fisica, del luogo in cui si trova).
Da qui comincia una narrazione più sociologica, dimenticandosi del diktat: sono i sensi che comandano e non la mente. Frase che fa sorridere chiunque abbia qualche rudimento di neurofisiologia.

Non l'ho trovato coerente, né con sé stesso né con il titolo.
Di recente ho letto Il mondo a piedi, di David Le Breton (edizione 2000) che fa un invito simile, a viaggiare con i sensi, ed ha dei capitoletti che si intitolano proprio: il gusto, l olfatto, il tatto, ecc. Decisamente più indicato a chi avesse inteso Sensi di viaggio come l'ho inteso io.

Inoltre, ho trovato alcune riflessioni spiacevoli. Esempio: "il tanfo delle città arabe", buttata così è una frase pericolosa. (Penso si riferisse al tanfo della concia del cuoio che si sente nei suq, nei mercati arabi, ma magari un po' di contesto non avrebbe fatto male e avrebbe reso quella frase meno assoluta, e quindi meno offensiva. Già dire, chessò!, il tanfo del cuoio dei mercati tipici di molte città arabe.., sposta l'attenzione sulla causa piuttosto che sulla civiltà araba)

Scomodo, inoltre, passare in un attimo da un continente all'altro, senza indicazioni, solo per seguire il criterio cronologico delle pagine di diario dell'autore. Non succede sempre, ma spesso. Sei in Myanmar (e lui non te lo fa capire, devi cercare tu dove si trova Rangoon, a meno che non hai l'atlante geografico stampato nel cervello), e la pagina dopo ti ritrovi a Wasso (ti dice che sei più o meno vicino al Kenya, pensi: ok, è Africa, ma è Kenya o no?! Devi andartelo a cercare per capire che sei in Tanzania, che non è la stessa cosa).

Poi, abbiamo idee soggettivamente (e legittimamente) diverse di oggettività!
Se mi apri il racconto di Wasso oteli (Tanzania) con "Forse, se Cristo, invece di fermarsi a Eboli avesse proseguito fino a Wasso, le sorti del mondo sarebbero cambiate e forse lui avrebbe apprezzato maggiormente le gioie di Eboli", mi fai capire che la prima cosa che fai è pensare con il tuo bagaglio (o pregiudizio) culturale. Poi continui con un racconto molto distaccato in cui sembri non partecipare al luogo e alla vita che si anima davanti a te, in ultimo non sperimentarlo con i tuoi sensi, eccetto appunto quello della vista, ma da lontano, e filtrata dal pensiero di Cristo s'è fermato ad Eboli, che non c'entra un tubo con la Tanzania ma solo con te stesso e la tua formazione.
Non mi dici che tempo fa, come ti è sembrato il sole sulla tua pelle, o il contatto con la pelle del bambino che descrivi (ti ci sei avvicinato, gli hai stretto la mano, fatto una carezza?); come era il suono della sua risata, o delle sue parole; quali forme avevano gli alberi della savana, come cambiavano con il passare delle ore e il muoversi del sole; che sapore aveva quella birra nella tua bocca straniera, l'hai assaggiata?.
C'è molto poco di tutto questo, e quello che c'è, è scritto proprio maluccio, per i miei gusti!
Ultima Modifica 13/02/2021 15:22 da Annadr87.

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13/02/2021 22:40 #50879 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
Mi ritrovo anch'io a provare emozioni discordanti, perché molto di quanto ha scritto è intriso di malinconia e questo mi fa pensare al viaggio come un qualcosa che lascia un ricordo quasi doloroso e che lui li abbia vissuti senza goderne fino in fondo. Ma dopotutto il viaggio ha un significato diverso per ognuno di noi. Molte delle sue riflessioni però mi hanno portato a ragionare su tanti aspetti del viaggio che non avevo preso in considerazione, probabilmente perché ho viaggiato poco e niente.
L'unica cosa negativa è che non ho apprezzato molto lo stile, l'ho trovato confusionario.
Per il resto posso dire che mi ha suscitato molto emozioni anche se contrastanti e per cui non mi è stato indifferente

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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14/02/2021 16:32 #50893 da vanna
Risposta da vanna al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
Iniziato anch'io lette poche pagine e non letti vostri commenti per non farmi influenzare. Ho avuto l'impressione che riporti sensazioni personali di momenti particolari di viaggi , di qualcosa di magico che gli ha toccato l'anima per cui dalla Scozia passa alla California riportando aforismi di Steinbeck per poi passare ai luoghi di Cesare Pavese e poi la Bretagna...sembra quasi un flusso di coscienza...


