Anna96 ha scritto: Penso che sia molto importante che un libro per bambini non dia un' immagine distorta del ruolo che entrambi i generi hanno nella società. E secondo me qui, questo obiettivo non è realizzato a pieno. In parte anche perché Ende ha utilizzato in questa storia dei canoni "classici" delle fiabe (i cavalieri, la dama in pericolo, i duelli ecc.) che sono anacronistici e non più adatti, secondo me, a "formare" i bambini. Altri esempi, ma molto più eclatanti e palesi di questo, sono i grandi classici Cenerentola e Biancaneve, che io ho visto quando ero piccola, ma che onestamente trovo ormai improponibili (tra l'altro in questi due cartoni le protagoniste e anche i personaggi secondari sono quasi tutti femminili!)
Secondo me è giusto osservare e parlare di certi argomenti, come ad esempio la parità dei sessi (non se ne parla mai abbastanza), ma dobbiamo anche porre attenzione a non introdurli in contesti in cui possano apparire in qualche modo forzati perché rischieremmo di ottenere l'effetto contrario.
In questo caso specifico, se vogliamo considerare "La storia infinita" un libro per bambini (personalmente credo che sia ANCHE, magari SOPRATTUTTO, un libro per bambini, ma non solo...), e se vogliamo dargli un valore socio-pedagogico, non credo che averlo contornato di personaggi maschili importanti possa in qualche modo dare un'immagine distorta del ruolo che i generi hanno sulla società. Secondo me un bambino che legge questa storia non pensa proprio a questo genere di cose... ne percepisce altre molto importanti però. Magari inconsciamente...
Se pensiamo ad Atreiu ad esempio, l'"eroe" della storia, questi è un giovane ragazzo, non un guerriero, un cavaliere o su mago sapiente. E' un ragazzo umile, puro, che cerca qualcosa che gli permetterà di salvare il suo mondo. Gli viene assegnato un incarico e lo accetta senza se e senza ma. Come pervaso da un senso di dovere nei confronti del mondo in cui vive egli stesso. E lo fa armandosi di volontà e capacità. Non di armi o corazze come nei romanzi epici-cavallereschi.
Bastiano è un altro bambino che viene vessato, discriminato, bullizzato. Trova nel libro che legge la forza di sentirsi importante, superare le sue paure: in definitiva, crescere.
Sono arrivato intorno a pag. 130 e non ho trovato i canoni "classici" delle fiabe (magari più avanti li troverò) che invece, ad esempio, ho trovato ne La principessa sposa di William Goldman, altro nostro Libro del Mese, che ho adorato. Anzi, considerando che il libro è uscito per la prima volta nel 1979, credo che l'autore sia stato anche molto originale nel realizzare una storia del genere.
Avete visto l'episodio Black Mirror Bandersnatch su Netflix? Il primo film interattivo della storia. Cosa ci piace dell'interattività? Cosa ci piace dei videogiochi rispetto ai film? Non essere passivi. Non "subire" gli eventi ma prendere parte agli eventi.
E nella storia infinita Bastiano prende parte agli eventi! E noi con lui diveniamo parte integrante della storia! Altro che classici Disney!