Martedì, 04 Novembre 2025

Febbraio 2017 - Fahrenheit 451

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02/03/2017 20:06 #29733 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451

KIRA990 ha scritto: La domanda che ho sempre in testa quando leggo libri simili è sempre la stessa: cosa ha fatto immaginare all'autore una società che, quando il libro è stato scritto, era fantascienza e oggi invece è realtà? Come sono arrivati ad avere queste immagini in testa? Il libro è del 1953 quindi la società era ben diversa da oggi.


Davvero Simona! E' incredibile!

E pamela.enrica.rosaria, grazie per il tuo post ed i tuoi estratti dal libro! E' proprio vero: "la cultura è ciò che ti rimane dopo aver perso tutto".
Direi che il tuo post potrebbe essere stampato ed allegato alla copia cartacea del libro per eterna memoria, per ricordarci, quando lo andremo a riprendere dalla libreria, perché leggerlo (e consigliarlo) e quali sono le emozioni che può regalarci. Citazioni FAVOLOSE! Grazie! ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain

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13/03/2017 17:15 #29993 da FilippoCate98
Risposta da FilippoCate98 al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451
Stupendissimo sto libro , emozionante , sono stato incollato a sto libro x 2 ore di fila
Ottima Scelta !
I seguenti utenti hanno detto grazie : Katya

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14/03/2017 14:10 #30007 da Katya
Risposta da Katya al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451

FilippoCate98 ha scritto: Stupendissimo sto libro , emozionante , sono stato incollato a sto libro x 2 ore di fila
Ottima Scelta !


Aspettiamo i tuoi commenti sul libro! Siamo contenti che ti piaccia. ;)

Un libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.

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15/03/2017 12:15 #30027 da mstesym
Risposta da mstesym al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451
Sono riuscita a finirlo anche io, una lettura bella e profonda... ci rivedo un po' di modernità, dove spengono il cervello (più che per la TV per gli Smartphone) è non riescono a capire la grandezza dei libri... ottima scelta


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Tutto può essere distante. Ma niente irraggiungibile.

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27/07/2023 08:54 - 27/07/2023 09:00 #63960 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451
Mi sono ritrovata per le mani "Fahrenheit 451" a distanza di 6 anni da questa discussione: c'era un'offerta per due libri a 9.90 e ho pensato: andiamo su un classico che non si sbaglia! Uno di quelli che prima o poi ti leggi! E infatti...

Volevo tenermelo da parte ma complice il weekend al mare e la sua brevità me lo sono letto tutto, subito. È un libro particolare, uno sparo nel buio e dallo stile veramente strano, onirico e disorientante, quindi capisco che possa non piacere e confondere, in un altro momento magari avrebbe innervosito anche me; invece mi è piaciuto, anzi l'ho adorato! Per me è stato esplosivo!

Una delle cose che ho apprezzato di più è proprio la sua rottura degli schemi: se Bradbury avesse presentato una cosa così a una casa editrice oggi, già me la vedo, avrebbero tentato di trasformarla in uno young adult. :D Dicendo: "Bello lo spunto, ma qui manca l'azione, è privo di una vera conclusione", e giù col catalogo di modelli narratologici in cui incastrarlo, per sviluppare un tomazzo fantascientifico o meglio ancora progettare già una trilogia, che ora vendono tutto a pacchi.

Scherzi a parte, ho un po' preso in giro l'industria ma perché è vero che se oggi i libri non sono vietati sono comunque diventati a loro volta una grande "arma di distrazione di massa", rendendo difficile attingere a letteratura nuova veramente di qualità (c'è, ma valla a pescare nel mare magnum). E Bradbury mi sembra il tipo invece che scrive quel cavolo che vuole e come vuole, con l'esigenza di comunicare una visione, per quanto imprecisa, imperfetta e dai contorni labili. Tutti i lettori della discussione hanno notato che il libro è onirico. Montag stesso si muove più a livello subconscio che conscio, come faceva notare Beatrice in un commento.