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18/02/2021 15:42 #50997 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime

vanna ha scritto: Iniziato anch'io lette poche pagine e non letti vostri commenti per non farmi influenzare. Ho avuto l'impressione che riporti sensazioni personali di momenti particolari di viaggi , di qualcosa di magico che gli ha toccato l'anima per cui dalla Scozia passa alla California riportando aforismi di Steinbeck per poi passare ai luoghi di Cesare Pavese e poi la Bretagna...sembra quasi un flusso di coscienza...


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Sì esatto, non è semplicemente un riportare i 5 sensi.. Ci sono dei momenti viaggiando in cui si percepisce la bellezza e si è felici di essere dove si è, ma magari non è così facile spiegare il perché, è un insieme di sensazioni. O al contrario momenti di scoraggiamento, malinconia, tristezza.. Tutti questi sono momenti in cui si sente il bisogno di scrivere per capire se stessi, e credo che questo abbia fatto Aime. Non credo che passi tutti i suoi viaggi a covare questi pensieri, ma che siano solo dei momenti. Un diario non è molto rappresentativo del carattere di una persona, ci si scrive solo in caso di bisogno, no?

Anna, essendo un diario è normale che uno scrivendo non si preoccupi di essere corretto (per il tanfo delle città arabe), e scriva dal proprio punto di vista, partendo dalle proprie conoscenze. Personalmente lo apprezzo perché non si può sempre dire bene di qualsiasi cosa, è giusto essere sinceri e raccontare anche quello che non va. Aime dice "Mi viene difficile scrollarmi di dosso la diffidenza." e ci sta, è normale quando si visita una realtà diversa dalla propria, alla fine si viaggia anche per questo, per scrollarsi di dosso la diffidenza.
Io ad esempio viaggiando ho imparato che spesso quello che noi consideriamo degrado e quindi pericolo, in altri paesi non è affatto così, è solo un modo diverso di vivere. Però non mentirò mai nascondendo lo sgomento e la paura dell'inizio.

Detto questo è totalmente legittimo provare antipatia per il modo di pensare dell'autore, forse delle pagine di diario non sono adatte alla pubblicazione proprio perché troppo soggettive..

Guido ha scritto: Secondo voi, ci sono delle sensazioni di viaggio che possono aver provato tali viaggiatori centinaia di anni fa e che invece noi non potremo sicuramente provare in uno dei nostri viaggi?


Immagino la sensazione di essere completamente abbandonati a se stessi e doversela cavare senza nessun aiuto. Adesso più o meno con i telefoni, le guide turistiche anche per il turismo di avventura, non si è mai completamente abbandonati. Inoltre in passato chi viaggiava sapeva bene che forse non sarebbe mai tornato a casa, che sarebbe potuta essere l'ultima volta che vedeva i suoi cari.

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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18/02/2021 18:20 #51004 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
"Palazzi di mahrajah fanno da sfondo a povere e umili bancarelle. Sembra che la storia abbia seguito due cammini paralleli, uno molto più veloce dell'altro."

Che ne pensate? Penso che questa frase rappresenti bene la contestazione dei termini "in via di sviluppo", "sottosviluppato". Ormai in quasi ogni paese del mondo esistono stili di vita tipici dei paesi "sviluppati", solo che ci sono forti disparità. E questo capita anche in paesi "sviluppati" (vedi U.S.A.).

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

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18/02/2021 20:04 - 18/02/2021 20:37 #51007 da Annadr87
Risposta da Annadr87 al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime

guidocx84 ha scritto:
Sì, esatto...

Margarethe ha scritto:
Sì esatto, [...]


Allora ho scelto la parte sbagliata dell'opinione da sostenere!

Scherzi a parte, ho seguito un po' il gioco e la conversazione cominciata da guido sul libro di Mastroianni, trovo l'argomento sicuramente molto utile, specie nelle varie situazioni in cui il mondo d'oggi ci pone. Io ho incrociato qualche scritto di Rogers e Rosenberg (ideatori della teoria della comunicazione non violenta) durante gli studi, ma non ho mai approfondito. Voi che siete più esperti di me, visto quest' esperienza legata al libro di Mastroianni che state facendo sul forum, pensate sia un buon esempio di apertura alle varie opinioni usare il "sì, esatto...", lasciando alla logica la deduzione che quindi ci sia un "no, sbagliato..." dalla parte opposta?

Margarethe ha scritto:
Anna, essendo un diario è normale che uno scrivendo non si preoccupi di essere corretto (per il tanfo delle città arabe), e scriva dal proprio punto di vista, partendo dalle proprie conoscenze. Personalmente lo apprezzo perché non si può sempre dire bene di qualsiasi cosa, è giusto essere sinceri e raccontare anche quello che non va. Aime dice "Mi viene difficile scrollarmi di dosso la diffidenza." e ci sta, è normale quando si visita una realtà diversa dalla propria, alla fine si viaggia anche per questo, per scrollarsi di dosso la diffidenza.
Io ad esempio viaggiando ho imparato che spesso quello che noi consideriamo degrado e quindi pericolo, in altri paesi non è affatto così, è solo un modo diverso di vivere. Però non mentirò mai nascondendo lo sgomento e la paura dell'inizio.

Detto questo è totalmente legittimo provare antipatia per il modo di pensare dell'autore, forse delle pagine di diario non sono adatte alla pubblicazione proprio perché troppo soggettive...


Non mi dilungo sul libro, non vorrei che chi lo ha scelto o ha il compito (arduo!) di sostenere questa conversazione si sentisse minacciato da un'opinione amatoriale, se pure appassionata, sul forum.
Io amo leggere, amo i saggi, e non metto mai via un libro fino a quando non l'ho terminato, quindi sopporto anche brutte letture e ne ho avute. E sono utili. Sono utili proprio a fare dei confronti, se il libro x mi sembra brutto e ne capisco il perché, posso anche capire perché il libro y è decente, e perché il libro z è stupendo. Mi piace immaginare il lavoro che c'è dietro un libro e trovo un po' naive pensare che un diario (bello sarebbe stato se il marketing lo avesse venduto come pagine di diario, e non come racconti e nuovi racconti. E il pensiero di Guccini fosse stato chiamato con il suo nome: introduzione) venga pubblicato tal quale e non mi dilungo neanche su questo perché non è il caso.

Tuttavia, tengo a precisare che non provo antipatia per Aime, e in generale non provo antipatia nei confronti di chi ha opinioni diverse dalla mia. Non mi scaldo tanto facilmente, e sono abituata al confronto. Nel mio commento sul testo ho infatti detto che ho trovato delle frasi spiacevoli (e pericolose), e non Aime spiacevole (e pericoloso). Non mi dilungo neanche sulla questione diffidenza e uso del diario o cose di questo genere perché ho l'impressione che potrei risultare relativamente e soggettivamente fastidiosa, magari pur non essendolo in assoluto e oggettivamente. Non è il caso, di nuovo.
Ultima Modifica 18/02/2021 20:37 da Annadr87.

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18/02/2021 21:53 - 18/02/2021 21:54 #51009 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
Anna tranquilla, non c'è un'opinione da sostenere! Tutte le opinioni sono accettate. Il mio problema è che cerco sempre di trovare le cose positive in un libro, e quindi sicuramente risulto poco critica; quando c'è qualcosa che non va in un libro cerco di trovarne la spiegazione, che ho provato a dare. Ma la tua opinione è ugualmente valida e anzi capisco le tue perplessità.

Dicendo "sì, esatto" intendevo esprimere il mio accordo con ciò che ha detto vanna, perché aveva spiegato il libro riflettendo esattamente i miei pensieri.

Annadr87 ha scritto: Mi piace immaginare il lavoro che c'è dietro un libro e trovo un po' naive pensare che un diario (bello sarebbe stato se il marketing lo avesse venduto come pagine di diario, e non come racconti e nuovi racconti. E il pensiero di Guccini fosse stato chiamato con il suo nome: introduzione) venga pubblicato tal quale e non mi dilungo neanche su questo perché non è il caso.


Non sono dentro al mondo dell'editoria, quindi sì in questo ambito sono ingenua :laugh: l'ho pensato vista la scarsa cura dell'edizione

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

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Ultima Modifica 18/02/2021 21:54 da Margarethe.

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18/02/2021 22:39 #51011 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime

guidocx84 ha scritto:
Sì, esatto...

Margarethe ha scritto:
Sì esatto, [...]


Allora ho scelto la parte sbagliata dell'opinione da sostenere!

Scherzi a parte, ho seguito un po' il gioco e la conversazione cominciata da guido sul libro di Mastroianni, trovo l'argomento sicuramente molto utile, specie nelle varie situazioni in cui il mondo d'oggi ci pone. Io ho incrociato qualche scritto di Rogers e Rosenberg (ideatori della teoria della comunicazione non violenta) durante gli studi, ma non ho mai approfondito. Voi che siete più esperti di me, visto quest' esperienza legata al libro di Mastroianni che state facendo sul forum, pensate sia un buon esempio di apertura alle varie opinioni usare il "sì, esatto...", lasciando alla logica la deduzione che quindi ci sia un "no, sbagliato..." dalla parte opposta?

Margarethe ha scritto:
Anna, essendo un diario è normale che uno scrivendo non si preoccupi di essere corretto (per il tanfo delle città arabe), e scriva dal proprio punto di vista, partendo dalle proprie conoscenze. Personalmente lo apprezzo perché non si può sempre dire bene di qualsiasi cosa, è giusto essere sinceri e raccontare anche quello che non va. Aime dice "Mi viene difficile scrollarmi di dosso la diffidenza." e ci sta, è normale quando si visita una realtà diversa dalla propria, alla fine si viaggia anche per questo, per scrollarsi di dosso la diffidenza.
Io ad esempio viaggiando ho imparato che spesso quello che noi consideriamo degrado e quindi pericolo, in altri paesi non è affatto così, è solo un modo diverso di vivere. Però non mentirò mai nascondendo lo sgomento e la paura dell'inizio.

Detto questo è totalmente legittimo provare antipatia per il modo di pensare dell'autore, forse delle pagine di diario non sono adatte alla pubblicazione proprio perché troppo soggettive...


Non mi dilungo sul libro, non vorrei che chi lo ha scelto o ha il compito (arduo!) di sostenere questa conversazione si sentisse minacciato da un'opinione amatoriale, se pure appassionata, sul forum.
Io amo leggere, amo i saggi, e non metto mai via un libro fino a quando non l'ho terminato, quindi sopporto anche brutte letture e ne ho avute. E sono utili. Sono utili proprio a fare dei confronti, se il libro x mi sembra brutto e ne capisco il perché, posso anche capire perché il libro y è decente, e perché il libro z è stupendo. Mi piace immaginare il lavoro che c'è dietro un libro e trovo un po' naive pensare che un diario (bello sarebbe stato se il marketing lo avesse venduto come pagine di diario, e non come racconti e nuovi racconti. E il pensiero di Guccini fosse stato chiamato con il suo nome: introduzione) venga pubblicato tal quale e non mi dilungo neanche su questo perché non è il caso.

Tuttavia, tengo a precisare che non provo antipatia per Aime, e in generale non provo antipatia nei confronti di chi ha opinioni diverse dalla mia. Non mi scaldo tanto facilmente, e sono abituata al confronto. Nel mio commento sul testo ho infatti detto che ho trovato delle frasi spiacevoli (e pericolose), e non Aime spiacevole (e pericoloso). Non mi dilungo neanche sulla questione diffidenza e uso del diario o cose di questo genere perché ho l'impressione che potrei risultare relativamente e soggettivamente fastidiosa, magari pur non essendolo in assoluto e oggettivamente. Non è il caso, di nuovo.


Il mio “Sì, esatto” invece era riferito ad un’osservazione fatta in merito al titolo del libro da Greta, aspetto sul quale personalmente concordavo con lei. Non volevo sicuramente far pensare che opinioni discordanti dalle nostre fossero sbagliate. Mi dispiace che Anna abbia recepito questo dalle mie parole.

Non capisco francamente il riferimento al topic su Mastroianni, che sto semplicemente utilizzando come stimolo per approfondire ciò che sto leggendo insieme a chi desidera accompagnarmi nella lettura, non certo con l’obiettivo di insegnare a qualcuno come comunicare (non ne ho le competenze né è mia ambizione farlo né lo sto facendo nella veste di amministratore del sito...).

Mi dispiace molto che Anna si sia cancellata dal Forum senza darci modo di chiarirci...

Comunque andiamo avanti...

Sono circa al 70% del libro di Aime. Qualcuno prima di me aveva detto che poco dopo la metà del libro lo scrittore cambia registro, al punto che sembrano quasi due libri diversi. L’ho notato anche io! Non ho ancora capito però quale registro preferisco... proseguo con la lettura :D

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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23/02/2021 01:51 - 23/02/2021 01:52 #51092 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
Accidenti ragazzi che dibattito.
Non mi dilungo troppo sulla capacità di scrittura di Aime, sullo stile o in supposizioni che mirano necessariamente a dovere dare un significato alle sue parole che sia condivisibile da tutti noi. È un libro molto soggettivo perché tratto dalle sue esperienze di vita attraverso le quali ha scoperto il senso del viaggiare, del partire e del ritornare. Quello che mi è piaciuto è innanzitutto che è stato un genere di libri davvero nuovo per me e poi leggendo le sue esperienze e le sue riflessioni mi sono interrogata su molte cose e mi ha fatto pensare al viaggio in tanti suoi aspetti soprattutto interiori prima che attraverso il mondo. Mi hanno stupito i suoi sentimenti contrastanti e mi hanno colpito le sue impressioni suoi luoghi e le persone..
"Il frusciare e il crepitare sospetto della savana di notte, l’assurdo silenzio del deserto. Come puoi sentirli, stando lì, dove vivi? La mente non ha orecchie.”
In questo libro io ritrovo tanta verità. Semplici parole che raccontano la nostra realtà, che spesso vive il viaggio solo con la mente o lo vive senza sentire, né vedere, né toccare, né assaporare né annusare.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
Ultima Modifica 23/02/2021 01:52 da Giami23.
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23/02/2021 23:04 #51106 da vanna
Risposta da vanna al topic "Sensi di viaggio" di Marco Aime
Terminato questo piccolo libro che nel complesso ho trovato gradevole ed in alcune parti mi ci sono ritrovata avendo avuto la possibilità di visitare luoghi come Scozia, Bretagna, Lisbona. Ma anche di posti che non ho fisicamente conosciuto ma di cui mi sono fatta un'idea leggendo , informandomi, vedendo immagini sono riuscita a cogliere e ad immedesimarmi in quelle atmosfere magiche talvolta velate da tristezza, malinconia e solitudine che Aime ha avuto la possibilità di assaporare e grazie alle sue sensazioni a degli attimi fuggenti fermati su carta ci ha regalato come dei quadri impressionisti fatti di pennellate e non di contorni definiti. Egli vuol dimostrare che i viaggi che avvengono nella mente o rimanendo a casa non sono validi bisogna far esperienza attraverso i cinque sensi , incontrare e conoscere persone per cogliere fino in fondo la magia del luogo .È senz'altro vero ma non tutti almeno io ho viaggiato tanto e nel modo in cui l' ha fatto lui come antropologo magari in solitaria o per lavoro, mi sono spostata sempre con mio marito , abbiamo gli stessi interessi , tanta voglia di vedere e capire che talvolta ci porta a trascurare appuntamenti a tavola , prima della partenza programmiamo ciò che vedere, studiamo un po' e durante il viaggio nei momenti di relax continuiamo comprando sul posto guide ed altro, farsi un'idea del luogo che visiteremo penso sia fondamentale ho conosciuto persone che dai loro resoconti di viaggi reali ho appreso che non sapessero neppure a quale continente appartenesse lo stato visitato senza contare altre amenità.
Il libro mi è piaciuto e mi ha riportato a ricordare sensazioni e momenti magici di piacevoli viaggi che purtroppo appartengono al passato


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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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