bibbagood post=64833 userid=1044Ho letto l'introduzione del traduttore, che ho trovato abbastanza interessante, soprattutto per l'analogia uomo-autore vs. androide-traduttore, ho studiato traduzione e spessissimo venivamo confrontati con questi parallelismi per definire il ruolo della creatività nel processo traduttivo e di scrittura.
Ho letto anche il primo capitolo e per adesso mi sembra meglio di quel che mi aspettavo, la narrazione scorre veloce e mi sembra ci siano già vari temi che portano a riflettere. Dauna parte mi ha messo tristezza la moglie Iran, che evidentemente non ne può più della vita che il sistema e il marito le costringono a svolgere e il marito non vuole vedere, banalizza consigliandole di impostare i giusti codici umorali, come se fosse sufficiente quello a stare meglio. Dall'altra ho pensato che sarebbe veramente bellissimo avere solo dei codici da impostare per potersi dimenticare della depressione e delle sensazioni brutte, per decidere come ci si vuole sentire quel giorno e impostarlo.
Invece non sono sicura di aver capito il ruolo degli animali, con tutta la conversazione tra lui e il vicino. Non capisco se avere animali è uno status simbol per essere accettati meglio o più un segno di cupidigia, e in entrambi i casi non so bene cosa Dick volesse dirci presentandoci così questa tematica.
Voi avete iniziato?
Avendo finito stamattina il libro che avevo in sospeso, ho iniziato poco fa questo libro e ho letto solo i primi due capitoli, premetto che è come se lo stessi leggendo per la prima volta perché non mi ricordo proprio niente e del resto sono passati (credo) vent'anni... ci sta 
Ho letto l'introduzione e condivido le scelte di traduzione fatte, almeno per come le ha spiegate mi sembrano piuttosto coerenti.
In effetti, anche a me la moglie Iran ha messo tristezza, è evidente che a lei non piace vivere come è costretta a fare... da un lato deve rimanere sulla Terra ormai deserta con tutti i rischi del caso, sapendo che non potrà lasciare il pianeta per via del lavoro del marito; dall'altro lato non vuole nemmeno anestetizzarsi con il modulatore d'umore e cerca di provare anche emozioni negative. Da questo punto di vista, a ben guardare, mi sembra più umana lei del marito! E' vero che sarebbe molto più facile campare avendo una scatolina che ti fa provare sempre emozioni positive, ma l'uomo necessita anche di emozioni negative per evolversi e soprattutto deve saperle affrontare e superare perché ciò si ripercuote nella vita anche con gli altri, oltre che nello sviluppo della propria personalità (il non saper affrontare i rifiuti e altre emozioni negative è un tema di cui si sta discutendo parecchio in tv, a causa dei recenti fatti di cronaca nera). Non credo sarei disposta ad usare un modulatore di umore: ammetto che potrebbe essere utile sporadicamente, ma se dovessi usarlo per non provare emozioni negative? Chi sarei a quel punto? Non più me stessa... e, poi, temo che si possa diventare molto facilmente dipendenti da questo dispositivo perché è un po' tutti vorremmo provare quanta più gioia, euforia e serenità nella vita, invece di dolore e frustrazione (che pure sono emozioni normalissime e talvolta anche quotidiane). Chi può assicurarci che non si prenda la scorciatoia per stare sempre su? A quel punto, il modulatore d'umore sarebbe una droga, né più né meno.
Attualmente, la questione animali mi sembra un mero status symbol, anche se viene detto che chi non li ha viene visto come persona non empatica ecc... però, penso sia per esplicitare alla comunità di essere un umano e non un androide, tant'è che incide avere un animale vero o robotico. Non so con certezza, tornerò su questo punto appena leggerò qualche altro capitolo. Comunque, il dialogo con il vicino mi ha ricordato immediatamente 
Il condominio di Ballard (anche lì c'era la questione della posizione sociale all'interno di una comunità).
Finora non è chiaro quale sia stata l'Ultima Guerra Mondiale e del resto non credo sia poi davvero importante. In fondo, non sempre nei distopici viene spiegato il nuovo mondo, il più delle volte si dicono due cosine tanto per contestualizzare. Quello che, invece, mi incuriosisce di più è conoscere l'origine della polvere: come si è formata e da dove è venuta. Al momento sappiamo solo che cosa è e che danni fa.