Quello che mi ha conquistato del libro è stata la tenacia dell'uomo, del protagonista, pur con i suoi limiti, ma anche di tutti quei disperati un po' inconcludenti che tirano avanti in attesa che ci sia bisogno di loro: come non immedesimarsi? Raramente ci sentiamo come gli eroi delle trilogie fantasy o fantascientifiche di oggi, con quell'incastro perfetto di eventi intorno a noi che, insieme alla squadra altrettanto perfetta (il cast di personaggi di supporto) e una strategia accurata ribaltano le sorti del mondo. Per fare un esempio distopico di oggi, pensiamo a un modello "Hunger games". Che, ci tengo a precisare, a me è piaciuta come trilogia, e più i libri dei film: ma rimane un prodotto commerciale e che segue uno schema, mentre Bradbury col cavolo.

Il mondo è più caotico, più confusionario, più imprevedibile. Siamo tutti un po' più Montag che Katniss, anche se ci spiace ammetterlo: le cose ci accadono, e il "no" che ci sale al cuore quando qualcosa non va trova modi di uscire imprevedibili, dettati dall'esasperazione, e non sappiamo neanche direzionare bene le nostre energie. Sappiamo solo che qualcosa va fatto. E cerchiamo il confronto (su questo forum, per esempio), persone simili a noi che possano capire.

Riporterò sempre in tema di pessimismo/realismo bradburiano una citazione che mi ha colpita molto, che ho trovato di una sincerità spiazzante, anche se magari passa sottotraccia rispetto ad altre considerazioni. Sono parole pronunciate da Faber, riguardo l'importanza dei libri: notiamo come i libri non vengano preservati in quanto giusti in assoluto o necessari in assoluto o belli in assoluto... ma vengano in qualche modo identificati con la vita in quanto possibilità. Un atteggiamento privo di aspettative che difficilmente riusciamo ad adottare, essendo sempre alla ricerca dell'oggetto o della persona salvifica, che ci offra una sicurezza.

Non si possono garantire cose del genere. In fondo, quando avevamo tutti i libri di cui c'era bisogno, continuavamo a cercare la scogliera più alta da cui buttarsi. [...] I libri servono a ricordarci quanto siamo stupidi, e somari. Sono i pretoriani dell'imperatore che gli sussurrano all'orecchio, mentre si svolge la parata: "Ricorda, Cesare, sei un mortale". [...] Non chieda garanzie e non si aspetti di essere salvato grazie a una sola persona, macchina o biblioteca. Preservi quello che può, e se si sentirà affogare, almeno muoia sapendo che stava nuotando verso riva.


Non so voi, ma trovo queste parole di grande poesia, poesia che non esalta le grandezze e gli eroismi che siamo abituati a vedere in vetrina, ma quella tenacia e insieme quell'ammissione di ignoranza che ci rende umili e in grado di apprendere: senza, non staremmo neanche a cercare una soluzione. Apparentemente è cinico, io invece lo trovo di grande incoraggiamento.

Maria Chiara | Redattrice editoriale e per il Web | Social: @lettereminute
Anch'egli sarebbe invecchiato, anch'egli un giorno sarebbe dovuto morire [...]. Ma oggi egli era giovane, era un bambino, il nuovo Siddharta, ed era pieno di gioia. (Siddharta, Herman Hesse)
Ultima Modifica 27/07/2023 09:00 da lettereminute.

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07/02/2024 18:06 #66001 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451
Sono circa a metà romanzo e per me si tratta di una rilettura, sebbene non ricordi nulla (solo a grandi linee). Ricordo che 20 anni fa (e anche di più) il libro mi piacque e a me Bradbury piace molto, però questa lettura sta procedendo con più difficoltà e sicuramente non aiuta la traduzione degli anni '50.
Ad ogni modo, i temi sono tanti e, in fondo, a me pare siano anche piuttosto attuali nonostante siano passanti vari decenni. La moglie di Montag è completamente fuori dal mondo, vive alienata con la tv/schermi parlanti e cuffie che la isolano; per certi versi mi ricorda molto Iran Deckard (Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick). Clarisse è già fuori dei giochi ma è colei che, con le sue conoscenze e i suoi perché, instilla il dubbio nel protagonista in merito al sistema sociale vigente e, anche stavolta, non posso fare a meno di pensare a Rachael Rosen sempre del romanzo di Dick... anche Montag ricorda Rick Deckard. Storie diverse e personaggi diversi, sia chiaro, ma c'è grande assonanza per quanto mi riguarda e credo che Dick debba molto a Bradbury!

Comunque, i libri sono visti come nemici perché darebbero dolore e sofferenza, in quanto costringerebbero a pensare a cose diverse lontane dal "pensiero unico", ecco  che quindi vanno eliminati anche perché pericolosi per chi vuole detenere il potere.
I temi della censura, del controllo delle informazioni e della creazione di una società omologata e con mezzo neurone funzionante sono temi visti e rivisti, ma non per questo sono poco importanti anzi, molto sinceramente, a me sembrano davvero attualissimi soprattutto in politica.

Lo stile è scarno, freddo e piuttosto distaccato rispetto agli standard a cui sono abituata da Bradbury, ma credo sia voluto perché è molto funzionale per far comprendere al meglio la realtà in cui si svolge Fahrenheit 451; dico che è voluto perché, invece, il Segugio Meccanico è descritto in modo più emozionale (soprattutto perché lo vediamo con gli occhi di Montag) e si riesce a dare una piena sensazione di "coso inquietantissimo" e, ultimo ma non per importanza, anche il discorso di Beatty (il capo di Montag) è fatto di pancia, una roba da "credente appassionato" e il lettore non può fare a meno di farsi toccare da quelle parole (si può non essere d'accordo, ma certe cose dette non sono mica sbagliate, solo che hanno imboccato la strada sbagliata!).


Vado avanti nella lettura.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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10/02/2024 22:59 #66038 da mulaky
Risposta da mulaky al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451

E Bradbury mi sembra il tipo invece che scrive quel cavolo che vuole e come vuole, con l'esigenza di comunicare una visione, per quanto imprecisa, imperfetta e dai contorni labili. Tutti i lettori della discussione hanno notato che il libro è onirico. Montag stesso si muove più a livello subconscio che conscio, come faceva notare Beatrice in un commento.

Quello che mi ha conquistato del libro è stata la tenacia dell'uomo, del protagonista, pur con i suoi limiti, ma anche di tutti quei disperati un po' inconcludenti che tirano avanti in attesa che ci sia bisogno di loro: come non immedesimarsi? 
Anche io penso che difficilmente un romanzo del genere possa essere pubblicato oggi: è fin troppo onirico, bisogna leggere con molta attenzione, cercare di immedesimarsi in una realtà diversa ma sapendo di essere ostacolati da uno stile molto particolare voluto dall'autore (ne ho parlato nel commento precedente, quindi non mi ripeto) ed estrapolare il significato di cose che apparentemente sembrano insignificanti o insensate. Insomma, secondo me è un testo complesso, difficile e decisamente perturbante... si venderebbe poco se fosse una "novità" anche perché oggi abbiamo strumenti e oggetti che ai tempi del romanzo non esistevano o erano poco diffusi, per cui la nostra mentalità è fortemente cambiata rispetto agli anni '50. Bradbury condanna la società alienata e attaccata a oggetti che anestetizzano o annientano il cervello, non c'è pensiero critico, non c'è una idea, non ci si chiede nemmeno il perché di una cosa, o ti adegui al pensiero unico oppure sei un rivoltoso. Se negli anni '50 era un pericolo all'orizzonte, oggi è praticamente la nostra società (Bradbury profeta!) e a me pare che "alcuni" vadano nella direzione di creare un gregge di pecoroni senza spirito critico mediante proclami vari, politici, o programmi televisivi, o l'uso di oggetti o mode, ecc. spingendo a una omologazione senza fine. Il fatto che sguazziamo già in una società un po' alienata, secondo me non ci fa capire fino in fondo l'allarme che l'autore voleva lanciare con questa opera.

