Prima di tutto, auguro a tutti buone feste! Spero che avete avuto un Natale piacevole e che avrete un buon inizio dell'anno nuovo
Ho finito il libro settimane fa, ma solo ora ho avuto il tempo di scrivere cosa ne penso. Ho scoperto solo quando avevo già iniziato a leggere che era la base per il film Blade Runner, che non ho mai visto, quindi non posso dire quanto siano simili.
A parte i temi dell'alienazione, della solitudine e anche della spiritualità, mi trovo d'accordo con alcuni di voi che quello principale è senza dubbio l'empatia, o la sua mancanza, un tema che si presenta soprattutto come tratto fondamentale che distingue gli umani dagli androidi quasi identici a loro in tutto. Questa distinzione viene però resa difficile dal fatto che l'empatia manca anche in molti umani.
Infatti la trama all'apparenza è quella del cacciatore di androidi Rick Deckard che deve portare a termine una missione rischiosa, ma alla fine si tratta di Rick che, durante questa sua missione, viene confrontato per la prima volta con il significato di ciò che rende qualcuno veramente umano.
Questo dilemma Rick lo trova già nella sua vita privata, con il rapporto ingessato con sua moglie depressa Iran, che ormai ha bisogno del sostegno di una macchina per provare qualsiasi emozione positiva. Lui ha preso in carico la missione anche per sfuggire dalle difficoltà e frustrazioni della sua vita quotidiana, oltre che per finanziarsi finalmente un animale vero, sogno che insegue dall'inizio della storia fino a diventare una vera e propria ossessione. Difatti, in un mondo cupo e freddo devastato da una guerra nucleare, quasi disumanizzato, in cui un programma televisivo e una figura spirituale sono le uniche fonti di distrazione dalla noia e la desolazione, possedere un animale vero e vivo sembra essere l'unica realtà autentica che può dare un senso all'esistenza. Questo senso lo cerca anche Isidore, che come la moglie di Rick si affida alla scatola empatica (empathy box in originale) per sfuggire a una realtà priva di speranza, ma che non sembra essergli abbastanza
La sensazione che si ha durante tutta la lettura è il costante dubbio sull'autenticità, che sia di un umano, un animale o dell'ambiente circostante, sollevando molte domande sulla realtà e sulla percezione.
A mio parere, però, il libro sarebbe stato più intrigante se l'autore avesse ampliato il tema della questione dell'efficacia del test di empatia.
Considerato che questa è stata la mia prima lettura di fantascienza, è stata un'esperienza interessante. La scrittura di Dick mi è sembrata fluida e non troppo carica di dettagli difficili da ricordarsi, come ci si può aspettare da un'opera del genere. Siccome ho letto il libro in lingua originale, questo è stato molto positivo.