allora, bella gente, inizio a tirare fuori qualche tema:
1) trovo stupefacente la quantità di scenari che l'autore riesce ad immaginare, e mi piace tantissimo il cinismo con cui inizia a parlare di un argomento in maniera serissima e poi conclude la frase con una battuta. anche se immagino che per qualcuno possa risultare quasi blasfemo, a me personalmente fa sbellicare. un esempio dalle pagine che ho letto oggi: "Capì che ogni morte era diversa. A volte era meglio andarsene lentamente. Alcuni animali, soprattutto i lupi e gli uccelli tropicali, amavano che lei cantasse mentre morivano. Altre volte era preferibile un trapasso veloce. I presbiteriani e i criceti, ad esempio, preferivano una morte rapida e pulita, senza tanti fronzoli". ecco qua. argomento serissimo, eppure l'accostamento presbiteriani-criceti ti strappa una risata.
2) nel libro è spiegato più volte come Suzie non sia l'unica morte al lavoro, il che mi ricollega subito a "Le intermittenze della morte" di Saramago, che ho letto un paio di volte, di cui una quest'inverno insieme al GdL di Roma. e infatti con i ragazzi del gruppo ne abbiamo parlato tantissimo. un'idea di morte non come entità unica e assoluta.
3) sempre in relazione al libro di Saramago, con il GdL di Roma si era discusso a lungo se fosse preferibile conoscere prima il momento esatto della propria morte, o venirne sorpresi; se fosse meglio morire rapidamente, o avere tempo di contemplare la propria condizione e ripercorrere istanti della propria vita. anche qui ci sono riferimenti continui. Milo dice: "Il miglior modo di morire, senza alcun dubbio, era il trapasso istantaneo, ma accadeva di rado. [...]Sapere che stavi per morire di solito aiutava ad apparire coraggioso. Ma era tutta scena: dentro, sembrava che qualcuno ti stesse risucchiando l'anima con uno sturalavandini. [...] Vi erano morti di struggente bellezza, [...] pure per colpa di incidenti idioti".
voi che ne pensate, ragassuoli?
"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer