bibbagood
per adesso ho apprezzato solo alcune riflessioni sul matrimonio in generale, non le metto sotto spoiler perchè appunto sono in mezzo a una lunga parantesi sulla società e non fanno il minimo riferimento alla trama:
"Quanto a quelle [donne] che non ritengono la propria sicurezza degna di riflessione, e che, impazienti del proprio stato attuale si buttano nel matrimonio come un cavallo nella mischia, di costoro posso dire solo questo: sono una categoria di donne che han bisogno di soccorso come di altri malati di mente, ed assomigliano a quei tali che rischiano il loro patrimonio in una lotteria dove c'è una probabilità su centomila di vincere. Ma si tratta soltanto della mancanza di coraggio, della paura di non sposarsi più e di restare in quella terribile condizione che chiamano della vecchia zitella."
Ho segnato questa parte perchè penso possa essere da una parte un discorso ancora molto attuale, non tanto per la questione finanziaria, quanto per la paura di restare sole, che anche se l'associazione con i malati di mente è ovviamente estrema, rimanda sicuramente a un forte insicurezza psicologica, dovuta a traumi o anche solo caratteriale, che però peggiora più si cresce e si tende a dire di sì al primo che dimostra interesse per poterci aggrappare a lui contro la solitudine.
Finalmente sono arrivata a questa parte e devo dire che nella mia traduzione, non si parla di malati di mente e, non so se tu hai tagliato qualcosa, ma io ho molte più frasi! La cito:
[...] per quanto riguarda quelle donne che non si danno pena di pensare alla propria sicurezza, quelle impazienti che decidono di prendere, come dicono loro, il primo buon cristiano che passa e corrono a sposarsi come un cavallo che si lanci nella battaglia, a quelle non posso dire nulla se non questo: per loro bisogna pregare come si fa per gli ammalati; e a me sembrano come quelli che rischiano tutti loro beni in una lotteria in cui ci sono centomila biglietti per un premio solo.
Nessun uomo di buon senso potrebbe mai stimare di meno una donna che non cedesse al primo assalto, oppure che non accettasse la sua proposta senza prima informarsi su di lui o sulla sua reputazione; nel caso contrario, invece, la riterrebbe la creatura più sprovveduta del mondo, visto poi come sono gli uomini al giorno d'oggi. Per farla breve, avrebbe di certo un gran disprezzo per le sue capacità, anzi, perfino per il suo intelletto, se lei gettasse via d'un colpo la sua vita, l'unica possibilità che hai, e rendesse il matrimonio, come la morte, un salto nel buio.
Mi farebbe piacere se ci fossero dei precetti per la condotta del mio sesso a tal riguardo, ché è proprio qui, fra tutte le cose della vita, che nella nostra epoca patiamo le maggiori sofferenze: e questo è solo per mancanza di coraggio, per paura di non sposarci mai e di trovarci in quella tremenda condizione di vita in cui la gente ci chiama vecchie zitelle; e su questo avrei un'altra storia da raccontare, ma non ora.
Comunque sì, per me è super attuale perché conosco un sacco di persone, sia donne sia uomini, che stanno con qualcuno (spesso il prima che passa il convento) per paura di rimanere soli, si sono pure sposati per la stessa ragione e poi, guarda caso, la vita di coppia va uno schifo. Cosa c'è di così orribile nell'essere single io ancora non l'ho capito. Non ha molto senso avere un partner se poi non riesci a condividere la vita con lui/lei e non ti puoi nemmeno confidare e confrontare, questo non è essere comunque soli? Non penso che sia un anello a fare la differenza. Una volta si diceva "meglio soli che male accompagnati" e oggi ce lo potremmo pure permettere visto che non abbiamo l'esigenza economica di sposarci. Inoltre, se Moll parla di conoscere la situazione economica, io direi che oggi è essenziale conoscere l'altra persona prima di fare certi passi visto le notizie che apprendiamo, ahimè, quotidianamente dai giornali.
bibbagood
La critica che invece faccio a questa riflessione di Defoe è anche la conferma su quanto non sia proprio il narratore più adatto ad affrontare questo tema: lui era un uomo, ovvio che vedeva le donne che si affidano subito al matrimonio senza pensarci come delle malate di mente, lui aveva scelta e poteva prendersi tutto il tempo che voleva, la donna dopo i 25 anni ormai era considerata zitella e le possibilità di trovare qualcuno con cui passare il resto della vita e che si prendesse cura di lei si riducevano drasticamente. Facile parlare di coraggio, che dovevano quindi avere solo le donne, mentre gli uomini non avevano necessità di rischiare tutto sul cavallo sbagliato, bensì potevano aspettare che le circostante fossero loro congeniali.
Su questo sono d'accordo, adesso io non so di preciso se la situazione sociale del Settecento fosse la stessa dell'Ottocento per quanto riguarda le donne, ma penso di sì. Comunque questa morale inutile di Defoe non mi stupisce se pensiamo che era un puritano e se prendiamo in considerazione l'epoca. Che poi, anche oggi che siamo nel XXI secolo e le donne sono molto più considerate, ancora ci sono uomini che pretendono di parlare e di decidere del corpo delle donne, di aborto, maternità e parto...