guidocx84 ha scritto: La legge di cui parli nell'esempio, oltre a non avere alcun senso (fai esempi logici almeno!  
  
 quale utilità collettiva deriverebbe dallo sterminio di coloro che hanno i capelli rossi?  
  
)
l'esempio non è mio ma è uno dei classici esempi che si studiano in filosofia e ha molto senso...semplicemente dimostra che se ti limiti a dire "se è legge occorre rispettarla" in realtà ti stai concentrando solo sull'aspetto della coazione della legge....in altre parole non ti interessa il contenuto della legge ma solo la sua forma, la procedura attraverso cui è formata e il suo carattere coattivo....
inoltre, dato che non puoi stabilire a priori se un piacere è più utile di un altro per la collettività puoi arrivare a tale conclusione:
"gli ebrei non possono più frequentare le scuole pubbliche italiane perchè non appartengono alla razza italiana ed è utile per la razza italiana che essa rimanga il più pura possibile"
non sto dicendo che accade sempre questo...ma in via potenziale non vi è nulla che lo impedisce e il nostro passato ne è l'esempio....
sarebbe una legge fatta da un monarca o un despota. Io dico "se è legge va rispettata" perché, nonostante i chiari di luna ai quali, purtroppo, ci stiamo abituando, idealmente considero che, per diventare legge, questa ha superato il giusto ciclo di revisioni e discussioni necessarie in una democrazia.
questo perchè anche tu, come molti autori in passato, ritieni che la democrazia sia la migliore forma di stato possibile...in realtà oggi si è approfondito questo discorso e molti sottolineano come la democrazia sia in realtà una "dittatura della maggioranza", anzi una "dittatura della minoranza"...
ad esempio
Secondo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti
"Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto"
...è addirittura inserito nella Costituzione....e vi rimane nonostante le conseguenze....
Io ho sempre condiviso la frase di Voltaire: "Non sono d'accordo con le tue opinioni, ma difenderò sempre il tuo diritto ad esprimerle." Il discorso del "tollerare l'intollerante" lo capisco nel suo concetto generale ma non colgo il passaggio che ti ha portato a parlare di questa cosa.
la tua idea  "La propria libertà è importante purché per raggiungerla non si danneggi gli altri" è alla base della libertà di espressione...una delle critiche che sono state mosse è proprio questo: come ci si comporta davanti ad un soggetto intollerante? la risposta è che non puoi limitare la sua libertà di espressione, anzi sarebbe controproducente in quanto la tua idea implica che la giustizia e la verità prevalgono sempre...(in questo ambito le teorizzazioni di MIll, alle quali riconduco le tue idee per analogia, diventano davvero estreme)
dunque....
(quello dell'olocausto è solo un esempio da leggere con quanto detto sopra....non separare le cose...)
vediamo un altro esempio: io inizio a insultare Frank sul forum....e portando alle estreme conseguenze la tua idea tu non potresti impedirmi di farlo, non potresti bannarmi perchè ostacoleresti la mia libertà di espressione e dovresti aspettare che la verità e la giustizia facciano il loro corso naturale....