Claudia1221 ha scritto: Una cosa che ho notato leggendo il libro è che pur essendo un libro che parla di guerra, della guerra c'è poco e niente. Tutto è incentrato nella quotidianità della vita dei ragazzi, vengono descritte le attività della base ma nulla viene detto da un punto di vista politico ( passatemi il termine) non si fa un cenno alle motivazioni della missione, non un cenno alla motivazioni della guerra in se. Per molti versi mi è sembrata più una critica agli aspetti burocratici della vita militare. Poi mi ha colpito anche il fatto che all'interno della base venissero tollerati comportamenti illegali come l'utilizzo delle droghe o la prostituzione.
Il diverso punto di vista sulla quotidianità dei soldati in guerra, penso sia un aspetto sul quale l'autore puntava per creare un qualcosa di diverso rispetto a quello che leggiamo solitamente. Di maggiormente unico nel suo genere.
La guerra è un argomento sul quale tanto si è scritto e tanto si è parlato (anche se non è mai abbastanza evidentemente... penso agli episodi di terrorismo di ieri notte a Parigi sui quali potrebbero scrivere capitoli infiniti... eppure l'essere umano continua a cascarci...), però ha mille sfaccettature. Trovo sensato che un autore provi a cogliere anche quelle meno tipiche (così come, ad esempio, Calvino fece nel suo libro "Il sentiero dei nidi di ragno", in cui affronta il tema della guerra visto dagli occhi di un bambino).
Ciò detto, questo non vuol dire che affrontare un argomento da un diverso punto di vista rispetto a quello che siamo più abituati a leggere sia sinonimo di successo. Non basta. E' compito dell'autore individuare il modo migliore per trattare l'argomento al punto da coinvolgere il lettore e suscitargli delle emozioni.
A tal proposito, da esterno (in quanto non ho ancora avuto modo di leggere il libro ma lo farò presto dato che lo avevo anche votato), devo dirvi che non ho percepito grande trasporto da parte di chi ha letto il libro e lo ha commentato qui. O sbaglio?
I vostri commenti sono più che altro delle micro recensioni, o degli stati avanzamento lettura. Ma una vera e propria discussione, da questo libro, in controtendenza con quanto capita solitamente qui sul club, mi pare di capire che non sia emersa.
Al che mi domando: non è che l'autore ha trattato l'argomento con superficialità? Perché lo avete letto in molti ed è impossibile che da nessuno sia emerso niente di più che "sono a metà", "io l'ho finito", "mi è piaciuto", "non mi è piaciuto", ecc. (do per scontato che, in caso contrario, sareste venuti qui a parlarne).
ATTENZIONE: non è assolutamente una critica contro nessuno. Non prendetela nel modo sbagliato.
Dico soltanto che da esterno alla discussione ho notato questo aspetto e che la mia voglia di leggere questo libro è un po' scemata proprio per questo motivo. Volevo capire, se possibile, se mi confermate quanto ho detto, ovvero che è un libro superficiale che non scende nel dettaglio e che non suscita alcuna riflessione o se, leggendo questo libro, potrò, come è già capitato molte volte leggendo i nostri Libri del Mese, fare qualche ragionamento, pormi qualche interrogativo, approfondire qualche tematica, ecc. Grazie!