Montag, il protagonista, non è certamente un eroe nel presente e si capisce subito che non lo sarà nemmeno in futuro, è solo un uomo che ha iniziato a farsi qualche domanda e questo l'ha disorientato talmente tanto che spesso non sa cosa fa perché il corpo va da una parte e il suo cervello da un'altra parte. Come ha scritto Maria Chiara, è più come noi persone comuni ma, allo stesso tempo, è proprio quello che non ce lo fa amare perché è un uomo medio. Ci possiamo immedesimare nei suoi tentativi, anche stupidi e fuori da ogni logica, ma in fondo in fondo non ci piacerà mai perché non ha proprio nulla del campione né è un modello a cui potremmo ispirarci. Ecco, questa è una delle difficoltà di approccio al testo perché non c'è nessun personaggio in cui il lettore potrà identificarsi o, meglio, vorrà identificarsi.

I libri sono importanti nel romanzo perché rappresentano la conoscenza: se conosci e ricordi, hai pensiero critico e sei libero di contestare, di fare qualcosa; se non conosci e quindi non ricordi, sei più facilmente assoggettabile da chi vuole comandare. Bruciare i libri è chiaramente un atto di forza da qualcuno che vuole detenere il potere e nella storia dell'umanità è una pratica diffusa dagli albori del mondo, ma certamente tutti ricorderanno dai libri di storia che i nazisti bruciarono i testi che non si allineavano al Terzo Reich... tra l'altro, non dimentichiamoci che, in queste occasioni, il fuoco viene visto come magico, è una sorta di "rituale purificatore". Per come la vedo io, se bruciano i libri cancellano la Storia che, quindi, viene plasmata a proprio piacimento (e Orwell lo ha spiegato benissimo in 1984). L'idea dei "rivoltosi" della ferrovia è, secondo me, sensata: ricordare i libri a memoria perché così possono sopravvivere, non c'è un cartaceo da bruciare. Certo, forse non li ricorderanno benissimo, ma in pratica questi uomini si trasformano in quelli che erano i cantastorie medievali. Per noi è fuori da mondo, ma una volta le storie venivamo diffuse solo così tra la gente, i libri erano solo appannaggio di gente molto colta. Bella, quindi, questa frase «Ma questa è la cosa meravigliosa dell’uomo: che non si scoraggia mai, l’uomo, o non si disgusta mai fino al punto di rinunciare a rifar tutto da capo, perché sa, l’uomo, quanto tutto ciò sia importante e quanto valga la pena di essere fatto.»

Insomma, il romanzo mi è piaciuto sebbene inizialmente l'abbia trovato difficile, poi ho preso il ritmo. Si tratta di una difficoltà funzionale alla trama (sì, mi ripeto), ma capisco possa essere un ostacolo e, tuttavia, non credo si potesse raccontare in un altro modo questa storia.

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11/02/2024 15:06 #66044 da lettereminute
Risposta da lettereminute al topic Febbraio 2017 - Fahrenheit 451
Leggere il tuo commento così articolato, Giorgia, mi ha ricordato l'esperienza di lettura che ho fatto e sono contenta che anche tu l'hai trovata così intensa. Si capisce da quante parole ci hai speso, e sono d'accordo, è un libro difficile, ma allo stesso tempo se sei ben sintonizzato secondo me colpisce molto nel profondo. A distanza di mesi, continuo a considerarla una delle letture più essenziali che ho fatto... e credo che tra qualche anno lo rileggerò.

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

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Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

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Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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