Libro finito anche per me.
Anche se da alcuni giorni devo dire.
Però nonostante un po' di giornate, non mi discosto dalla mia prima impressione, opinione più a caldo, dove ho trovato decisamente migliori i capitoli che in una maggiore interezza trattano una singola vita per volta, piuttosto che più vite insieme. Questi ultimi secondo me vanno più in dispersione di potenza che altro. Ed i capitoli che in particolare ho trovato migliori tra tutti sono tra loro letteralmente agli antipodi. Soprattutto in quanto a trama e indirettamente forse anche a stile.
Il capitolo quattordici ed il capitolo quindici. E quindi, "
lo scandalo all' Hasty Pudding" e "
il giocoliere, l'elefante e il numero dell'acqua". Ma cosi come ho trovato davvero ottimi questi due capitoli ho purtroppo trovato un po' inferiori molti degli altri. Nella quarantina circa di pagine a loro antecedenti, come un po' anche nelle pagine successive fino alla fine del libro.
Insomma sono un po' in controtendenza.
Che il libro è infatti piaciuto a molti, mentre io mi sono sicuramente entusiasmato, ma non ovunque.
Comunque si accidenti, che capitoli i succitati! Nonostante ad un certo punto, a proposito del capitolo più crudo del libro sulla prigionia spaziale.. non ricordo più se il mio pranzo o magari la cena mi bussavano allo sterno in cerca di una via di fuga decisamente terrestre.. devo dire che, l'uno o l'altra comunque fortunatamente rimandatele indietro, questo famigerato quattordicesimo capitolo è stato decisamente originale.
Un horror pulp direi, se così si può dire.
E infatti se posso citare un altro libro cui questa lettura alla fine mi ha fatto anche pensare direi "
La notte del drive-in" di Lansdale. Con la sua violenza, le mille trasformazioni ed invenzioni di trama e/o a volte narrative, e le parecchie citazioni cinematografiche e non. Tra Zardoz, Spock, o l'incontro in cui i carcerati cercano una soluzione pacifica comunitaria, che mi ha ricordato l'inizio de "
I guerrieri della notte" di Hill, e tanti altri spunti.
Insomma un capitolo tosto quello sulla prigionia spaziale. Ma nonostante il cannibalismo, innesti carno-tecnologici vari e più o meno desiderati voli apneustici spaziali, una volta fattoci lo stomaco.. l'ho trovato anche molto ben scritto. E di volo in volo.. mi è proprio volato. Totalmente diverso poi il capitolo successivo sulla giocoleria e l'elefante. Leggerlo per provarlo. Talmente poetico da sembrare, anche stilisticamente, scritto da un altra mano appunto. Davvero bello. Una per tutte, la vera sensazione di pericolo nel giocolare con i neonati, veri e/o finti, in cui casualmente incappa l'ormai esperto giocoliere Milo. E naturalmente la verità sul giocolare o meno con l'elefante. E' stato un capitolo questo che mi ha lasciato un forte senso quasi odore esotico, orientale, che mi rimane tuttora.
Due capitoli opposti insomma. Tanto violento e rude l'uno quanto poetico e leggero ma anche profondo l'altro.
Un libro in ogni caso abbastanza nuovo.
Lettura interessante quindi. Ed essendo il suo secondo libro in ordine di copyright, sono almeno abbastanza curioso di sbirciare la sua prossima, prima.. pubblicazione. Suo secondo libro, perlomeno in Italia.