Tornando alla questione degli animali: sicuramente è uno status symbol, ma credo che questo obbligo morale sia legato al fatto che gli animali stiano morendo per via della polvere (molto più degli umani, infatti ci sono specie ormai estinte), quindi si tratta in qualche modo di far finta di preservarne un paio... più animali hai, più animali costosi=rari hai, più sei bravo agli occhi della comunità. Boh, la vedo così! Si spiegherebbe perché vanno bene anche gli animali-androidi purché non si dica e perché, quando si guastano, entra in gioco un corto circuito che viene manifestato come una vera malattia dell'animale.
Arrivata al capitolo decimo (ancora da leggere), sono arrivata alla conclusione che abbiamo due protagonisti, che forse rappresentano i due aspetti di questo nuovo mondo: da un lato Deckard, il cacciatore di taglie, che tramite un test si accorge degli androidi sfuggiti al controllo e li uccide. L'altro protagonista è Isidore, uno "speciale" ovvero un uomo con qualche tara mentale (causata della polvere) da renderlo inadatto a vari scopi, che crede nel Merceriarismo. Deckard e Isidore sono letteralmente opposti, uno è freddo come gli androidi che uccide, l'altro è un'anima buona che si scontra con i pregiudizi e le cattiverie della gente. Ancora i due non si sono incontrati, ma hanno una figura in comune: Rachel. Con Rachel e leggendo le pagine seguenti, vediamo bene come gli androidi siano molto simili agli uomini, sostanzialmente possono sostituirli in qualunque campo, è molto facile scambiarli per "vivi" a meno di impegnarsi notevolmente per cogliere in loro la mancanza di empatia umana. Ancora non è chiaro perché siano stati inventati, ma considerando che gli regalano se ci si trasferisce su Marte, mi viene da pensare che siano tipo schiavi. Comunque, è nel momento in cui viene messo in discussione il test che Deckard inizierà a farsi qualche domanda, invece di accettare la realtà così come finora ha fatto. Isidore, invece, è uno che grazie alla sua fede nel Merceriarismo riesce spesso a farsi delle domande dal punto di vista spirituale, contrapponendo questa specie di messia-Mercer all'antimessia-Buster, il tizio (per me un palese androide) che è onnipresente in tv e in radio e che va contro Mercer. Non ho ben capito il Merceriarismo, ma è chiaramente una cosa religiosa dove gli umani, grazie ad un apparecchio (non ho capito se è il solito modulatore d'umore), hanno questa visione del loro Messia che scala una montagna, viene preso a sassate, muore e risorge e provano empatia e senso di comunità. Questo apparecchio è per i soli esseri umani, quindi è una religione fatta appositamente per gli uomini in carne e ossa. Buster rappresenta l'opposto, non c'è questa visione "salvivifica" e "alta" con lui, anzi è decisamente molto frivolo e materiale (ho letto che potrebbe essere una specie di corrispettivo religioso per gli androidi, dove appunto non si può puntare sull'empatia che invece suscita la visione di Mercer... potrebbe starci, in effetti).
Finora, tra i temi trattati ci sono: il concetto di empatia umana, l'emigrazione (l'umanità lascia il proprio pianeta invece di salvarlo - dove sta l'empatia?), estinzione (finora nessuno sta provando a salvare davvero gli animali, semplicemente si adottano quelli fattibili ma come status symbol e non per amore - dove sta l'empatia?), canoni discutibili sulla razza perfetta da portare avanti su Marte (gli "speciali" sono relegati a marcire sulla Terra e non possono nemmeno fare tutto - dove sta l'empatia?), ideologia religiosa/prosaica (scontro Mercer VS Buster).
Insomma, tutto gira sull'empatia e io intuisco che la domanda di Dick possa essere questa: se gli umani devono ricorrere spesso al modulatore d'umore per tirare a campare, cioè grazie a uno stimolo elettrico, non stanno già diventando esseri incapaci di provare emozioni? Cosa li rende più esseri umani e più degni di vivere rispetto agli androidi?
Al momento sto apprezzando lo stile di Dick, è piuttosto rapido, non si perde in inutili dettagli anche se avrei preferito qualche riga in più su alcuni aspetti (ma forse verranno ben spiegati andando avanti).
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare