Sto al 70% e mi fermo un attimo per commentare.
Partendo dall''inizio, il rapporto con la madre non l'ho trovato cosi indifferente nei confronti di Modesta. Mi sembra la voglia proteggere dal padre, e mi hanno dato molto più fastidio i pensieri irrispettosi da bambina viziata bisognosa d'attenzioni che mi è apparsa essere Modesta. Carattestica che ho ritrovato in buona parte del libro. Lo stesso incidente del pozzo, che Guido ha interpretato come disperazione, a me è sembrato anch'esso, come tutte le sue azioni, calcolato. Mi sembra si evidente anche dai pensieri che esprime durante la convalescenza, di quanto è soddisfatta di sè stessa. Quindi mi ritrovo molto di più nel giudizio espresso da Martius e,anche se non in maniera cosi negativa, da Claudia. È sicuramente un personaggio che vuole apparire moderno, ma in realtä pi# che lei per quanto mi riguarda è l´autrice e l´opera stessa a precorrere i tempi e ad essere quasi rivoluzionaria con tutti i temi tabù che tratta.
Anche a me ha colpito molto il dialogo riportato da Kyra sulla presunzione della donna nel caso in cuoi voglia diventare dotta come l'uomo. MI è piaicuto come dialogo oltre per il contenuto anche per come l'autrice lo inserisce con naturellazza, esattamente come tante altre frasi che costellano il libro: frasi intense di significato, ma cui non seguono riflessioni lunghe e noiose. Allo stesso modo mi piace molto come in toni velati parli della presenza della mafia, senza soffermarsi su considerazioni filosofiche, moralistische, di denucia o altro, ma semplicemente inserendo le frasi sulla mafia all´interno dei dialoghi.
Sulla forte presenza del contesto storico, mi trovo invece in disaccordo con Vanna. A me le parti storiche di solito piacciono molto, ma qui mi sembra come se l´autrice volesse metterci di tutto, proprio per cercare di renderla un´opera...col "botto"

. Ma è troppa roba, secondo me era meglio lasciare il contesto storico da semplice sfondo o soffermarsi solo su una parte particolarmente significativa, senza partire perö giá dal 1915 a fare riferimenti su quello che stava succendo in Italia. Può essere interessante vedere come il pensiero di Modesta muta, o meglio, si evolve, mano mano che la storia fa il suo corso e grazie a tutte le persone che incontra, dalle quali lei si sente sempre di imparare. Ma spesso le informazioni storiche mi risultano troppo buttate là, volte ad aumentare il materiale narrativo dell´opera.
Il siciliano sinceramente non mi è sembrato per niente forte, non la riterrei neanche un´opera scritta in dialetto. Vi sono solo alcuni dialoghi, ma sempre comprensibilissimi. Ma sì, il verbo alla fine sottolineato da Claudia mi è sembrato quasi caricaturale.